Giovani in azione per il clima

La primavera è speranza! Andiamo avanti con vitalità!

Con Sensei nel cuore splendiamo come soli di felicità che non si arrendono mai

La sfida di credere nel mio infinito potenziale

Punto di svolta

Giornata mondiale della salute

Ripartiamo con speranza

Storie di vita, jazz e Buddismo

Prima che sia troppo tardi

Daimoku europeo per commemorare il 2 aprile e il 28 aprile

Il rispetto: ripartiamo da qui

Nuovi progetti 8x1000

<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) è stato istituito dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1966. Di cosa si occupa nello specifico il Centro UNDP di Roma?</h5>



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<figure class="wp-block-image alignleft size-large is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Roxani-UNDP-909-768x1024.jpg" alt="" class="wp-image-53875" style="width:186px;height:auto"/></figure>
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L’UNDP è la più grande agenzia delle Nazioni Unite che lavora per lo sviluppo sostenibile, la sede centrale è a New York ma abbiamo uffici in centosettanta paesi e territori. La presenza così forte sul territorio ci permette di lavorare a stretto contatto con i governi. Operiamo con la consapevolezza che le sfide dello sviluppo sostenibile sono complesse e per questo vanno affrontate in modo integrato, poiché sono tutte interconnesse. Per quanto riguarda il Centro UNDP a Roma è una parte relativamente nuova, da qui gestiamo diversi programmi, tra questi Youth4Climate (giovani per il clima) che è un programma globale e finanziato dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica. Gli altri programmi del Centro si focalizzano sul finanziamento climatico ed energetico, sempre in stretta collaborazione con il Governo italiano e con l’Africa come regione prioritaria.
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<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Come è nato il progetto “Youth4Climate” e quali sono i suoi obiettivi?</h5>



Nel 2021 il governo italiano – tramite il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica –in preparazione della Cop26 (ventiseiesima Conferenza delle parti sul cambiamento climatico), ha ospitato a Milano il “Youth4Climate Summit” (Summit di giovani per il clima) offrendo ai giovani da oltre 180 paesi l’opportunità di presentare idee e proposte concrete su alcune delle questioni più urgenti dell’agenda climatica. Da questo incontro è emerso un documento, il Manifesto Youth4Climate, un piano per l’azione climatica. Il governo italiano ha deciso di proseguire questo processo e ha avviato una partnership con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) per sviluppare e lanciare l’iniziativa Youth4Climate.  Dal 2023, il programma Youth4Climate, anche grazie al supporto dei fondi 8×1000 della Soka Gakkai italiana, ha già completato due cicli di una “Call for Solutions”, un invito a identificare, amplificare, supportare e far crescere le innovazioni climatiche guidate dai giovani. Questo programma interviene in uno spazio essenziale, quello di mettere i giovani innovatori in condizione di sviluppare le proprie idee in proposte concrete. È stato pertanto identificato dal Vertice G7 del 2024 come una best practice da seguire da parte dei governi del G7 per contribuire in modo tangibile a supportare il ruolo dei giovani come attori protagonisti nella lotta al cambiamento climatico. 100 giovani tra i 18 e i 29 anni e organizzazioni giovanili hanno ricevuto finanziamenti diretti fino a 30.000 dollari ciascuno per implementare i loro progetti vincitori del bando. I progetti finanziati fino ad ora si trovano in 52 paesi mentre l'iniziativa mira ad assegnare ulteriori finanziamenti attraverso la sua Call for Solutions del 2025, attualmente aperta: <a href="https://community.youth4climate.info/dashboard/call-solutions-2025">https://community.youth4climate.info/dashboard/call-solutions-2025</a>. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare il ruolo dei giovani come attori legittimi nel processo decisionale e nell'azione sul cambiamento climatico.



Per conoscere alcuni dei progetti finanziati in questo video girato durante l’evento Youth4Climate svolto al Politecnico di Torino nell’ottobre 2024: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=U0pqrT2O0wk&amp;t=8s">https://www.youtube.com/watch?v=U0pqrT2O0wk&amp;t=8s</a>.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Quanto è importante il ruolo dei giovani nella lotta al cambiamento climatico?</h5>



I giovani hanno tante, grandi idee e sono i più colpiti dai cambiamenti climatici. Eppure sono quelli che hanno meno sostegno politico e finanziario per realizzare le loro idee. Quindi il nostro obiettivo è quello di lavorare per colmare questa lacuna e dare riconoscimento, visibilità e risorse all'azione per il clima guidata dai giovani. Il nostro compito è anche quello di lavorare con i governi in ogni paese, e spingere affinché i giovani, le donne e le comunità indigene, siano inclusi nella progettazione e nell'attuazione dei piani che hanno stabilito i governi per contrastare il cambiamento climatico.&nbsp; Il contributo dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è estremamente importante e in linea con lo spirito con cui noi lavoriamo, perché abbiamo l’obiettivo condiviso di sostenere i giovani e combinare l’azione locale con il cambiamento globale. Essere in grado di presentare il proprio lavoro a una scena internazionale può avere un impatto enorme nella vita di questi giovani, e questo è anche un modo in cui combiniamo l'azione locale con la solidarietà globale.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Quali opportunità vengono offerte ai giovani selezionati per esprimere il loro potenziale?</h5>



