8×1000 Stories: EMERGENCY. "Progetto: Medicina di eccellenza in Africa”

Crescere nella condivisione della bellezza

Inaugurazione del Centro culturale a La Spezia

Il Tribunale di Firenze condanna AIVS: “L’Istituto Buddista non è una setta ma un ente religioso riconosciuto dallo Stato”

“Se non credi in te stesso, chi lo farà al posto tuo?”

Sentire tutto il mio valore

Le spade del bene e del male

Al ritmo di un'autentica felicità

La preghiera è la forza trainante per realizzare i propri sogni

iNRassegna - puntata del 25 luglio 2025

Una gioia profonda per affrontare le sfide della vita

Con la serie “Otto per mille storie”, pubblicata sul canale YouTube della Soka Gakkai italiana, si raccontano i progetti finanziati dai fondi 8x1000. In questa puntata sono stati intervistati Roberto Crestan, direttore area ANME di EMERGENCY e Gina Portella, direttrice dell'unità medica (MCU) di EMERGENCY. Il progetto “Medicina di eccellenza in Africa”, finanziato con i fondi 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai mira ad affrontare la grave mancanza di accesso a cure chirurgiche specialistiche in Africa, creando dei poli chirurgici di eccellenza in Africa, in cui offrire cure specifiche che mancano in questi Paesi per garantire l’accesso al maggior numero possibile di persone di un’assistenza sanitaria gratuita ed equa.



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<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Come è iniziata la tua avventura con la musica?&nbsp;</h5>



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<figure class="wp-block-image alignleft size-large is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/07/PHOTO-2025-06-23-16-19-08-1024x857.jpg" alt="" class="wp-image-57248" style="width:339px;height:auto"/></figure>
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Come tutti, ho cominciato a studiare lo strumento da piccola. Cercando la mia strada, anche sbagliando, a un certo punto ho preso coscienza della bellezza di tutto questo e ho deciso. Ho fatto degli studi molto intensi e appassionati con una pianista di Napoli, meravigliosa, e poi a ventotto anni ho conosciuto una persona unica nel panorama italiano, docente di Ritmica Jaques-Dalcroze, la metodologia che studio e pratico da allora, formandomi prima come docente e poi come formatrice.&nbsp;




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<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Cosa ti colpì di questa metodologia?&nbsp;</h5>



Emile Jaques-Dalcroze già alla fine dell'Ottocento sognava una formazione olistica del musicista, per sviluppare in modo integrato mente, corpo, sfera emotiva e creatività. Elaborò un pensiero educativo basato sull’utilizzo del movimento.&nbsp; Era un ideale di educazione che si poneva agli antipodi di una tradizione musicale accademica, il cui approccio era settoriale, tecnico, mnemonico.&nbsp;Dalcroze iniziò a sperimentare con i suoi studenti semplici movimenti, facendoli camminare sulla pulsazione delle sue improvvisazioni pianistiche, un punto di partenza che lo avrebbe portato molto lontano… La chiamò&nbsp;Rythmique&nbsp;perché parte dall'elemento musicale più immediato, che è il ritmo. È un ascolto che coinvolge tutto il corpo e permette di comprendere e interiorizzare tutti gli aspetti della musica.&nbsp;All’inizio del Novecento questa pratica arrivò a una grande diffusione, fino a influenzare le arti del teatro, della musica e della danza, grazie anche alla collaborazione di artisti provenienti da ogni parte d’Europa.&nbsp;In fondo quella di Dalcroze è una visione che va nella stessa direzione dell’umanesimo Buddista, che attraverso la musica mirava allo sviluppo di ogni aspetto dell’essere umano. Un’educazione umana che si realizza attraverso la musica, che è uno strumento di crescita molto profondo e prezioso, sebbene non ve ne sia ancora coscienza a livello ministeriale, salvo poche e coraggiose persone che si spendono da anni in questa direzione. Sono molto appassionata di questo pensiero che poi è diventato il centro del mio intervento professionale all’interno e fuori dal Conservatorio.&nbsp;



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Qual è l’effetto di questo tipo di lavoro sugli allievi?</h5>



Via via li vedo cambiare, li vedo aprirsi, sia nella postura sia nello sguardo. Faccio molto caso al loro sguardo quando arrivano alle prime lezioni e sono contenta quando si comincia ad avvertire un senso di complicità tra loro, di consapevolezza comune. Nel lavoro sono gli allievi che ci portano, che conducono il gioco. Noi insegnanti siamo soltanto delle guide, una presenza dolce decisa a valorizzarli in modo non invasivo.&nbsp;Nell'esperienza della mia generazione spesso venivi messo allo strumento senza consapevolezza, con pratiche tecniche scoraggianti, non veicolate attraverso il gioco. Oggi i docenti di strumento sono persone di grande valore umano, oltre che professionale, perché negli ultimi decenni c’è stato un grande percorso di consapevolezza, tuttavia c’è sempre il rischio che l’insegnamento strumentale sacrifichi l'aspetto del benessere della persona.&nbsp;È un vero peccato perché la musica deve essere gioia, comunicazione con l'altro, condivisione della bellezza. È il contrario della solitudine, dell’isolamento. L'essere umano è un essere sociale e anche la musica si rivela uno strumento di scoperta di se stessi soprattutto nell'ambito del lavoro di gruppo, che offre un grande supporto alla lezione individuale.&nbsp;



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">In che modo la pratica buddista influenza il tuo lavoro?</h5>



La visione del maestro Ikeda, sempre volta a valorizzare l'essere umano, non mi abbandona mai e mi aiuta a cercare il mio valore e quello degli altri, in particolare degli allievi. Il Buddismo ha avuto per me un’enorme influenza, mi ha aiutata a vedere nella Ritmica Dalcroze un valore formativo, umano, che andava oltre l'aspetto musicale. Questo per me significa la possibilità di valorizzare quella piccola perla, quel desiderio di migliorarsi che esiste in ogni ragazza e ragazzo con cui ho a che fare in Conservatorio, e anche fuori. Durante il lavoro osservo molto le relazioni tra loro e cerco di sostenerli, di trovare le strade per aiutarli ad aprirsi, di trovare il modo di valorizzare la perla che c’è in ognuno di loro. Questo veramente mi appassiona.&nbsp;



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Quali sono le sfide che ti trovi ad affrontare nell’ambiente accademico?</h5>



Come didatta musicale che desidera diffondere una certa visione delle cose, sicuramente incontro delle barriere. Forse anche perché sono una donna. Penso che gli uomini, in generale, sappiano valorizzare meglio le proprie competenze, sono più bravi a “vendersi”. Io invece ho bisogno di una gran dose di coraggio per trovare la forza di rompere il muro.&nbsp;Quest'anno l’ho trovata grazie alla presenza di un gruppo di studenti numeroso, molto ricettivo ed entusiasta, oltre che di colleghi eccezionali. Inoltre è stato determinante il contributo di una collega venuta da Rio de Janeiro a fare un postdoc di improvvisazione al pianoforte, un’improvvisazione di stampo dalcroziano per muoversi e per far muovere. Ho colto la palla al balzo, proponendo una performance del Dipartimento di Didattica della Musica e dello Strumento. L’abbiamo realizzata a fine maggio sul palco della Sala Accademica, un flusso di energia che ci ha entusiasmato tutti e in questo flusso affiatato ed armonioso gli studenti suonavano, improvvisavano con il movimento corporeo, con lo strumento, con la voce, senza mai dimenticare il pubblico, anzi proprio&nbsp;per&nbsp;il pubblico, comunicando senza inibizioni. Si percepiva una profonda gioia, un sentimento di indipendenza e al tempo stesso di appartenenza, di interdipendenza. È grazie al desiderio di risvegliare negli studenti la percezione del proprio valore che posso tirare fuori il coraggio e imparare qualcosa di me. E questo, come evento umano, è potentissimo.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">C’è molta affinità con la visione dell'educazione umana del maestro Ikeda, basata sul principio di “imparare reciprocamente”.</h5>



