Un nuovo inizio, gruppo Leonardo, Rieti 

La più elevata “opera d’arte umana” che fa emergere la condizione vitale di Buddità

<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/11/RietiPHOTO-2025-11-03-19-32-56-dimensioni-medie.jpeg" alt="" class="wp-image-60482" style="width:335px;height:auto"/><figcaption class="wp-element-caption">Eleonora e Valentina, responsabili del gruppo Leonardo</figcaption></figure>



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Eleonora, responsabile del gruppo Leonardo&nbsp;&nbsp;</h5>



Ho iniziato a praticare il Buddismo di Nichiren dodici anni fa, insieme a mia madre, in un piccolo paese della provincia di Rieti. Fin dall'inizio ho sperimentato benefici concreti, in particolare riguardo alla mia depressione e alla ricostruzione della mia autostima. Pur essendo animata da una forte determinazione a diventare felice e a contribuire alla felicità degli altri, per molto tempo mi ha accompagnato una dolorosa sensazione di esclusione, come se la mia vita fosse schiacciata e invisibile. A un certo punto, sopraffatta dal peso di questo vissuto, ho deciso di affrontarlo con tutto il cuore, portandolo davanti al Gohonzon. In dieci anni di pratica avevo già compiuto diversi passi nella mia rivoluzione umana, ma sentivo che era giunto il momento di estirpare radicalmente quella tendenza profonda che continuava a riflettersi nel mio ambiente. Ho chiesto un incoraggiamento nella fede. È stata una guida ferma ma profondamente incoraggiante, che ha acceso in me la scintilla per andare avanti. Per la prima volta mi sono sentita realmente accolta, compresa e sostenuta e ho potuto intravedere il potenziale meraviglioso del mio cuore e comprendere che la mia trasformazione poteva illuminare anche il mio ambiente. Ho cominciato a impegnarmi con energia per trasformare le mie tendenze fondamentali. Anche la mia preghiera è cambiata, e il mio Daimoku ha assunto un’intensità nuova.  Pochi giorni dopo, il 18 novembre 2023, è arrivata la notizia della scomparsa di Ikeda Sensei. Nonostante il dolore profondo, in quel momento ho compreso con chiarezza la mia missione. Sensei ci ha sempre esortato ad assumerci la responsabilità della nostra vita e di kosen-rufu, a lottare con coraggio e a "non lesinare la vita per la Legge".   



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«La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una&nbsp;nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l'umanità» (NRU, 1, 1)&nbsp;
</blockquote>



Così, ho deciso che avrei sostenuto i membri con lo stesso cuore con cui io stessa ero stata sostenuta. Da quel momento, è iniziata la mia vera rivoluzione umana.  Il 7 gennaio 2024, i miei responsabili mi hanno proposto di aprire un nuovo gruppo a casa mia. Ho accettato con gratitudine e gioia, anche se in quel momento non c'era ancora un altro responsabile e, soprattutto, non c'erano i membri: non si trattava della divisione di un gruppo esistente, ma di un nuovo inizio dal nulla!  La mia determinazione a creare uno spazio per trasmettere il cuore di Sensei e lo spirito del Buddismo era così forte che tutto ha cominciato a muoversi con sorprendente velocità. Con il cuore colmo di gratitudine, ho subito scritto i primi obiettivi, come quello di dare vita a un gruppo coeso, energico e con un alto stato vitale, in grado di crescere fino a diventare un settore, e che tornassero i membri che si erano allontanati.  Poco tempo dopo ho incontrato due membri che si erano allontanati dalla pratica buddista: ci siamo parlati cuore a cuore e, commossi fino alle lacrime, hanno accettato di unirsi al nuovo gruppo. Poi, con grande gioia, è arrivata la notizia che Valentina, mia compagna del liceo a cui avevo parlato del Buddismo, sarebbe diventata responsabile del gruppo insieme a me. Così il 26 gennaio 2024 si è tenuto il primo zadankai del gruppo Leonardo, con la presenza di 18 persone, di cui 5 partecipavano per la prima volta!  Da quel momento il gruppo ha continuato a crescere. Con Valentina, coinvolgendo tutti, abbiamo posto obiettivi chiari, praticato con costanza e continuato a condividere il Buddismo senza perdere nessuna occasione per diffondere gioia. Abbiamo cercato di valorizzare ogni partecipante, partendo sempre da un dialogo sincero e profondo. Così a luglio 2024 una persona ha ricevuto il Gohonzon. Poi, a novembre, in occasione della settimana della "rivoluzione degli zadankai" abbiamo organizzato tre riunioni, offrendo a ognuno la possibilità di contribuire in prima persona. Questo obiettivo condiviso ci ha permesso di diventare un gruppo unito e pieno di energia. Allo zadankai per il primo anniversario della scomparsa del maestro Ikeda erano presenti 22 persone!  La nostra rivoluzione umana è solo all'inizio, ma con il cuore colmo di gratitudine per Sensei e per tutte le persone che ci hanno sostenuto, continuiamo a lottare ogni giorno per realizzare kosen-rufu nel nostro ambiente.  Tra le sfide che tutti noi affrontiamo, abbiamo raccolto anche tante vittorie, coronate a giugno 2025 con l’apertura di un secondo nuovo gruppo. A settembre un giovane uomo ha deciso di diventare membro della Soka Gakkai, e a ottobre una donna ha ricevuto il Gohonzon. Il mio cuore pulsa di gioia: la famiglia si allarga, e con essa cresce anche la nostra felicità!