Ci sono circa 1,5 miliardi di giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni nel mondo, quindi una grande fetta della popolazione globale. Ma il 75% di questi giovani si trovano in paesi in via di sviluppo e subiscono ancora di più gli effetti del cambiamento climatico, come le emissioni di carbonio, l’inquinamento atmosferico e gli effetti sulla salute, sul lavoro e su ogni ambito della loro vita. I bambini e i giovani, infatti, sono i più vulnerabili. Nonostante questo, sono le persone più competenti in quest’ambito e quando i giovani partecipano a diverse conferenze internazionali, dimostrano tutte le loro competenze e conoscenze. Oltre a finanziare completamente i progetti selezionati che propongono li supportiamo con un sistema di tutoraggio, attraverso consigli tecnici, ma anche sviluppo del business e altre esigenze che potrebbero dover affrontare. E poi offriamo loro visibilità e connessioni con altre persone, mettendoli in contatto con gli uffici nazionali di UNDP e con i partner con i quali collaboriamo. Inoltre, coinvolgiamo i giovani in tutto il processo decisionale, nella valutazione e nella selezione dei progetti per rendere la candidatura il più accessibile possibile. Forniamo anche supporto durante il processo di candidatura, in modo che possano sempre parlare con qualcuno riguardo la pianificazione del lavoro e il budget, perché a volte questa è la parte più complessa della progettazione di una proposta.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Come il progetto contribuisce alla giustizia climatica e alla costruzione di un futuro più sostenibile?</h5>



Contribuire alla giustizia climatica significa porre al centro i diritti umani in ogni decisione concernente il clima. L’approccio per perseguire la realizzazione della giustizia climatica non riguarda solo i giovani, ma anche altri gruppi come le popolazioni indigene e le donne. La crisi climatica minaccia non solo la vita nel presente, ma anche i diritti umani delle generazioni future. Investire sui giovani, sulle loro idee e potenzialità è già agire per la giustizia climatica, soprattutto dare loro la possibilità di poter presentare i propri progetti a prescindere dal tipo di formazione che hanno avuto o dal luogo in cui vivono. Inoltre, per contribuire alla giustizia climatica, nel processo di valutazione prendiamo in considerazione non solo l'impatto ambientale ma anche il potenziale impatto sulla comunità. Per fare un esempio concreto, uno dei progetti vincitori è nato in Bolivia, un paese in cui vi è un grande problema di sicurezza alimentare perché il cibo non è prodotto localmente e ci si affida alle consegne che provengono da altri paesi. Un gruppo di giovani ha realizzato un sistema per la coltivazione di ortaggi utilizzando l’acqua invece del terreno. Questi sistemi sono già presenti in molte scuole pubbliche della capitale e vengono utilizzati anche per realizzare dei progetti di educazione ambientale e migliorare la consapevolezza riguardo all’importanza di un’alimentazione sana e della sicurezza alimentare per i bambini e i loro familiari.&nbsp; Da una parte il progetto garantisce che i bambini dispongano di cibo sano e locale, dall’altra di realizzare una maggiore consapevolezza.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">C’è un incoraggiamento che vorrebbe dare ai giovani che vivono una sensazione di impotenza davanti alla crisi climatica?</h5>



Penso che sia normale sentirsi sopraffatti e ansiosi quando c'è così tanta incertezza nel mondo. La cosa importante è trovare giovani che, condividendo questa preoccupazione, possano discutere di questi problemi. Riunirli e sviluppare delle soluzioni insieme. Questo può essere un ottimo modo per evitare di essere bloccati dalle preoccupazioni: quali soluzioni ci sono, quali hanno un maggiore impatto e come poterle adattare al contesto locale? Vorrei dire ai giovani di tirare fuori il coraggio, di non aver paura di fallire e di sviluppare un pensiero critico.



LINK AL PROGETTO: <a href="https://ottopermille.sokagakkai.it/progetto/youth4climate-call-for-solutions-2024/">https://ottopermille.sokagakkai.it/progetto/youth4climate-call-for-solutions-2024/</a>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/UNDP-2-909.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/UNDP-2-909.jpg" alt="" class="wp-image-53860" style="width:741px;height:auto"/></a></figure>

La primavera è speranza. La primavera è giovinezza. La primavera è fierezza. Con l’arrivo della primavera, i ciliegi sono in piena fioritura. I cuori delle persone diventano luminosi e allegri, e sbocciano innumerevoli fiori di speranza.



***



La primavera è un periodo di nuovi inizi. Molti di voi stanno compiendo una nuova partenza in un ambiente nuovo <a id="_ftnref1" href="#_ftn1">[1]</a>, con spirito rinnovato. Potreste incontrare degli ostacoli, ma questa è la prova che state avanzando. A volte potreste compiere degli errori, ma sono gli ingredienti per il successo futuro. Essendo giovani che praticano il “Buddismo del sole”, siate allegri, saggi e forti, qualunque cosa accada! Grazie alla nostra fede nella Legge mistica, creiamo valore nel nostro lavoro, contribuiamo alla società e realizziamo la nostra rivoluzione umana. Andate avanti con coraggio! Aprite la strada grazie alla vostra sincerità! Vincete grazie alla vostra tenacia!