Sì, l'allievo e il maestro sono alla pari e si ha la consapevolezza che ogni lezione sarà diversa dall'altra, perché la lezione alla fine la fanno gli studenti, mentre chi insegna deve soltanto essere in grado di ascoltare e vedere cosa viene da loro. Sicuramente si impara qualcosa ogni volta dal punto di vista musicale e umano. È ben diverso da una lezione frontale in cui c'è un insegnante in cattedra, un rapporto unidirezionale in cui si perde il valore di questa crescita reciproca. Naturalmente non voglio dire che non sia importante il risultato finale, anzi, ma è importante&nbsp;come&nbsp;ci si arriva, insieme, in maniera non forzata. Non c’è crescita in un approccio in cui l'allievo non è attivo e non viene chiamato continuamente a scegliere. Se non c’è consapevolezza, la tecnica si troverà a non avere un fondamento sul piano umano e l’espressione non avrà radici. La tecnica deve servire per raccontare ciò che stai suonando in modo consapevole e per sentire che stai comunicando con chi ti ascolta. Gli studenti devono essere coinvolti da tutti i punti di vista, con tutto il loro essere. Questo tipo di crescita è fondamentale.&nbsp;Quando vedo i giovani buddisti durante le riunioni rimango sempre molto colpita dalla consapevolezza che hanno di sé e del proprio percorso, di ciò che è importante per l'essere umano, e mi chiedo: “ma io com’ero alla loro età?”&nbsp;



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Cosa consiglieresti a un giovane che vuole dedicarsi alla musica?</h5>



Come dico a mia figlia: se ti piace la musica e senti che è la tua strada, perseguila. Consiglio però di avere le antenne sensibili e di sfuggire al narcisismo. Stare lontano da chi vuole mortificarti, perché noi insegnanti possiamo essere drammaticamente distruttivi. Poiché è un rapporto molto stretto, l’allievo deve sentire che il Maestro ha fiducia nel suo potenziale, che gli è accanto per farlo fiorire facendogli vedere i suoi punti di forza, piuttosto che soltanto le mancanze. Il mio consiglio è anche di cercare occasioni per fare esperienze insieme agli altri, di cogliere dall’offerta formativa tutti i contesti in cui vi siano occasioni di condivisione, come laboratori corali e orchestrali, laboratori di improvvisazione, laboratori di musica in movimento.&nbsp;E soprattutto consiglio di avere rispetto di se stessi, oltre che delle altre persone … e di frequentare le riunioni buddiste!&nbsp;Il Buddismo di Nichiren è un percorso di crescita molto importante per un artista, così come per tutti, come esseri umani.&nbsp;



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<figure class="wp-block-image size-full"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/07/PHOTO-2025-06-30-13-17-53.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/07/PHOTO-2025-06-30-13-17-53.jpg" alt="" class="wp-image-57250"/></a></figure>



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Émile Jaques-Dalcroze, musicista e uomo di teatro (Vienna 1865 - Ginevra&nbsp;1950), fu docente del conservatorio di Ginevra. Quale illuminato pedagogo, comprese per primo quanto l’apprendimento accademico della musica fosse concepito come atto cerebrale piuttosto che artistico e avvertì la necessità di creare degli esercizi che risvegliassero l’espressività e la musicalità dei suoi allievi di composizione. Elaborò il metodo oggi chiamato Ritmica Dalcroze, nel quale il principio pedagogico fondante è l’uso del movimento inteso come tramite per una interiorizzazione creativa ed espressiva della musica. L’eco del lavoro di Dalcroze si sparse in tutta Europa, accolta dal fermento artistico che caratterizzò i primi decenni del 900. Prese forma un’onda innovativa che investì il pensiero educativo musicale e contribuì anche all’evoluzione della moderna concezione del teatro e della danza: fra gli altri i musicisti Frank Martin, Jean Binet, Arthur Honegger, Edgar Willems, gli scrittori George Bernard Shaw, Paul Claudel; in ambito teatrale, fra tutti, Stanislavski.

Un evento attesissimo e molto desiderato dai membri della regione Liguria 1, l’inaugurazione di un nuovo Centro culturale a La Spezia, concesso in comodato d’uso da una famiglia di membri locali. Per poter accogliere quante più persone possibile, domenica 27, si sono tenute tre riunioni di inaugurazione, tutte caratterizzate da una grande gioia.&nbsp; Alberto Aprea, presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, durante l’inaugurazione ha incoraggiato i partecipanti con queste parole: «Sono sicuro che il desiderio profondo di tutti i membri di questa zona sia quello di utilizzare questo Centro per la pace, per la felicità degli altri e per il bene della società. I nostri Centri culturali sono castelli di fortuna, prosperità e amicizia, baluardi per la crescita dei giovani e per il trionfo del movimento di&nbsp;kosen-rufu». Un momento di profonda emozione, sia per coloro che da anni si impegnano ad ampliare la comprensione del Buddismo nella società, sia per i più giovani che con la loro freschezza hanno già condiviso il desiderio di organizzare tante attività per la pace rivolte a giovani e giovanissimi all’interno del nuovo Centro. Un importante punto di arrivo che fa sentire tanta gratitudine, ma allo stesso tempo un punto di ripartenza che ha visto nascere nuove determinazioni.&nbsp; Anche la responsabile nazionale del Gruppo donne, Rosanna Sorelli ha condiviso un incoraggiamento: «Un Centro culturale ha un significato non solo per il numero di persone che può contenere, ma per il valore delle persone che ospita. Facciamo crescere persone che si preoccupano anche della felicità degli altri». Molto stimolante ascoltare la lettura di vari brani de&nbsp;La nuova rivoluzione umana, in cui il maestro Ikeda condivide il significato dell’apertura di un Centro culturale, di cui uno condiviso dai responsabili regionali uomini e donne:&nbsp;



<blockquote class="wp-block-quote">
 «Questo ufficio potrà anche essere il più piccolo Centro nazionale del mondo, ma è una magnifica cittadella della gente, dove i veri campioni si riuniranno per contribuire alla pace mondiale e alla felicità dell’umanità. Anche se sono dei cittadini comuni, i membri sono impegnati in un’impresa sacra, che è di gran lunga più lodevole di qualunque altra impresa realizzata da personaggi influenti. Se continueranno a sforzarsi con costanza, fra dieci o venti anni avranno un meraviglioso centro, magnifico come un castello. Questo è il modo in cui funziona il principio di causa ed effetto» (NRU, 17, 236)
</blockquote>



La giornata si è conclusa tra abbracci e felicitazioni, pronti per una nuova partenza tutti insieme!



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<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/07/WhatsApp-Image-2025-07-28-at-15.45.27-5.jpeg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/07/WhatsApp-Image-2025-07-28-at-15.45.27-5-1024x768.jpeg" alt="" class="wp-image-57201"/></a></figure>



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Con una sentenza depositata il 16 giugno 2025, il Tribunale di Firenze ha accolto le istanze del nostro Istituto all’esito di una lunga vicenda giudiziaria avviata contro l’Associazione Italiana Vittime delle Sette (AIVS) per avere quest’ultima più volte utilizzato espressioni altamente lesive del nome, dell’immagine e della reputazione dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e dei suoi appartenenti. A fronte di tali reiterati attacchi, l’Istituto si è dunque rivolto al Tribunale di Firenze il quale, all’esito del giudizio, ha ritenuto AIVS responsabile&nbsp;di aver diffuso contenuti offensivi nei confronti dell’Istituto e dei suoi membri&nbsp;in quanto&nbsp;«privi del requisito della verità nonché della continenza espositiva» e «altamente denigratori».



Gli attacchi rivolti da AIVS nei confronti dell’Istituto sono stati, inoltre, definiti dal Tribunale come&nbsp;«gratuiti, privi di riscontro, ampiamente smentiti e infarciti di espressioni offensive»&nbsp;e&nbsp;«un’ingiustificata e offensiva aggressione alla reputazione di parte ricorrente trasbordante il limite della continenza per sfociare nella diffusione di sentimenti di odio e disprezzo».