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Valentina, responsabile del gruppo Leonardo</h5>



Ho incontrato la pratica dieci anni fa grazie a Eleonora, stavo vivendo un periodo per me poco felice, avevo appena cambiato tutto, abitudini, città, attività e compagnie. La mia prima riunione, dopo vari mesi di dubbi, è stata illuminante, già dopo i primi minuti di pratica mi sono sentita rigenerata, come se dentro di me ci fosse qualcosa che stava aspettando di essere accesa. Nel 2020, in piena pandemia, ho ricevuto il Gohonzon. Ricordo ancora l'emozione provata in quell'istante, come se inconsciamente fosse il mio più grande desiderio. Iniziare questa nuova avventura come responsabile di gruppo insieme a Eleonora è stato molto impegnativo, tante cose da organizzare, incastri di riunioni, recitazioni, sostegno ai membri … oltre alla vita quotidiana. Ma a ogni zadankai, a ogni sorriso a fine riunione, a ogni singolo “grazie” tutti gli sforzi vengono ripagati. Sono orgogliosa di far parte della costruzione di una nuova realtà che sta creando valore nella mia città e nella mia vita. Per me la cosa più bella negli zadankai è il coinvolgimento di tutte le persone, renderle partecipi della buona riuscita degli incontri ognuno con il suo contributo, che sia la protezione, raccontare un’esperienza o curare l’apertura. A volte sono proprio le persone che inizialmente non vogliono intervenire che danno il contributo più bello. Credo che nel nostro gruppo ogni persona si senta protagonista dell’attività e per questo ne esce con uno stato vitale alto, incoraggiata e arricchita. 



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Viola, responsabile Giovani donne di capitolo</h5>



Credo che la “rivoluzione degli zadankai” sia una grande occasione per fare tutti la nostra rivoluzione umana e contribuire a creare dialoghi cuore a cuore senza precedenti. Infatti, per far sì che la riunione sia rivitalizzante e stimolante, è importante che tutti, dai più giovani ai meno giovani, possano dire la loro ed essere responsabili dell’organizzazione e del successo della stessa. È una preziosa occasione di condivisione, e il contributo di ogni persona permette di rafforzare i legami di amicizia e il senso di missione per la realizzazione di kosen-rufu. È ciò che abbiamo fatto nel gruppo Leonardo. Abbiamo recitato Daimoku, ci siamo sfidate e sostenute: non solo gli zadankai possono contare della partecipazione di tante persone, membri, simpatizzanti e/o curiosi, ma finalmente abbiamo creato un grandioso gruppo giovani e siamo riuscite a organizzare da inizio 2025 riunioni mensili con la partecipazione media di almeno 8 ragazzi/e tra giovani e Futuro: un risultato senza precedenti! Tutto questo è merito della nuova ripartenza che ha segnato la rivoluzione degli zadankai, che ha portato una ventata fresca, rivitalizzante e luminosa di coraggio e compassione, permettendoci di ripartire più determinati che mai verso kosen-rufu, tutti insieme in unità. 



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La crescita e la gioia del gruppo Leonardo si riflettono nelle parole dei partecipanti che ogni giorno condividono la stessa determinazione e lo stesso spirito di unità.