***



Definite i vostri obiettivi per la giornata e iniziatela con rinnovata vitalità. Impegnatevi con tutte le vostre forze in ogni sfida che si presenta, con tenacia e perseveranza. In questo modo, vivrete facendo tesoro di ogni singolo giorno e apprezzando ogni vostra azione. Chi si impegna con energia e vitalità vince sempre, sicuramente. Questo è un principio infallibile. Ogni azione concreta che intraprendete ora è la forza trainante della vittoria futura.



***



L’importante è sfidarsi per realizzare nuovi obiettivi. L’inerzia è oscurità! Il progresso è luce! Il Buddismo di Nichiren è un cammino per progredire per tutta la vita. Avanzare fino all’ultimo istante con vitalità, spirito giovane e un ardente spirito di ricerca: questo è il modo di vivere di chi pratica il Buddismo. Vivere fino in fondo con spirito energico, a prescindere dall’età, è la più grande felicità della vita.



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<a href="#_ftnref1" id="_ftn1">[1]</a> In Giappone, il mese di aprile segna l'inizio del nuovo anno scolastico e del nuovo anno fiscale.

<blockquote class="wp-block-quote">
«Noi persone comuni non possiamo vedere le nostre ciglia che sono vicine né i cieli che sono lontani. Ugualmente non capiamo che il Budda esiste nel nostro cuore. Tu potresti chiederti come il Budda possa risiedere dentro di noi se il nostro corpo, generato dallo sperma e dal sangue dei genitori, è la fonte dei tre veleni e la sede dei desideri carnali. Ma dopo ripetute riflessioni si comprende quanto ciò sia vero. Il puro fiore di loto sboccia dalla melma, il profumato sandalo cresce dalla terra, il grazioso bocciolo di ciliegio spunta dall’albero, la bella Yang Kuei-fei nacque dal ventre di una serva e la luna si alza da dietro le montagne e le rischiara. La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore» (Gosho di Capodanno, RSND, 1, 1008)
</blockquote>



Negli anni in cui crescevo, tra le frasi ricorrenti che mi ripeteva mia mamma spesso c’erano dei passi dei Gosho e tra i tanti che mi venivano citati le parole del Gosho di Capodanno si sono impresse nella mia vita. Ho recitato il mio primo Gongyo il giorno di Capodanno, a gennaio del 2008, e in quell’occasione ho letto anche questo Gosho per intero per la prima volta. Non è stato facile, e a volte ancora fatico, a credere nelle parole di Nichiren che «il Budda esiste nel nostro cuore», soprattutto nel mio cuore! Il mio “piccolo io” non perde mai l’occasione per ricordarmi che gli altri sono perfettamente dotati, ma non il sottoscritto. Nel periodo dell’adolescenza in particolare, ho dovuto lottare con un’idea di me stesso come persona sfortunata e ho vissuto cercando di dissimulare con ogni mia cellula questo pensiero che avevo di me. Il Buddismo è stato un antidoto per superare quegli anni e credere a poco a poco che anche dentro di me ci fosse la Buddità. Nella sua lezione sul Gosho di Capodanno il maestro Ikeda scrive:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Il Daishonin è consapevole del fatto che qualcuno potrebbe dubitare dell’esistenza di una condizione così nobile come la Buddità dentro la vita delle persone comuni immerse nei tre veleni di avidità, collera e stupidità. In altre parole, è abbastanza difficile per la maggior parte delle persone accettare che la Buddità, cioè il supremo stato vitale del Budda, possa esistere davvero nella vita delle persone afflitte da problemi e sofferenze. L’aspetto più difficile del principio del mutuo possesso dei dieci mondi è avere la convinzione che il mondo di Buddità sia contenuto nel mondo degli esseri umani, cioè che esso esista proprio qui, nella nostra vita, nei nostri corpi e nei nostri cuori» (BS, 204)
</blockquote>



Trovo estremamente incoraggiante che nel “mondo degli esseri umani” sia contenuto quello di Buddità perché questo significa che nonostante tutta la complessità, la sofferenza e i problemi che viviamo dentro e fuori di noi, c’è per qualsiasi persona la possibilità di esprimersi come Budda e quindi portare gioia e bellezza nella nostra vita e nella società. Se possiamo fare tesoro anche degli aspetti più negativi che fanno parte di noi, non esiste evento o circostanza che possano abbatterci. Crescere avendo impressi nel mio cuore dei passi del Gosho mi ha dato la possibilità di non sentirmi solo davanti alle difficoltà e di costruire un carattere che non si lascia sconfiggere al primo ostacolo. Ricercando i testi delle frasi che mi venivano ripetute da piccolo ho costruito un legame diretto con le parole del Daishonin arrivando a mettere al centro della mia vita gli insegnamenti buddisti. La mia determinazione è lottare quotidianamente per vincere sul mio karma per riconoscermi come un Budda e incoraggiare le nuove generazioni a credere nel loro infinito potenziale.

In occasione del corso nazionale che si è tenuto a Chianciano dal 14 al 16 marzo, i giovani hanno presentato la loro nuova canzone, intitolata “Punto di svolta”. La canzone è qui proposta in un video con alcune foto del corso nazionale. Di seguito il testo.



<h3 class="wp-block-heading">Punto di svolta</h3>



[Strofa 1] A volte nel bianco&nbsp; io mi sento un punto altre mi compiango&nbsp; oppure mi sfuggo tutte le volte che vince la rabbia e rifugio non c’è.