Il caso era nato dopo la pubblicazione online di numerosi post, articoli e video contenenti accuse gravi. Nel corso degli ultimi anni, due esponenti dell’AIVS avevano, infatti, sferrato ripetuti attacchi contro l’Istituto e la Soka Gakkai in generale, utilizzando epiteti, frasi e giudizi fortemente diffamatori, anche nei confronti dei suoi fedeli, arrivando a definire l’organizzazione come “la setta più potente, ricca e pericolosa del mondo”.



Nel giugno 2023 l’Istituto ha&nbsp;promosso un giudizio con cui chiedeva la&nbsp;rimozione dei contenuti offensivi&nbsp;e il&nbsp;risarcimento del danno non patrimoniale&nbsp;subìto per la compromissione della propria immagine. All’esito del procedimento, il Tribunale ha riconosciuto le ragioni dell’Istituto, ritenendo che le affermazioni diffuse dall’AIVS fossero&nbsp;«idonee a costituire un'offesa alla reputazione di IBISG», in quanto&nbsp;«prive dei requisiti di verità e continenza espositiva»; inoltre, ha riconosciuto che alla pubblicazione di video da parte dell’AIVS in cui si incitava a bruciare l’oggetto di culto dell’Istituto «dovrebbe conferirsi una valenza ulteriormente denigratoria dell’Istituto Buddista» rispetto al reato di offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone.



Tra i passaggi centrali della sentenza viene smentita l’affermazione secondo cui la legge di Intesa tra lo Stato italiano e l’Istituto sarebbe stata approvata in modo anomalo grazie a un intervento politico diretto. In questo senso, il Tribunale ha riconosciuto che:&nbsp;«L'Istituto aveva iniziato le interlocuzioni dirette all’Intesa già nel 2001 e la legge, firmata nel 2015 e approvata nel 2016, fu definita un “atto dovuto” dopo sedici anni di attesa e votata in Parlamento all'unanimità». Allo stesso modo infondata è risultata la presunta mancanza di trasparenza nella gestione dei fondi dell’otto per mille:&nbsp;«L'affermazione sull'assenza di rendicontazione dell’otto per mille è stata smentita dalla documentazione fornita da IBISG».



La parte più rilevante della sentenza riguarda la dichiarazione circa l’effettiva natura dell’Istituto. Il Tribunale stabilisce infatti che: «L’Istituto Buddista non è una setta ma un ente religioso riconosciuto dallo Stato», aggiungendo che «il termine "setta" ha una indubbia connotazione negativa e che già di per sé è offensivo della reputazione di un Istituto religioso – riconosciuto tale con legge dello Stato Italiano – poiché rimanda all’utilizzo di metodi coercitivi e di condizionamento psicologico».&nbsp;



La sentenza – contro la quale non si può più ricorrere in appello – rigetta anche la linea difensiva dell’AIVS, secondo cui i contenuti incriminati sarebbero semplicemente riprese di opinioni altrui. Il Tribunale precisa, infatti, che: «Anche se così fosse, difetterebbe il controllo da parte di AIVS sulla veridicità di quanto appreso – così che ciò che viene divulgato rappresenterebbe una critica all’Istituto senza riscontro di quanto altrove appreso o da altri narrato e in ogni modo mancherebbe sempre il requisito della continenza espositiva visti gli attacchi gratuiti, offensivi, denigratori e sprezzanti rivolti all’Istituto». 



Il Tribunale di Firenze ha condannato AIVS e i suoi esponenti a un&nbsp;risarcimento economico,&nbsp;«a pubblicare a loro spese l’intera sentenza sulla pagina Facebook di AIVS nonché ad eliminare le pubblicazioni diffamatorie». Con questa importante decisione, viene posto un chiaro limite agli attacchi ricevuti dall’Istituto, riaffermando il perimetro giuridico entro il quale possono essere esercitati la libertà di espressione e il diritto di critica.

<blockquote class="wp-block-quote">
«Per quanto l’argine tra i campi di riso possa essere solido, se c’è anche solo una minuscola fessura scavata da una formica, è certo che a lungo andare l’acqua non potrà essere trattenuta. Svuota la nave della tua vita dall’acqua del dubbio e dell’offesa e consolida gli argini della tua fede» (Gli argini della fede, RSND, 1, 558)
</blockquote>



Mi sono imbattuto per la prima volta nel Gosho Gli argini della fede a inizio 2023.  Sebbene ci siano molte lettere del Daishonin a me care, questa ha avuto un impatto particolare nel mio cuore. Forse è stato anche il titolo a colpirmi, evocando ricordi profondi, essendo nato in mezzo alle risaie, sento questa lettera come qualcosa di familiare.  Gli ultimi due anni sono stati particolarmente impegnativi, tra cui un trasferimento in una nuova città, la ricerca di nuovi clienti e la lotta per ricevere i pagamenti in tempi adeguati soprattutto in seguito alla pandemia.  Nei momenti di maggiore difficoltà, quando il dubbio e la sofferenza iniziano a insinuarsi, il tranello in cui cado quando recito Nam-myoho-renge-kyo è quello di dire a me stesso: “Perché punti così in alto? Quel traguardo è impossibile per te”.  Il punto principale di questa lettera è l’incoraggiamento di Nichiren a non dubitare del nostro potenziale infinito ed essere animati della compassione, a superare quella sensazione di impotenza che può radicarsi nel cuore.  La discepola Sennichi, a cui Nichiren indirizzò la lettera, arrivò a rischiare la vita per proteggere Nichiren e sostenere gli altri praticanti nella zona di Sado: un atto di fede pura, concreta, che mi ha ispirato tantissimo.  Grazie a questo Gosho, ho trovato il coraggio di far emergere il sogno che avevo da bambino e che avevo messo un po’ da parte: vivere come artista, di arte. Il 15 novembre 2023, giorno in cui ancora nessuno sapeva della scomparsa del nostro amato maestro, prima di una riunione importante ho deciso di recitare Daimoku durante la pausa pranzo, con l’intenzione di trasformare quel senso di inadeguatezza che spesso mi blocca. In quel momento, una voce dentro di me ha detto: “Simone, se non credi in te stesso, chi lo farà al posto tuo?”  Pochi giorni prima avevo inviato il mio portfolio a una selezione di gallerie. Infatti, dopo la pandemia ho ricominciato a dipingere lavorando su una serie che è poi diventata la base del mio percorso artistico. Appena terminato il Daimoku, mi è arrivata una mail da una galleria di Palma di Maiorca: ero stato selezionato per partecipare a un’open call, con una mostra e una collaborazione interamente spesate, insieme ad altri dieci artisti da tutto il mondo. Incredulo, ho percepito con forza che la mente ha dei limiti e che solo quando ci affidiamo completamente possiamo sperimentare la potenza della fede. Nel frattempo, ho mandato il portfolio a una galleria a Firenze. Durante il colloquio con i galleristi, ho condiviso come la pratica buddista non solo ha trasformato la mia vita, ma può portare felicità anche alle altre persone. Sono rimasti entusiasti sia del mio lavoro sia della mia esperienza. Qualche giorno dopo, mi hanno comunicato che volevano rappresentarmi come artista, prendendo sei mie opere. Grazie a questa esperienza ho rilanciato con ancora più forza nel Daimoku, nelle visite a casa, e soprattutto nel condividere il Buddismo con gli altri.  Ho compreso ancora più profondamente che tutto parte davvero da me, e che niente dipende dagli altri. Mettendo in pratica le parole di Nichiren voglio “svuotare la nave della mia vita dall’acqua del dubbio e dell’offesa e consolidare gli argini della mia fede” e con ancora più forza credere in me stesso e senza dubitare del Gohonzon, perché questo è il vero punto di svolta.