Ilaria: Sono tornata a Rieti, la mia città natale, dopo venti anni. Ho subito partecipato a uno zadankai del gruppo Leonardo e con grande stupore ho trovato tante persone con una splendida energia che partecipano in armonia e con un obiettivo comune. Ho percepito che con la Soka Gakkai ci si sente sempre a casa e ho subito sentito il desiderio di portare avanti kosen-rufu in unità con tutti, e accanto a Sensei.



Giuliana: Siamo compassionevoli l’uno verso l’altro, io sto bene, ho cominciato a fare la mia rivoluzione umana e questo ha contribuito a cambiare l’ambiente in cui vivo. Nonostante l’età avanzata ho tanta energia per contrastare le avversità… naturalmente sono accompagnata dalla pratica e dalla fede.&nbsp;



Walter: Sono molto felice di aver ripreso a praticare proprio con la nascita del gruppo Leonardo: mi ha fatto molto piacere vedere una ventata di spensieratezza, e l’arrivo di nuovi membri ha fatto sì che si rafforzasse l’unione tra noi. I nostri zadankai hanno acquisito più leggerezza e hanno abbandonato quella schematicità quasi scolastica. Il piacere nel parlare e condividere le proprie esperienze è più naturale e di cuore. Ci si apre senza temere giudizi o contrasti e i responsabili fanno in modo che tutti possano intervenire e condividere esperienze col gruppo.



Federico: Lo zadankai ha rappresentato ogni volta per me un forte momento di introspezione, un viaggio intimo che ha incrociato ogni singolo partecipante; pratica e ascolto sono stati i punti cardinali di ogni incontro, con un ringraziamento particolare a chi ha saputo mettere insieme tutti noi con grande coinvolgimento, al fine di poter sperimentare nuovi punti di vista e argomenti di studio.



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<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/11/RietiPHOTO-2025-11-03-15-36-58-1-dimensioni-medie.jpeg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/11/RietiPHOTO-2025-11-03-15-36-58-1-dimensioni-medie.jpeg" alt="" class="wp-image-60479"/></a></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/11/rieti-giovani.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/11/rieti-giovani.jpg" alt="" class="wp-image-60483"/></a></figure>
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La bellezza, nella sua dimensione universale, ha il potere di elevare la vita e di spezzare l’egoismo, che costruisce la propria felicità sulla sfortuna altrui. Non solo, ha il meraviglioso potere di trascendere ogni differenza e unire l’umanità nella gioia di vivere.



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Uno “scambio dinamico di bellezza” è di per sé una determinazione di pace, una prova della pace. Questo perché pace e scambio culturale sono profondamente connessi. Con l’aumentare dei conflitti, la cultura degenera e i tempi precipitano verso l’oscurità e la distruzione. Sono convinto che lo scambio a livello artistico sia un’arma spirituale con cui opporsi a questo ciclo del male, e pertanto agisco di conseguenza.



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La pratica a cui ci dedichiamo per la felicità nostra e degli altri può essere definita come una nobile impresa che ci permette di lucidare il nostro cuore e di aprire quello di innumerevoli altre persone. La rete solidale che ci permette di incoraggiarci a vicenda e di far risplendere in noi la più nobile condizione vitale di Buddità è di per sé la più elevata “opera d’arte umana”.



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La vita è come uno spettacolo teatrale, ricco di vicissitudini di ogni genere. Dopo una notte di difficoltà, arriva un mattino luminoso. Solo sopportando i venti gelidi e le bufere delle avversità può splendere il sole di una brillante realizzazione. Qualunque cosa accada, guardiamo risolutamente avanti e danziamo con determinazione sul palcoscenico della nostra missione! Trasmettiamo coraggio agli amici in difficoltà, serenità agli amici sfiancati dalle lotte che stanno affrontando e speranza a chi soffre perché prova un profondo senso di solitudine. Manifestando tutto il nostro potenziale e aiutando gli altri a fare lo stesso, diventiamo protagonisti di un grande spettacolo di vittoria e intoniamo un canto: «Quanto sono grandi gli esseri umani!».



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Gli incoraggiamenti del maestro Ikeda sono tratti dai seguenti testi:



1) Discorso di ringraziamento alla cerimonia di conferimento del titolo di Professore onorario presso l'Accademia delle Arti di Dalian in Cina, pubblicato sul&nbsp;Seikyo Shimbun&nbsp;del 9 ottobre 2013; 2)&nbsp;Ikeda Daisaku Zenshu, vol. 134; 3) Dalla raccolta di saggi&nbsp;Ningen shori no kodo&nbsp;(Il nostro brillante cammino per la vittoria); 4)&nbsp;Ibidem.

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