Non ci sono amori non ci sono amici ma solo rancori e le mie cicatrici&nbsp; la luce mi abbaglia&nbsp; però quella mia&nbsp; non la vedo quaggiù.



[Bridge] Ma ho un esempio umano che affida tutto quanto a me non c’è più dolore che



(io non possa sfidare sono come un fiore rompo questa neve)



[Ritornello] Punto di svolta svolta svolta dentro di noi compierai una scelta e illuminerai ogni lunga notte avvolta nell’oscurità. La vita suonerà distorta nei giorni bui ma se la si ascolta poi capirai quanta neve sciolta per poter esistere.



[Strofa 2] Avere coraggio restare vicino creare legami ad ogni cammino lasciare fiorire ogni piccola parte più buia che c’è.



Con un nuovo slancio rilancio, riparto il mondo mi aspetta ha bisogno di me mi attende un futuro e brillanti vittorie così come a te.



[Bridge] Non c’è più paura che sia così tanto forte da coprire le risposte&nbsp; ai miei perché



(l’inverno non mi gela sono il punto fermo  in mezzo a questa bufera)



[Ritornello] Punto di svolta svolta svolta dentro di noi compierai una scelta e illuminerai ogni lunga notte avvolta nell’oscurità&nbsp; la vita suonerà distorta nei giorni bui ma se la si ascolta poi capirai quanta neve sciolta per poter esistere.



[Strofa 3] Se apro la vita accolgo la sfida la nostra vittoria sarà condivisa coraggio e avanza la vita è una danza e ora balla con me.



[Ritornello] Punto di svolta svolta svolta dentro di noi compierai una scelta e illuminerai ogni lunga notte avvolta nell’oscurità&nbsp; la vita suonerà distorta nei giorni bui ma se la si ascolta poi capirai quanta neve sciolta per poter esistere quanta neve sciolta per poter esistere quanta neve sciolta per poter esistere

<h5 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">I giovani crescono soprattutto quando affrontano i problemi</h5>



Nel dicembre di sessant’anni fa, quando stavo per intraprendere la sfida della campagna di Osaka prevista per l’anno successivo, il maestro Josei Toda mi disse: «Caro Daisaku, nella vita dobbiamo affrontare diversi problemi. Solo sforzandoci di superarli saremo finalmente in grado di comprendere la fede e diventare persone di spessore». Ascoltando l’incoraggiamento del maestro, che vegliava su ogni cosa, sentii emergere dal profondo della mia vita un grande coraggio.&nbsp; La gioventù è una sfida continua con i problemi. I problemi vi affliggono perché state crescendo, e grazie ai problemi siete in grado di svilupparvi ulteriormente. Inoltre, le difficoltà che incontriamo nella grande battaglia di kosen-rufu hanno radici comuni con quelle del Budda. Ricordatevi che alla luce del principio “i desideri e le illusioni sono Illuminazione”, più grande è il problema che affrontate, più vasta sarà la condizione vitale che otterrete.



<h5 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">Ora è il momento di compiere il proprio hosshaku-kempon (abbandonare il transitorio e rivelare l’originale)</h5>



Lo sviluppo della zona in cui ci troviamo inizia dal nostro miglioramento personale. Occorre agire in prima persona, senza risparmiarsi. È in tale sforzo che consiste la nostra rivoluzione umana. Nichiren Daishonin afferma categoricamente: «Come i fiori sbocciano e producono frutti e la luna appare e invariabilmente diventa piena, come la lampada diventa più luminosa quando vi si aggiunge olio e le piante e gli alberi prosperano con la pioggia, così gli esseri umani prosperano immancabilmente se pongono buone cause» (RSND, 1, 899). Tutti gli sforzi profusi per la felicità delle persone ritornano a noi come buona fortuna e ci permettono di sviluppare le nostre capacità, mettendoci in grado di far prosperare anche l’ambiente circostante. Proprio nei momenti più difficili recitiamo Daimoku, mettiamocela tutta e realizziamo l’hosshaku-kempon della nostra vita. 



<h5 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">Completiamo l’anno in modo vittorioso e apriamo un nuovo inizio</h5>



Il tocco finale ha un’importanza fondamentale in ogni cosa. Ad esempio, se lo concludiamo bene, l’intero anno diventa positivo. Vi prego di impegnarvi giorno dopo giorno, senza rimpianti, e di “conquistare” giornate piene di significato, senza incidenti e in buona salute, facendo molta attenzione perché alla fine dell’anno si accavallano numerosi impegni. Il maestro Toda diceva ai suoi giovani amici: «Dedicate tutta la vita alla relazione maestro discepolo Soka! Non lo rimpiangerete mai. Riuscirete senza alcun dubbio ad adornare la vostra vita di sorrisi, vittorie e felicità!». Ora, insieme a me, spiegate le ali del coraggio e della speranza per spiccare il volo verso l’anno dell’espansione! Allarghiamo la rete di solidarietà, felicità e vittoria eterna parlando con i nostri amici del grande sogno di kosen-rufu!