Ho 18 anni e sono nata in una famiglia buddista, e per famiglia intendo io e mia mamma. Ho sempre vissuto la mia vita con lei, fin da piccola è stata la mia migliore amica e il mio punto di riferimento, ho sempre nutrito una profonda fiducia in lei, e così è stato anche per la pratica buddista. Infatti, ho iniziato a praticare quando avevo circa cinque anni, lo prendevo come un gioco ma percepivo che mi faceva stare bene e ogni sera, come ninna nanna, mi trovavo cullata tra le sue braccia con la melodia del Daimoku. Se con mamma avevo un bel rapporto, con mio papà al contrario non sono mai riuscita a relazionarmi. Da quando sono nata mio padre è sempre stato assente, non mi ha mai considerata. Per vederlo dovevo essere io a scrivergli e a volte non era possibile incontrarci a causa di suoi impegni a me sconosciuti. Mi sentivo diversa da tutti i miei amici, li vedevo felici insieme ai loro papà e desideravo essere come loro. Nonostante lo incontrassi solo un paio di volte l’anno, i miei sentimenti erano più che sinceri, quando lo vedevo mi si illuminavano gli occhi perché al tempo ero troppo piccola per rendermi conto della sua assenza. Ho sempre desiderato nella mia vita una figura maschile che facesse le veci di mio padre. Avevo vicino i miei nonni, che mi sono stati accanto per tutta l'infanzia, e nei giorni in cui mia mamma lavorava mia nonna è stata come una seconda mamma, e mio nonno quella figura maschile che tanto desideravo. Ma quando avevo sette anni, mio nonno è venuto a mancare e tutto il mio mondo è caduto, come se una parte di me se ne fosse andata via con lui. Questi episodi mi hanno lasciato dentro un segno e, insieme alla ferita causata dal rapporto difficile con mio padre, convivo da tempo con la paura dell’abbandono e il timore di essere “sostituibile”. Tutto questo mi ha sempre portato ad avere poca autostima, cosa che limita la mia capacità di affrontare gli aspetti più quotidiani della vita, come l’amicizia o la scuola. Ho passato tanti anni a sfidarmi davanti al Gohonzon, soprattutto dopo gli undici anni, anno in cui ho compreso tutta la situazione relativa a mio padre. È stato il periodo peggiore: piangevo ogni giorno, non studiavo più e avevo molte crisi. Un anno dopo, grazie all’impegno nella preghiera davanti al Gohonzon, ho sentito che grazie alla pratica buddista avrei potuto continuare a tirare fuori il coraggio per trasformare la mia sofferenza. E questa è una sfida che porto avanti ancora oggi. Durante la prima superiore credevo di essere riuscita a risolvere, almeno parzialmente, il problema che avevo con le amicizie, ma la vera lotta doveva ancora iniziare. La mia insicurezza mi ha sempre portata a non riuscire ad aprirmi agli altri come desideravo. Le scuole medie sono state il periodo in cui ho vissuto il crollo emotivo e da quel momento non sono stata più la ragazzina energica ed estroversa delle elementari. In più, vedevo chiaramente quello che era il mio karma, perché mi è capitato spesso che le persone con cui avevo instaurato le amicizie più strette si allontanassero senza una spiegazione, e io di conseguenza finivo per demoralizzarmi. Mi sono sempre percepita diversa dagli altri, sia per la mia situazione familiare, sia per la mia personalità. Con il passare degli anni ho imparato a vivere la vita più tranquillamente, anche grazie alla scelta di diventare membro della Soka Gakkai, in seconda superiore. Da quella decisione ho visto rivoluzionarsi tutta la mia vita. Ho partecipato al mio primo corso Futuro e grazie a quei tre giorni sono riuscita a ritrovare me stessa. Ho stretto amicizie che durano ancora oggi. Il mio obiettivo per quel corso era trovare un’amicizia fedele e duratura. Il primo giorno ho ricevuto una guida nella fede, era la prima volta e ho sentito una fortissima intesa tra me e la persona con cui parlavo. Grazie a lei sono uscita da quella stanza molto incoraggiata e più sicura di me stessa. Finalmente stavo realizzando la mia rivoluzione umana! Fresca di determinazione, grazie al corso Futuro, ho affrontato con molta più tranquillità la terza superiore. È stato l’inizio di una nuova vita, con nuovi compagni con cui ricominciare. Nel cuore avevo un incoraggiamento di Nichiren che dice:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Se abbiamo abbastanza saggezza da distinguere il caldo dal freddo, dovremmo cercare un buon amico» (RSND, 1, 531)
</blockquote>



Ciò che ho affrontato l’ho superato coraggiosamente grazie alla potenza del Daimoku, agli incoraggiamenti dei nostri maestri e al sostegno dei miei compagni di fede. La mia lotta continua ancora adesso, ma le ansie e le preoccupazioni sono quasi del tutto sparite e sono determinata e pronta a vincere una volta per tutte in questa lunghissima lotta. Parallelamente a questa esperienza, la mia insicurezza ha colpito anche il mio rendimento a scuola. Non sono mai stata costante con i voti: c’erano mesi in cui andavo bene e mesi in cui andavo male. In classe evitavo di parlare perché credevo che le mie domande fossero inutili. Molti professori mi sottovalutavano e non credevano nel mio potenziale, e in primis non ci credevo io. Dalla prima media lotto con le professoresse di italiano e nel tempo ho capito che era parte della mia lotta interiore e volevo risolverla al più presto. Il primo passo è stato capire che il mio valore non dipendeva dal giudizio dei professori. Per tanti anni mi sono lasciata condizionare dai pregiudizi nei miei confronti, senza trovare una soluzione che potesse cambiare quei pensieri. Ma, come dice Sensei:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Qualunque possa essere il risultato, dobbiamo cominciare. Dobbiamo sforzarci, impegnandoci in qualcosa. Bisogna prendere l’abitudine di non fuggire di fronte alle difficoltà, l’abitudine di sforzarci. Alla fine non è forse questo lo scopo dello studio?» (Studio e lavoro, Esperia, pag. 15)
</blockquote>



Così in terza superiore ho deciso di prendere in mano la mia situazione e di trasformarla a ogni costo, ero stanca di essere considerata ciò che non ero. La lotta più grande è avvenuta proprio in questi ultimi due anni, la mia professoressa di italiano e storia non ha mai riconosciuto il mio valore, ha sempre cercato di sminuirmi. Ho praticato tanto al fine di dimostrare il contrario, affinché lei comprendesse quanto valgo. Nonostante non sia mai stata brava nelle sue materie, mi sono sempre sfidata. Ma alla fine di quest’anno scolastico rischiavo il debito nelle sue materie, ma avevo chiaro l’obiettivo e quindi ho deciso di sforzarmi per mesi fino all’ultimo momento. Dopo tutti gli sforzi, e nonostante la rigidità e la poca tolleranza sui voti, ne sono uscita vittoriosa guadagnando la promozione e la mia ultima estate prima della maturità con serenità! Ad aprile ho affrontato l’esame di Buddismo di primo livello e tra gli argomenti c’era il Gosho I tre ostacoli e i quattro demoni, che contiene questa frase:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Si verifica sempre qualcosa fuori dal comune all’alzarsi e all’abbassarsi delle maree, al comparire e scomparire della luna, al passaggio dalla primavera all’estate, dall’estate all’autunno e all’inverno; lo stesso avviene quando una persona comune consegue la Buddità. In quel momento i tre ostacoli e i quattro demoni invariabilmente appariranno: il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (RSND, 1, 568)
</blockquote>



Solo mesi dopo ho capito che non era un caso che tra gli argomenti c’era proprio quella frase, quella che più mi rappresentava in quel momento. Felice di aver ritrovato e di aver trasmesso il mio valore all’insegnante, affronterò ora la quinta superiore con più tenacia e più sicurezza in me stessa. A distanza di tanto tempo, se adesso ripenso a tutto ciò che ho passato mi rendo conto di quanto il Daimoku può essere potente e sono felice di aver incontrato la pratica buddista nella mia vita. Alla fine, quella bambina di tredici anni fa, anche se inizialmente solo per gioco, aveva percepito bene cosa l’avrebbe resa veramente felice!

Nichiren è la persona più irragionevole del Giappone. Il motivo è questo: Nichiren proclama che, poiché tutta la gente riverisce il Budda Amida, il Tathagata Mahavairochana, Maestro della Medicina e altri Budda ancor più dei propri genitori e dei propri signori, le tre calamità e i sette disastri che ci colpiscono superano quelli del passato e le insolite perturbazioni nei cieli e gli strani fenomeni sulla terra sono ora più terribili che mai. Io ricordo loro in continuazione che finiranno per cadere in rovina e distruggeranno il proprio paese in questa esistenza e che nella prossima precipiteranno nell’inferno Avichi. Per questo ho subìto questa grave persecuzione. Sono come un insetto estivo che vola sulla fiamma o come un topo che si precipita incontro al gatto. Sono come un animale che sa di essere in pericolo, ma non se ne cura. Ma io scelgo deliberatamente di rischiare la vita. Per questo motivo, sono una persona irragionevole.



Certe pietre vengono spaccate per le gemme che racchiudono, i cervi vengono uccisi per prenderne la pelle e la carne, i pesci vengono pescati per il loro sapore, il martin pescatore viene ucciso per le sue splendide penne e una bella donna è sempre invidiata. Lo stesso accade a me. Poiché sono il devoto del Sutra del Loto, ho subìto ogni genere di persecuzioni a opera dei tre potenti nemici. È una cosa meravigliosa che nonostante questo tu sia diventato discepolo e sostenitore di una persona simile! Deve esistere una ragione profonda per la nostra relazione. Fai ogni sforzo possibile per approfondire la tua fede e raggiungi la pura terra del Picco dell’Aquila.



Ho ricevuto le due spade, una lunga e una corta, che mi hai mandato come offerta per le preghiere. La spada lunga deve essere opera di un rinomato fabbro. È del tutto simile alle leggendarie spade Amakuni, Onikiri e Yatsurugi<a id="b9bbc55b-4ee5-405b-9ec2-ad0feaf4bae0-link" href="#b9bbc55b-4ee5-405b-9ec2-ad0feaf4bae0">1</a>&nbsp;o alle famose spade cinesi Kan-chiang e Mo-yeh<a id="6250e15f-85ca-445f-99d5-36eb56b0e1e1-link" href="#6250e15f-85ca-445f-99d5-36eb56b0e1e1">2</a>. Tu hai offerto questa spada al Sutra del Loto. Quando la portavi al fianco era una spada del male, ma ora che l’hai offerta al Budda è diventata una spada del bene, proprio come un demone che concepisce il desiderio di raggiungere la via del Budda. Che cosa meravigliosa!



Nella prossima vita questa spada sarà il tuo bastone. Il Sutra del Loto è il bastone che sostiene tutti i Budda delle tre esistenze quando decidono di aspirare all’Illuminazione. Dovresti tuttavia affidarti a Nichiren e farne il tuo bastone e il tuo pilastro. Se usiamo un bastone non cadremo lungo gli scoscesi sentieri di montagna o sulle strade accidentate e se ci prendono per mano non inciamperemo. Nam-myoho-renge-kyo sarà il tuo bastone nella montagna della morte. I Budda Shakyamuni e Molti Tesori e i quattro bodhisattva guidati da Pratiche Superiori ti condurranno per mano nel tuo viaggio. Se io, Nichiren, dovessi morire prima di te, ti verrò incontro; se tu dovessi morire prima di me, riferirò ogni cosa sul tuo conto al re Yama. Tutto ciò che ti dico è vero. Secondo il Sutra del Loto, Nichiren è la guida che conosce i passi e i burroni lungo la via. Dedicati alla fede con tutto il cuore con l’obiettivo di raggiungere il Picco dell’Aquila.



Il denaro serve per vari scopi, a seconda delle nostre necessità. Lo stesso vale per il Sutra del Loto: esso sarà una lanterna nell’oscurità o una barca per una traversata. A volte sarà acqua e a volte fuoco. Per questo il Sutra del Loto ci assicura «pace e sicurezza nell’esistenza presente e […] circostanze favorevoli nelle successive»<a id="b794dd85-214a-4884-ace8-149d8c69b681-link" href="#b794dd85-214a-4884-ace8-149d8c69b681">3</a>.



Fra tutti i luoghi del Giappone, Nichiren è nato nella provincia di Awa. Si dice che la Dea del Sole, quando cominciò a esplorare la terra del Giappone, abitò dapprima in quella provincia. Ivi sorge un luogo dedicato a questa dea che è il padre e la madre compassionevole di tutta la popolazione di questo paese. Perciò tale provincia deve racchiudere un importante significato. Quale karma ha fatto sì che Nichiren nascesse proprio in questa provincia? Non potrebbe esistere ricompensa maggiore. Questo non è il punto più importante della lettera, perciò non entrerò in ulteriori dettagli, ma rifletti su ciò che intendo dire.



Devi pregare profondamente gli dèi celesti. Mantieniti saldo nella fede<a id="5c8baa41-7d07-4a36-b8a6-bdaa3ca6ab23-link" href="#5c8baa41-7d07-4a36-b8a6-bdaa3ca6ab23">4</a>&nbsp;e realizza ciò che desideri. Trasmetti a tua moglie tutto ciò che ho detto.



Con profondo rispetto, Nichiren. Il ventunesimo giorno del secondo mese



Risposta al signore Yagenta



<h3 class="wp-block-heading">Note</h3>

Ho diciassette anni, vengo da Pisa e questo è il terzo corso Futuro a cui partecipo. Ho iniziato a praticare nel 2016, anno in cui è nata anche quella che, ancora oggi, è la mia più grande passione: la musica. All'età di otto anni, infatti, ho iniziato a prendere seriamente lo studio della musica; già mentre suonavo il flautino di plastica, la mia determinazione era tanta e la mia pratica sempre più assidua, nonostante la mia tenera età. Tra alti e bassi sono arrivata alle scuole medie e ho compreso che tutto quello che mi serviva era avere fede nel Gohonzon.



In quel periodo ho iniziato a suonare la pianola elettrica, determinando che entro la fine della seconda media, senza sapere come e perché, avrei avuto in casa un pianoforte vero. Cominciai a prendere molto più seriamente la pratica buddista, decidendo di farne la mia vita, creando legami con tanti membri e prendendo parte alle attività. Dopo un anno o poco più da quell'obiettivo, stavo iniziando a perdere le speranze quando ho capito che, se anche il mio obiettivo non si fosse realizzato, il Gohonzon mi avrebbe sicuramente portata sulla via della felicità a prescindere da qualsiasi risultato. Il 14 febbraio del 2021 ho ricevuto il regalo di San Valentino più bello della mia vita: i membri della famiglia dove mia madre lavorava da anni, venuti a conoscenza del mio amore per la musica hanno deciso di regalarci il loro pianoforte! Ero la ragazza più felice del mondo! Così ho iniziato a studiare solfeggio e a prepararmi per l'esame per entrare al liceo musicale. Ci presentammo in trenta all'esame d'ingresso, per venticinque posti. In quel periodo non ero costante con il Daimoku, ma grazie al sostegno immenso dei miei compagni di fede misi l'obiettivo di impegnarmi e prendere almeno 75. Arrivò il giorno dell'esame e dopo averlo sostenuto, mi sentivo scoraggiata e pessimista, ma l'amore, la grinta e la determinazione di mia madre a non farmi mollare la pratica buddista mi hanno salvata. Uscirono i risultati degli esami: ero quattordicesima in graduatoria, ammessa con 77! Mi sentivo al settimo cielo, … ma gli ostacoli non mancano mai. Quando si entra al liceo musicale, oltre al tuo strumento te ne viene assegnato un secondo. Mi venne assegnata la tromba. Mi ero convinta che non sarei stata in grado di suonarla, sia per il fatto che non mi piaceva, sia perché sono asmatica. Recitavo Daimoku e facevo di tutto per avere la viola come secondo strumento, ma ciò non accadde: ero delusa e arrabbiata. Mi sentivo tradita, anche se la mia mente sapeva che non sempre ciò che si vuole è la cosa giusta per noi. Mentre ero ostinata a non arrendermi, iniziarono le prime lezioni con la tromba e scoprii un mondo che il pianoforte non avrebbe mai potuto darmi. Certo, suonando il pianoforte le mie emozioni e la mia tecnica venivano sicuramente a galla, ma mai mi sarei potuta liberare e arrivare così tanto alle altre persone come suonando la tromba. È stata una grande sorpresa che mi ha confermato la forza della fede nel Gohonzon! A metà della prima superiore determinai di sostenere un esame che mi permetteva di scegliere la tromba come primo strumento, portando quello alla maturità e non il pianoforte. Io ero entusiasta, la mia insegnante di pianoforte un po' meno! Il rapporto con lei si incrinò e mi sentii molto scoraggiata anche da alcune sue affermazioni. Mi diede tutti 5 e 6 in pagella per due anni, sostenendo che ero scarsa e che non sapevo suonare, tutte cose che prima non mi avrebbe mai detto.