Cosa succede quando la musica jazz incontra la filosofia buddista?&nbsp;Storie di vita, jazz e Buddismo&nbsp;(edizione Esperia) è un libro che nasce dal dialogo tra il pianista Herbie Hancock,&nbsp;il sassofonista&nbsp;Wayne Shorter - due musicisti jazz di fama mondiale - e&nbsp;Daisaku Ikeda, filosofo, maestro buddista e presidente della Soka Gakkai Internazionale (SGI). Attraverso le pagine in cui scorrono le loro conversazioni, chi legge compie in un viaggio che intreccia arte, spiritualità e impegno sociale.



Hancock, Shorter e Ikeda affrontano grandi temi come la creatività, la resilienza e il ruolo dell'arte nella costruzione della pace. Uno dei messaggi centrali del libro è l'importanza della cultura come mezzo per unire le persone e superare le barriere:



«La cultura è una lotta contro la barbarie che cerca di distruggere la nostra umanità. È una battaglia contro le forze che cercano di recidere i legami umani, lo sforzo di risvegliare le persone al bene che esiste nella vita e di riunire le forze a questo scopo» (D. Ikeda, pag. 153).



Hancock e Wayne, con la loro esperienza nel mondo della musica, raccontano il potere trasformativo del jazz, capace di dare voce alla propria interiorità e di trasmettere emozioni profonde. Nel libro emerge l'idea che suonare jazz non sia solo un’arte, ma un vero e proprio esercizio di libertà e di ricerca interiore. Traspare molto anche l’importanza di non arrendersi, di cercare di migliorare e di imparare per tutta la vita. In questo senso, la musica, l’arte forniscono esempi che possiamo applicare a molti aspetti della nostra vita e della nostra quotidianità.



D’altra parte, il maestro Ikeda offre una prospettiva basata sul Buddismo e sul potere della speranza. Egli sottolinea come il cambiamento profondo delle persone sia alla base di ogni trasformazione sociale:&nbsp;



Ikeda: «La pace viene generata solo dall’aver fiducia nella bontà innata degli altri e dal ricercare non le nostre differenze, bensì ciò che ci accomuna».



Shorter: «Come ha detto lei, signor Ikeda, dobbiamo credere nell’innata bontà del genere umano e iniziare a parlare gli uni con gli altri. Per farlo, prima di tutto dobbiamo elevare il nostro spirito. Quando poi avremo l’occasione di dialogare, sapremo trasmettere qualcosa di positivo. Ho la netta sensazione che la società stia cominciando a privilegiare il dialogo rispetto alla violenza. E le cose vanno ancora meglio se non è la paura a spingere le persone a cercare il dialogo, perché se la paura o il giudizio si introducono nella conversazione, i partecipanti non saranno più disposti ad ascoltarsi a vicenda. E il dialogo cesserà di essere produttivo».&nbsp;



Ikeda: «Le sue parole rivelano un’acuta percezione della vera natura del dialogo. […] Un dialogo proficuo non dipende dall’altra persona, ma da noi. Dobbiamo mettere da parte tutte le nostre paure, aprire coraggiosamente il nostro cuore e parlare ai nostri interlocutori da una posizione di uguaglianza e di rispetto» (pagg. 153-156).&nbsp;



Un altro tema che viene trattato nel libro è il concetto di fallimento come opportunità di crescita. Hancock racconta come ogni errore nella musica e nella vita possa diventare un'opportunità per esplorare nuove direzioni:



Hancock: «Ci fu una volta che suonai un accordo veramente sbagliato mentre Miles improvvisava un assolo, ma lui reagì suonando alcune note che fecero sembrare giusto il mio accordo. Era quasi una magia e ne fui affascinato. Nei secondi successivi non riuscii quasi a muovermi. Pensai: “Come diavolo c’è riuscito?” Ora mi rendo conto che non mi aveva giudicato. Aveva solo ascoltato e si era chiesto: “Come posso trasformare queste note? Come posso usarle?” È una cosa simile all’insegnamento buddista secondo cui il veleno può essere trasformato in medicina.



Ikeda: «Durante il mio incontro con l’economista americano Lester Thurow, lui mi parlò di come molte imprese americane abbiano successo solo dopo aver superato numerosi fallimenti, e suggerì che la chiave per rimettere in sesto l’economia giapponese fosse lo sviluppo nella società di un atteggiamento capace di tollerare il fallimento. Se non si fa nulla, non ci saranno fallimenti – ma nemmeno successi. Il fallimento genera il successo. Ecco perché il coraggio è così importante. Quando la fiamma del coraggio brucia dentro di noi, possiamo trasformare qualsiasi cosa in energia da impiegare per migliorarci e per liberare la creatività, sia per noi, sia per gli altri» (pag. 37).



Nel loro dialogo spesso affrontano la questione legata alle generazioni più giovani, di quanto sia difficile trovare la propria strada e realizzare sogni e desideri, soprattutto nella dimensione lavorativa e creativa in particolare. Come in questo estratto da pag. 40:&nbsp;