Iniziai a stare male e andai in depressione. Un giorno mentre ero a scuola mi è preso un attacco di panico talmente forte che iniziai a balbettare e mi ricoverarono in psichiatria infantile. Ho smesso di suonare il pianoforte e di recitare Daimoku, ma andavo sempre ai meeting del Gruppo futuro e l'unico momento in cui sentivo di stare bene era lì, con i miei compagni di fede, avevo tutto il loro sostegno. Con i miei tempi mi sono rialzata, più forte di prima. Grazie al ricovero, attraverso l'aiuto di una terapia farmacologica, ho iniziato un percorso psicologico e con il sostegno dei miei amici del gruppo Futuro ho cominciato a stare meglio. Ho compreso che quella visione in cui mi sentivo sbagliata e che mi portava ad autolesionarmi, era infondata.



Ho iniziato questo anno scolastico al massimo, con una nuova insegnante di pianoforte, e oltre alla tromba mi è stato assegnato il flicorno soprano, uno strumento abbastanza simile alla tromba. Inoltre, è nato in me il desiderio di raccontare la mia esperienza per aiutare i ragazzi e le ragazze che stanno male. Con la mia insegnante di inglese abbiamo creato un progetto all'interno della scuola, e mi è stata data l'occasione di parlare di salute mentale, autolesionismo, DCA, depressione e sostegno psicologico, di fronte a circa 70 ragazzi e ragazze, alcuni dei quali si sono poi avvicinati chiedendomi sostegno e facendomi domande sull'argomento.



A oggi realizzo cose che non mi sarei mai aspettata, il Buddismo mi ha permesso di aprirmi molto. Ora pratico con costanza, studio e faccio attività per gli altri, e alla fine sento anche gratitudine per la difficoltà affrontata con la professoressa perché mi ha rafforzata. Dopo due anni, ho avuto un 8 in pianoforte, ho vinto vari concorsi con la tromba e la depressione è solo un brutto ricordo. Il prossimo anno porteremo avanti il progetto sulla salute mentale anche in altre classi, trattando anche temi come alcool, fumo e droghe. Vorrei che ci fosse più attenzione e che questi argomenti venissero trattati di più all'interno delle scuole. Vorrei che anche in Italia, come in tanti paesi del mondo, la Soka Gakkai avesse un'orchestra e mi piacerebbe molto farne parte. Vorrei studiare al Théâtre Royal de la Monnaie, uno dei teatri d’opera più importanti d’Europa, e in seguito diventare una insegnante di tromba che porta con il suo esempio i valori Soka dell'educazione. Determino di partecipare a tutti i corsi Futuro che posso e di ampliare la mia cerchia di amicizie nella Soka Gakkai. Concludo con una frase del maestro Ikeda:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Sentirsi felici o infelici dipende solo da noi. Non è possibile provare autentica felicità se non cambiamo il nostro stato vitale; viceversa, quando questo cambia, tutto il nostro mondo si trasforma. Il mezzo per effettuare il cambiamento è la recitazione del Daimoku» (Gli eterni insegnamenti di Nichiren Daishonin, Esperia, p. 163)
</blockquote>



<figure class="wp-block-image size-full"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/07/a4457e6a-787c-4dae-ac6b-85fd55a47ffe.jpeg" alt="" class="wp-image-57158"/></figure>

<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Realizzare i propri sogni</h5>



Il presidente Ikeda parlava spesso dell’importanza di nutrire grandi speranze e sogni e di esprimerli a parole. In questo incoraggiamento sottolinea l’importanza della pratica buddista quotidiana per realizzare i nostri desideri.



In Giappone il 7 luglio si festeggia il Festival Tanabata, durante il quale per tradizione si scrivono i propri desideri su strisce di carta colorate che poi si appendono a rami di bambù. Esprimere a parole i nostri desideri ci riempie di speranza. Tutti voi, miei giovani amici e amiche, in realtà conoscete già il modo per realizzare i vostri desideri, le vostre speranze e i vostri sogni per la scuola, la famiglia e il futuro. Sto parlando della nostra pratica quotidiana di Gongyo e della recitazione del Daimoku, Nam-myoho-renge-kyo, la Legge fondamentale dell’universo. Provate a scrivere i vostri desideri, rendendoli più chiari e precisi possibile, e poi recitate per ciascuno di essi. Così facendo, il coraggio inizierà a sgorgare dentro di voi, e sarete in grado di sfidarvi con grande energia. Riuscirete anche a ottenere supporto da coloro che vi circondano. La preghiera è la forza trainante più potente per realizzare i propri sogni. Spero che reciterete per il nostro grande sogno condiviso di kosen-rufu, o pace nel mondo, e che darete piena espressione al vostro grande potenziale! (BS, 221).



***



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Sfidatevi mantenendo un ritmo colmo di speranza!</h5>



Al mattino potreste avere difficoltà ad alzarvi presto, e forse avete sempre bisogno di qualcuno che vi svegli. Il presidente Ikeda ha condiviso alcuni consigli utili su come diventare mattinieri.



Le campanule, che solitamente sbocciano in estate, portano il sorriso sul volto di tutti, proprio come tutti e tutte voi, gioiosi principi e principesse del Gruppo futuro. Si schiudono al mattino con i loro colori vivaci, e quando il sole tramonta, si prendono il tempo per “riposare” a sufficienza. Andare a dormire presto rigenera corpo e mente. Soprattutto nei caldi mesi estivi, provate a seguire la regola “presto a letto, presto in piedi” e a fare una buona colazione; questo ritmo fornisce l’energia necessaria per affrontare al meglio la giornata. E quando recitate Nam-myoho-renge-kyo, le vostre vite risplendono luminose. Come le campanule che brillano alla luce del sole, porterete sorrisi gioiosi ai vostri familiari e amici. È giunta un’estate meravigliosa e piena di sfide! Mantenete un ritmo colmo di speranza e trascorrete ogni giorno pieni di energia! (Da “Verso il 2023 - Ai nostri luminosi fari di speranza)



***



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Continuate a provarci, ancora e ancora</h5>



Le vacanze estive, durante le quali si ha più tempo libero, sono un'ottima occasione per dedicarsi alle proprie passioni o provare qualcosa di nuovo. Ma la realtà è che, anche se si è determinati a dare il massimo, a volte è difficile perseverare. Il presidente Ikeda affermava che dovremmo continuare a impegnarci ancora e ancora, anche solo per pochi giorni.



Le vacanze estive sono una grande opportunità per affrontare nuove sfide. Perché non fate una lista delle cose che vorreste provare a fare? Ad esempio, leggere libri o partecipare alle attività del Gruppo futuro, che in Giappone includono corsi per la scrittura di saggi, corsi di lingua inglese e di pittura. Oppure potreste provare a fissarvi un nuovo obiettivo nel vostro sport preferito, o approfondire la conoscenza di qualcosa che vi interessa, o magari dare una mano nelle faccende domestiche. Anche se lo fate per pochi giorni e poi vi fermate, sarete comunque cresciuti in qualcosa per alcuni giorni. E se continuate a farlo per dieci volte, avrete raggiunto alla fine circa un mese di crescita! Coloro che continuano a rinnovare le proprie determinazioni e a provarci allegramente, ancora e ancora, alla fine vinceranno sicuramente. I vostri sforzi per sfidare voi stessi incoraggeranno non solo i vostri amici, la vostra famiglia e le persone della vostra comunità, ma anche coloro che seguiranno le vostre orme nel futuro. Per favore cercate di non stare alzati fino a tardi la sera, e soprattutto iniziate ogni giornata energicamente con il Gongyo mattutino! Rimanete fedeli al vostro ritmo, godendovi ogni giornata con uno spirito luminoso e positivo! (NR, 772)

Di seguito lo script della nona puntata di iNRassegna, un podcast di Il Nuovo Rinascimento



Care amiche e cari amici, anche oggi vi diamo il benvenuto anche oggi ad una nuova puntata di iNRassegna, il podcast settimanale della redazione de&nbsp;Il Nuovo Rinascimento&nbsp;in cui vi proponiamo una carrellata dei principali articoli pubblicati durante la settimana e consigli pratici per esplorare il nostro sito. Un appuntamento veloce, ma ricco di spunti – da ascoltare ogni venerdì, ovunque vi troviate. "iNRassegna, tutto ciò che serve per restare sempre in contatto con&nbsp;Il Nuovo Rinascimento.”



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Frankie: Oggi è VENERDI 25 LUGLIO io sono Frankie e come sempre la nostra rassegna stampa inizia dando subito la parola a Lucrezia dalla redazione



Lucrezia: Ciao a tutte e tutti anche da parte mia! Dal 18 al 20 luglio si è tenuto a Firenze il 10° corso nazionale del Gruppo futuro! Tre giorni incredibili ricchi di scambi, nuove amicizie, lotte e sogni condivisi, sorrisi, speranze. Il corso dal motto “Il futuro appartiene a voi: facciamo sorgere una nuova alba” ha visto la partecipazione di 130 partecipanti da tutta Italia, di cui 94 membri del Gruppo futuro! I ragazzi e le ragazze hanno approfondito il buddismo attraverso lo studio del Gosho, gli incoraggiamenti dei responsabili nazionali adulti e giovani e hanno anche avuto modo di incoraggiarsi a vicenda durante le piccole riunioni di discussione. Una gita a Fiesole il sabato pomeriggio ha visto anche la partecipazione del vicesindaco, che ha ringraziato la Soka Gakkai per i&nbsp;suoi continui sforzi per la pace. A partire dal festival artistico di venerdì sera, poi momenti di scambio, di approfondimento e di sostegno reciproco... Insomma i giovani futuro da tutta Italia sono tornati nelle proprie regioni con nuove determinazioni e tanti nuovi amici e amiche! Cercate il report del corso assieme ai vari interventi e alle esperienze raccontate nella sezione <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/report" target="_blank" rel="noreferrer noopener">report</a> del nostro sito oppure cliccando in <a href="https://ilnuovorinascimento.org/ultimi-articoli" target="_blank" rel="noreferrer noopener">ultimi articoli</a>.



Frankie: Sul numero 924 di Il Nuovo rinascimento online abbiamo pubblicato la storia&nbsp; di Alessio Lerma da Genova, che attraverso la lettura de "La nuova rivoluzione umana" ha trovato la forza per trasformare il dolore della perdita di due cari amici in carburante per approfondire il significato della vita.



Questa esperienza fa parte della serie <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/io-e-la-nuova-rivoluzione-umana" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Io e La nuova rivoluzione umana</a>, in cui i membri del Gruppo giovani condividono come lo studio del romanzo del maestro Ikeda abbia trasformato concretamente le loro vite. Vi ricordo che sul nostro sito pubblichiamo quotidianamente esperienze di fede inviate dai nostri compagni di pratica. Sono storie autentiche di trasformazione, vittoria e speranza che possono incoraggiare chiunque stia affrontando una sfida nella propria vita. Se anche voi avete una esperienza da condividere, una domanda sulla pratica, o semplicemente volete scriverci i vostri pensieri, non esitate a contattarci all'indirizzo nuovo.rinascimento@sgi-italia.org. Alcune delle tante esperienze che pubblichiamo quotidianamente sul nostro sito le troverete poi anche nella SELEZIONE mensile cartacea che riceverete con l’abbonamento.



Lucrezia: Il 19 luglio è stato l’anniversario della fondazione del Gruppo giovani donne! In questa occasione abbiamo pubblicato un saggio inedito del maestro Ikeda in cui parla del ruolo centrale delle donne nella costruzione di un’epoca di pace. Il saggio dal titolo “Gioire del progresso dinamico delle giovani donne” lo potete leggere nella sezione <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/scritti-di-daisaku-ikeda" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Scritti di Daisaku Ikeda</a> oppure cercate nella sezione “Audio e podcast” la playlist <a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/ascolta-qui-i-saggi-di-daisaku-ikeda" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Saggi di Daisaku Ikeda</a> dove è disponibile la lettura di questo ma anche di molti altri saggi pubblicati da sensei. &nbsp;



Frankie:&nbsp; E a proposito di incoraggiamenti del maestro Ikeda, questa settimana è stata pubblicata la cinquantacinquesima e ultima puntata di <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/insegnamenti-per-la-vittoria-basati-sullumanesimo" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Insegnamenti per la vittoria basati sull'umanesimo</a>, dal titolo "Impegniamoci con entusiasmo nelle due vie della pratica e dello studio". In questo episodio conclusivo, Sensei sottolinea l'importanza dello studio del Buddismo, specialmente per i giovani, e ci ricorda che una vita arricchita dallo studio del Buddismo crea le basi per una felicità solida e duratura.



Si chiude così questa preziosa serie che ci ha accompagnato per mesi con incoraggiamenti profondi e pratici per la nostra vita quotidiana. Tuttavia, vi ricordo che tutti questi articoli rimangono sempre disponibili per voi: potete leggerli nella sezione "Scritti di Daisaku Ikeda" del nostro sito, oppure ascoltarli comodamente nella sezione "Audio e Podcast", dove li abbiamo organizzati in due comode <a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/ascolta-la-playlist-insegnamenti-per-la-vittoria-basati-sullumanesimo" target="_blank" rel="noreferrer noopener">playlist</a> per permettervi di fruire di tutta la serie anche senza interruzioni.



Lucrezia: Domani sarà pubblicato su Il Nuovo rinascimento il Gosho “Le spade del bene e del male” che Nichiren ha scritto dall’isola di Sado a un suo discepolo samurai che gli aveva inviato in offerta due spade. Per un samurai, la spada rappresentava forza e prestigio, ma era anche un simbolo di potere e di morte. Tuttavia, afferma qui il Daishonin, avendole egli offerte al Sutra del Loto, la natura di queste spade si era trasformata positivamente, come un demone che si fosse convertito. Trovate questo Gosho in “ultimi articoli” ma anche nella sezione “menù” del nostro sito cliccando su <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/gosho" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Gosho</a>, dove potete leggere anche altre lettere di Nichiren Daishonin pubblicate in precedenza oppure sul sito “<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org" target="_blank" rel="noreferrer noopener">La biblioteca di Nichiren</a>”



Frankie: E a proposito del Gosho che ha menzionato Lucrezia, vi ricordiamo che potete trovare gli audio di tutti i Gosho pubblicati nella playlist <a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/ascolta-la-playlist-di-rileggiamo-il-gosho" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Rileggiamo il Gosho</a>, disponibile sia nella sezione "Audio e Podcast" del nostro sito che sul nostro canale SoundCloud.