Ikeda: «Pochissimi giovani hanno la possibilità di seguire il sentiero che desiderano in gioventù. Il mondo del lavoro è particolarmente duro oggi. Spesso dobbiamo accettare dei lavori che non ci saremmo mai aspettati di dover fare. Ma Toda diceva ai giovani di fare del loro meglio nell’impiego che avevano al momento, diventando indispensabili sul posto di lavoro. Questo è il modo per aprire la via a qualcosa di meglio, diceva. Nichiren insegna che «Se si accende un fuoco per gli altri, si illuminerà anche la propria strada» (RSND, 2, 996). Se si pensa solo a noi stessi e ci si preoccupa solo della nostra situazione personale, non si può realizzare il nostro pieno potenziale. I giovani dovrebbero esercitare la loro forza vitale giovanile al massimo, a beneficio dei loro genitori, dello sviluppo dei loro luoghi di lavoro e della felicità dei loro amici, e nel contempo lavorare insieme per creare una nuova cultura di pace. Tali sforzi illumineranno la via davanti a loro.&nbsp; A un evento del 2009 presso la Radio City Music Hall, dove ha ricevuto un encomio dalla sua Alma Mater, lei, signor Hancock, ha detto agli studenti: “Il fallimento è un’illusione”. Aggiungerei: “Il fallimento è il punto d’inizio della prossima vittoria”».



Hancock: «La vita offre molte occasioni per lavorare con gli altri. È ciò che io e Wayne diciamo sempre ai nostri amici. Signor Ikeda, lei ha collaborato con moltissime persone di tutto il mondo e ha allargato il circolo di pace e di unità tra persone di ogni luogo. Credo che ogni persona abbia una missione e che possa contribuire con qualcosa che solo lui o lei può dare. Ogni individuo è essenziale per creare un mondo di pace e di armonia. Quando le persone si rendono conto di questa verità, il processo di creazione di una società pacifica e prospera inizia davvero».



Questo dialogo è un viaggio nel cuore del jazz grazie alla testimonianza di due grandi protagonisti di questo genere musicale. Trasmette il potere della cultura, di come coltivare la creatività e spiritualità sia importantissimo anche per realizzare un cambiamento a livello individuale e sociale:&nbsp;Storie di vita, jazz e Buddismo&nbsp;è un libro che invita a riflettere sul senso della creatività e sul potere della cultura nel costruire un mondo più armonioso. Una lettura consigliata per chiunque voglia lasciarsi ispirare dalla musica e dalla saggezza del Buddismo.



E voi, lo avete letto?&nbsp;



Fateci sapere i vostri punti di vista o le parti che più vi hanno colpito scrivendoci alla mail&nbsp;<a href="mailto:nuovo.rinascimento@sgi-italia.org">nuovo.rinascimento@sgi-italia.org</a>



Alla prossima proposta di lettura,&nbsp;



la redazione



<figure class="wp-block-image size-full"><a href="https://esperiashop.it/libri-e-riviste/storie-di-vita-jazz-e-buddismo"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Storie-di-vita-jazz-e-buddismo.jpg" alt="" class="wp-image-53756"/></a></figure>



<a href="https://esperiashop.it/libri-e-riviste/storie-di-vita-jazz-e-buddismo">https://esperiashop.it/libri-e-riviste/storie-di-vita-jazz-e-buddismo</a>

Nel 1972 il Club di Roma pubblicò un rapporto intitolato “I limiti dello sviluppo”, in cui si affermava che i limiti dello sviluppo sul pianeta Terra sarebbero stati raggiunti entro i successivi cento anni. Aurelio Peccei<a id="eeaaaa6e-21c1-43ac-b248-1c3d4f8e25dc-link" href="#eeaaaa6e-21c1-43ac-b248-1c3d4f8e25dc">1</a>, co-fondatore dell’associazione, e Daisaku Ikeda si incontrarono per la prima volta tre anni dopo, a maggio del 1975. I due dialogarono a lungo sulla coesistenza tra esseri umani e natura, e sul percorso da intraprendere per realizzare una pace duratura. I loro dialoghi sono stati raccolti nel volume Campanello d’allarme per il XXI secolo. Per celebrare il cinquantesimo anniversario del loro primo incontro, abbiamo intervistato Carlos Alvarez Pereira<a id="438c4edd-5d8e-4174-85d2-b128be144fcf-link" href="#438c4edd-5d8e-4174-85d2-b128be144fcf">2</a>, attuale segretario generale del Club di Roma.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">L’umanità si trova ora ad affrontare un momento critico riguardo al futuro, con il rischio dell’uso delle armi nucleari e un'imminente crisi climatica. Come vede il mondo attuale?</h5>



Carlos Alvarez Pereira: Stiamo vivendo tempi molto difficili. Il mondo è governato dalla “paura”, che in ultima analisi significa “paura dell’altro”, ed è radicata in un modo di pensare che separa “noi” da “loro”. Forse “loro” non sono affidabili? Sappiamo che le azioni umane guidate dalla paura, ad esempio dall’idea che “noi” potremmo essere attaccati, sono distruttive. Tuttavia, in quest’epoca caratterizzata da tecnologie altamente sofisticate, tentare di distruggere “loro” sarebbe un atto suicida che minaccerebbe anche la nostra sopravvivenza. Con l’avanzare della civiltà, il genere umano è sempre più dominato dalla paura e commette ripetutamente atti violenti che difficilmente possono essere descritti come civili.　 Tuttavia, come affermava il poeta tedesco Hölderlin, «dove c’è pericolo, c’è anche ciò che salva»; la strada della speranza si apre davanti a noi anche quando affrontiamo momenti difficili. Sono fermamente convinto che proprio perché viviamo in un’epoca difficile abbiamo la responsabilità di trasmettere un messaggio di speranza.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Cinquant’anni fa, a maggio del 1975, il dottor Aurelio Peccei, co-fondatore del Club di Roma, e Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale (SGI), si incontrarono per la prima volta a Parigi. All’epoca, la vostra associazione lanciò l’allarme: la civiltà moderna, unicamente concentrata sulla crescita, sarebbe arrivata al collasso se le cose fossero continuate così. Ciò che ha unito Aurelio Peccei e Daisaku Ikeda è stato il desiderio di lanciare un “campanello d’allarme” prima che fosse troppo tardi. 　　</h5>



Carlos Alvarez Pereira: Sono d’accordo. Purtroppo, molti dei problemi e degli interrogativi sollevati cinquant’anni fa da Aurelio Peccei e Daisaku Ikeda nel loro dialogo sono ancora attuali. E per di più, su scala molto più ampia. Avevano una lungimiranza straordinaria, che anticipava di gran lunga il comune pensare dei loro contemporanei. Nel 1975 il mondo non era così interconnesso come lo è oggi. Il dialogo tra loro aveva anche un significato simbolico, poiché collegava Oriente e Occidente. In un mondo diviso dalla Guerra Fredda, Aurelio Peccei e Daisaku Ikeda iniziarono a dialogare apertamente e a condividere idee e prospettive. Nel mondo globalizzato di oggi, i valori che uniscono le persone sono l’economia, la produttività e il capitale finanziario, ben lontani dalla visione concepita da Peccei e da Ikeda. Per entrambi, il pianeta su cui viviamo è fondato su un profondo senso di interdipendenza.　 La parola Ubuntu, molto cara in Africa - che si ritiene essere la culla dell'umanità - significa “Io esisto perché voi esistete”. Gli esseri umani dipendono gli uni dagli altri per sopravvivere, così come gli esseri umani dalla natura. Questa concezione colma di saggezza, che risale agli albori del genere umano, è riscontrabile anche nel dialogo tra Peccei e Ikeda. Il Club di Roma ha ereditato il loro spirito e prosegue il cammino da loro intrapreso. La raccolta di dialoghi Campanello d’allarme per il XXI secolo, insieme al rapporto del Club di Roma No Limits to Learning (Nessun limite all’apprendimento), pubblicato nel 1979, continuano a guidare le nostre attività ancora oggi.　



<h5 class="wp-block-heading">Continuare a interrogarsi sul senso della vita</h5>



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Il dialogo tra il dottor Peccei e il presidente Ikeda si è ampliato fino a includere temi quali l’importanza della “rivoluzione umana”. Secondo lei, qual è la rilevanza della “filosofia della rivoluzione umana” nel mondo moderno?　</h5>



Carlos Alvarez Pereira: Il dialogo tra Aurelio Peccei e Daisaku Ikeda si è concluso con le seguenti parole di Peccei: «Dal momento che la rivoluzione umana è la chiave che ci consente un’azione positiva tesa all’adozione di un corso totalmente diverso e alla rinascita della fortuna dell’essere umano, dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per renderla operativa. Prima che sia troppo tardi» (Campanello d’allarme per il XXI secolo, Esperia, 221).&nbsp;&nbsp;&nbsp; Personalmente, credo che la filosofia della rivoluzione umana permetta di aprire gli occhi su modi di pensare e su nuove possibilità di connessioni, offrendo una nuova prospettiva sul mondo. In questo modo è possibile iniziare a trovare un nuovo significato alle cose che accadono intorno a noi. Ciò che tengo a sottolineare, in particolare, è che il concetto di rivoluzione umana amplia la nostra comprensione di cosa sia una vita di qualità. Interrogarsi sul senso della vita porta anche a interrogarsi sul significato della nostra esistenza su questo pianeta. Perché siamo qui? E per che cosa viviamo? Credo che porsi simili domande costituisca il punto di origine della religione. Nel momento in cui ci si pone costantemente queste domande, ci si rende conto che la ricchezza materiale non conduce necessariamente a una vita di qualità. Una vita di qualità è, essenzialmente, quella in cui si hanno buone relazioni con le altre persone e con l’ambiente naturale, e pertanto è direttamente collegata all'obiettivo di un futuro sostenibile del nostro pianeta. Credo sia questo il significato attuale di “rivoluzione umana”. 



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">　 Lo scorso anno, il Club di Roma e la Soka Gakkai hanno lanciato un progetto di collaborazione per diffondere ampiamente il messaggio della “rivoluzione umana”.</h5>



Carlos Alvarez Pereira: Sono davvero lieto di poter lavorare insieme alla Soka Gakkai, basandoci sul legame di amicizia che il dottor Peccei e il presidente Ikeda hanno stretto e coltivato. Nell’ambito di questo impegno, un evento tenutosi lo scorso ottobre presso il Centro culturale della SGI UK di Taplow Court, ha riscosso un enorme successo. Sono convinto che il Club di Roma e la Soka Gakkai avranno ancora molte altre opportunità di lavorare insieme. L’anno scorso ha segnato il quarantacinquesimo anniversario della pubblicazione del rapporto No Limits to Learning (Nessun limite all’apprendimento). Liberare le possibilità dell’apprendimento: il messaggio contenuto in questo testo è molto vicino alla filosofia della Soka Gakkai. Stiamo pianificando una pubblicazione successiva e, in collaborazione con la Soka Gakkai, abbiamo deciso che il nuovo libro si intitolerà No limits to hope (Nessun limite alla speranza).