Nella sezione <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/reportnews" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Report e News</a> trovate le ultime notizie dalla Soka Gakkai Internazionale. Questa settimana vi segnaliamo alcuni eventi molto interessanti: alcuni rappresentanti della SGI hanno partecipato all'evento per il 25° anniversario della Carta della Terra all'Aia, nei Paesi Bassi, dove è stata presentata la mostra "Seeds of Hope &amp; Action". Inoltre, la SGI ha preso parte alle discussioni sul clima delle Nazioni Unite a Bonn, in Germania, sottolineando l'importanza di soluzioni basate sulla natura e la protezione dei diritti umani.



E infine una bella notizia per i più piccoli: domani, sabato, pubblicheremo un nuovo incoraggiamento del maestro Ikeda dedicato specificamente <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/per-i-bambini-e-le-bambine" target="_blank" rel="noreferrer noopener">ai bambini e alle bambine</a> delle scuole medie e superiori. Sarà un messaggio di grande ispirazione sui temi dell'amicizia, del coraggio nelle sfide quotidiane e dell'importanza di avere un mentore nel cuore. Vi ricordo che per i più giovani abbiamo anche una <a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/ascolta-la-playlist-per-i-bambini-e-le-bambine" target="_blank" rel="noreferrer noopener">playlist</a> speciale con favole e contenuti audio pensati appositamente per loro, che potete trovare sempre nella sezione "Audio e Podcast" del sito.



Lucrezia: Vi ricordo che il 30 luglio al Centro culturale di Roma, il 31 luglio al Centro culturale di Firenze e il 3 agosto al Centro culturale di Milano si terranno le feste dell’amicizia! Un’occasione per portare persone nuovi e creare legami accogliendo con gioia i giovani della delegazione della SGI che verranno a trovarci in Italia! Per partecipare è necessario iscriversi al link che potete trovare nell’articolo <a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/feste-dellamicizia" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Feste dell’amicizia</a> in evidenza sul nostro sito. All’interno dell’articolo troverete anche un link cliccabile per poter vedere in diretta streaming la riunione generale giovani di domenica 3 agosto!



Frankie: Per non perdere nessuna novità vi invito a iscrivervi alla nostra newsletter cliccando sul pulsante in alto a destra che trovate sulla homepage del sito e, se non l’avete ancora fatto, vi invito a scoprire tutti i vantaggi dell'abbonamento. Trovate il pulsante "abbonati" sempre in alto a destra sulla homepage e potrete scegliere la formula che preferite, dall'abbonamento solo digitale a quello cartaceo + digitale, con opzioni semestrali o annuali. L'abbonamento dà accesso a entrambe le nostre riviste (Il Nuovo Rinascimento e Buddismo e Società) e permette di consultare l'archivio storico dei numeri precedenti a partire dal 2002 per Il Nuovo Rinascimento e dal 2003 per Buddismo e Società anche se vi abbonate adesso! E infine con l'abbonamento avrete accesso anche ai contenuti audio esclusivi, comodi per ascoltare i nostri articoli in ogni momento. Per tutti i dettagli consultate l’indirizzo <a href="https://servizi.sgi-italia.org/abbonamenti/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">servizi.sgi-italia.org</a>.



E così si conclude questa nona puntata di iNRassegna. Grazie per l'ascolto e grazie a Lucrezia per il suo contributo.



Lucrezia: Ciao a tutti e a tutte e alla prossima settimana!



Frankie: Ogni giorno su ilnuovorinascimento.org trovate nuovi contenuti: articoli, esperienze di fede e approfondimenti si aggiornano costantemente. Non dimenticate di seguirci sui nostri canali social per rimanere sempre aggiornati, e ci ritroviamo venerdì prossimo per una nuova puntata di iNRassegna.

Ho quattordici anni e vorrei condividere con voi questa stupenda storia della mia vita. Sono cresciuta a Castelleto, un piccolo paesino vicino a Bologna. I miei genitori gestivano un supermercato, ma nonostante questo sono sempre stati presenti per me. Sotto di noi abitavano i miei nonni. Pranzavamo ogni giorno insieme guardando la tv, e io mi sentivo invincibile, mi sentivo felice. I miei genitori mi hanno cresciuta a “pane e Daimoku”. E così cominciai a praticare il Buddismo anch’io. Non molto tempo dopo mio padre si sentì male. Inizialmente si pensava che non fosse grave, ma solo in seguito compresero la gravità della cosa e lo operarono. Il suo cuore non funzionava bene, gli misero quindi un pacemaker e le cose lì per lì sembrarono andare per il meglio. In mezzo a tutto questo caos c’era una piccola Sofia che in completa autonomia decise di iniziare un nuovo sport: volevo giocare a golf. Questa idea mi venne in maniera del tutto casuale, ma si rivelò vincente. Il golf per me non era solo sport, era una terapia, e così decisi che sarei diventata una professionista. Arriviamo dunque al 20 gennaio 2022. Mentre ero in video lezione, avevo dieci anni, mi chiamò mia mamma e mi disse: “Sofi, papà non sta tanto bene, arriverà l’ambulanza, ma stai tranquilla”. Non mi stupirono quelle parole, era già successo due volte, per cui pensai che sarebbe andato tutto bene. Ma così non è stato. Circa mezz’ora dopo mi affacciai alle scale e mia mamma venne a parlarmi. Mi guardò negli occhi: mio padre era morto. La mia vita si fermò per un momento. Non riuscivo a piangere, ero bloccata in un malessere strano che mai avrei voluto conoscere. Cinque mesi dopo, grazie alla pratica e allo studio, rideterminai davanti al Gohonzon di vivere ogni giorno mettendo in pratica gli insegnamenti buddisti, dal momento che la vita è eterna e la morte non è tanto la fine quanto l’inizio di una nuova esistenza. Smisi di sentirmi una vittima, mi misi obiettivi ambiziosi e quell’anno diventai campionessa regionale di golf. Ma le sfide della mia vita non erano finite. Ancora prima che la coppa con inciso il mio nome arrivasse a casa, mio nonno morì per un arresto cardiaco, esattamente come mio padre. Rimasi senza parole, ma non mi arresi. A uno zadankai sentii dire che se sentiamo che nel nostro cuore manca la gioia possiamo sforzarci nel condividere il Buddismo, perché questa azione altruistica fa emergere da dentro di noi una felicità profonda; quindi, davanti al Gohonzon rilanciai nuovamente e decisi di parlare del Buddismo a scuola. Lo determinai in modo così chiaro, che mi chiesero di parlarne anche in altre sezioni! Portavo parallelamente avanti i miei obiettivi golfistici, e sempre sostenuta dalla pratica e dallo studio riuscii a qualificarmi e rappresentai l’Emilia Romagna al Campionato delle Regioni. Ora il mio prossimo obiettivo è di entrare in Nazionale! Vorrei ringraziare i miei genitori per avermi fatto scoprire questa pratica che mi ha cambiato la vita, e tutta la stupenda famiglia della Soka Gakkai che mi permette di essere qui oggi a raccontarvi come sono riuscita a non mollare mai.  Concludo con queste parole del nostro maestro Ikeda: 



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«Grazie a una devota pratica del Buddismo, è possibile creare con i propri cari un legame che trascende la vita e la morte. A questo proposito Nichiren scrisse: “Le persone che abbracciano questo sutra, anche se possono essere estranee l’una all’altra si incontreranno sul Picco dell’Aquila. A maggior ragione tu e tuo padre, che avete entrambi fede nel Sutra del Loto, rinascerete sicuramente insieme!”» (I misteri di nascita e morte, Esperia, pag. 101)
</blockquote>



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