<h5 class="wp-block-heading">Nuove azioni insieme ai giovani</h5>



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Sia il Club di Roma che la Soka Gakkai concentrano le loro energie sui giovani. Cosa pensa del ruolo dei giovani?　　</h5>



 Carlos Alvarez Pereira: Alcuni anni fa, il Club di Roma ha individuato la “leadership intergenerazionale” come una delle attività da rafforzare. Non si tratta solo di formalizzare l’inclusione dei giovani nelle discussioni o di trasmettere conoscenze dalle generazioni più grandi a quelle successive: significa far lavorare insieme persone di generazioni diverse. Collaboreremo tra generazioni diverse per creare nuove iniziative volte ad affrontare i problemi globali. Si tratta di un dialogo e di un processo di apprendimento reciproco. Una delle caratteristiche principali della Soka Gakkai è che da molti anni attribuisce grande importanza al ruolo dei giovani. Il Club di Roma ha intrapreso questa stessa strada e ha fatto del lavoro con i giovani un pilastro delle sue attività.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">In qualità di soggetti attivi che si assumono la responsabilità del futuro, i membri della Soka Gakkai continueranno ad affrontare le sfide per superare i problemi globali, basandosi sulle linee guida per la rivoluzione umana definite da Aurelio Peccei e da Daisaku Ikeda.</h5>



　　 Carlos Alvarez Pereira: Durante il loro dialogo, Peccei affermò: «Esiste in ogni singolo individuo un patrimonio di capacità e di qualità rimasto a oggi in letargo, ma che può essere finalmente portato alla luce e sfruttato per correggere il processo di deterioramento della condizione umana» (Campanello d’allarme per il XXI secolo, Esperia, pag. 161). Sento una grande speranza in queste parole. Sia Peccei che Ikeda riponevano grande fiducia nell’umanità di ogni individuo. Si tratta di qualcosa che ci tocca ancora oggi. Credere nel potenziale delle persone: questo è il fondamento delle attività del Club di Roma e della Soka Gakkai, e la rivoluzione umana è qualcosa che chiunque nel mondo può mettere in pratica. Questa è la “magia” della rivoluzione umana.　 Le sfide globali odierne sono state create da noi esseri umani. È proprio approfondendo la conoscenza di questo argomento, cambiando la nostra consapevolezza e intraprendendo azioni concrete che nasce la speranza. “L’apprendimento senza limiti” dà vita a una “speranza senza limiti”. Anche in un mondo in cui continuano a verificarsi eventi tragici, possiamo tutti avere riguardo e cura per chi ci circonda. Credere fermamente nel potenziale degli esseri umani e non lasciare nessuno indietro. Ciò dovrebbe essere una grande fonte di speranza.



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Note:

Ad aprile ricorre l'anniversario della proclamazione del Daishonin di Nam-myoho-renge-kyo (28 aprile) e ricorre anche l'anniversario della scomparsa del secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda (2 aprile) che, basandosi sugli insegnamenti di Nichiren, fece voto di sradicare la miseria dal mondo. Il grande desiderio di Josei Toda è stato ereditato pienamente da Ikeda Sensei. Ne La nuova rivoluzione umana Sensei scrive del 1968, quando il mondo stava affrontando un periodo di intense agitazioni. Queste parole, oggi, hanno ancora una profonda risonanza per noi:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Fino a quando l’umanità avrebbe consentito all’autoritarismo di dominare, permettendo alle nazioni potenti di esercitare il proprio dominio su quelle più deboli in base alla legge della giungla? Sia il socialismo sia la democrazia in definitiva esistono per il bene della gente. Allo stesso tempo, però, a tali sistemi veniva data la precedenza sugli esseri umani al punto da minacciarne la vita, il più prezioso e insostituibile dei tesori. Shin’ichi continuò affermando che la sola via per cambiare quella situazione perversa e creare un mondo di vera umanità era portare avanti un grande movimento basato saldamente sul principio della santità della vita. Affermò: “La nostra pratica basata sulla filosofia di Nichiren Daishonin e la lotta che portiamo avanti costituiscono il mezzo sicuro per abbattere le roccaforti dell’autoritarismo e mettere fine all’incubo ininterrotto che per millenni è stato la storia dell’umanità. Dobbiamo essere fermamente convinti che il nostro movimento è la corrente principale per stabilire un vero secolo della vita!”» (NRU, 13, 47)
</blockquote>



Il 6 aprile, recitiamo un Daimoku come il ruggito del leone, volto a stabilire un vero secolo della vita, affinché la visione di Nichiren Daishonin, di Josei Toda e del nostro eterno maestro Ikeda risuoni in tutto il nostro continente. Con profonda e ferma convinzione, recitiamo Nam-myoho-renge-kyo - che esprime il potere e l'energia dell'universo - per porre fine alla guerra, ai conflitti e alla distruzione dell'ambiente a cui assistiamo. Attiriamo sempre più Bodhisattva della Terra a unirsi a noi per porre fine all'incubo che ha caratterizzato la storia dell’umanità per millenni e creiamo un cambiamento a livello più profondo della vita in modo da stabilire entro il 2030 tutte le condizioni necessarie per un autentico “secolo della vita”.