Vivere con consapevolezza in tempi di caos

News dalla Soka Gakkai Internazionale

Proteggere l’ecosistema delle dune costiere

Il coraggio di essere me stesso

<p>Viviamo in un’epoca di incessante instabilità. In tempi del genere, la mente sprofonda facilmente nella spirale dell’ansia e in reazioni impulsive. Cercare di raggiungere la stabilità emotiva mentre si affrontano i mari agitati della società potrebbe essere uno dei motivi per cui vivere con consapevolezza (mindfully), fermarsi a riflettere, sta guadagnando sempre più popolarità.<br>Nichiren, monaco buddista del XIII secolo, esortava a «diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la propria maestra» (RSND, 1, 345), insegnando l’importanza di costruire un io saldo e incrollabile, che non si lascia influenzare dalla natura volubile delle emozioni umane.</p>



<p>Al giorno d’oggi, il costante bombardamento di informazioni porta spesso all’esaurimento mentale. Al contrario, il principio buddista di “diventare maestri della propria mente” ci permette di recuperare la concentrazione. Potrebbe essere definito come l’allenamento costante a dirigere la nostra attenzione al presente, liberandoci dal peso dei rimpianti del passato o delle paure del futuro. Così facendo, iniziamo ad attingere alla nostra innata saggezza e compassione, avviando una trasformazione interiore che rimodella il nostro rapporto con noi stessi e con gli altri.</p>



<p>Il <em>Mahabharata</em> (uno dei più grandi e importanti poemi epici indiani, n.d.t) offre un profondo esempio di leadership, responsabilità consapevole, attraverso la storia di Yudhishthir e Yaksh.<br>Yudhishthir, di fronte all’improvvisa perdita dei suoi fratelli e a una sfida potenzialmente mortale lanciata dall’essere misterioso Yaksh, non agisce spinto dalla paura o dal dolore. Piuttosto, placa la mente e risponde con lucidità. Quando gli viene data la possibilità di far rivivere un solo fratello, non sceglie uno dei più potenti, ma il suo fratellastro Nakul, dimostrando considerazione verso sua madre e la sua matrigna.<br>Profondamente toccato dalla scelta di Yudhishthir, Yaksh alla fine riporta in vita tutti i suoi fratelli. Questo perché la decisione di Yudhishthir non fu guidata dalle emozioni, ma dalla preoccupazione per gli altri, dimostrando non solo autocontrollo, ma anche profonda compassione e dedizione alla giustizia.</p>



<p>Questa storia ci ricorda che la vera consapevolezza è molto più che mantenere la calma: è utilizzare la calma per agire con saggezza e senso di responsabilità sociale. In tempi di caos, è facile lasciarsi influenzare dalla paura o dall’interesse personale. Ma quando diventiamo maestri della nostra mente, il nostro stato interiore si espande e possiamo attingere alla nostra saggezza e agire di conseguenza. Anche nei momenti difficili se agiamo con compassione possiamo contribuire a realizzare un mondo più armonioso.</p>



<p>Ogni giorno ci troviamo di fronte a questo genere di bivi e il caos dei nostri tempi turbolenti richiede risposte ponderate e basate sui valori. Tenere la nostra mente ben “ancorata” è il primo passo verso la vera felicità e piena realizzazione. Il Buddismo ci incoraggia ad andare oltre: non basta ricercare la tranquillità personale o il distacco. Un modo più appagante di vivere è costruire una condizione vitale imponente e indistruttibile, con lo spirito di voler crescere insieme agli altri e contribuire a una società più umana. Allora anche le avversità possono diventare un’opportunità per creare valore.</p>



<p>Come affermava il mio maestro e presidente della Soka Gakkai Internazionale Daisaku Ikeda: «Quando ci impegniamo per un bene più grande, costruiamo felicità per noi stessi e per gli altri. Più ci adoperiamo per gli altri, più si apre la strada alla nostra felicità».</p>

<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>Si è tenuta in Togo la riunione generale dell’Africa</strong></h5>



<p>Il 3 maggio circa mille membri della Soka Gakkai provenienti da ventiquattro paesi dell’Africa si sono riuniti a Lomé, in Togo, per celebrare il Giorno della Soka Gakkai. L’evento è stato caratterizzato dal discorso di benvenuto del vice direttore generale della SGI, Ida Gbodossou Adjévi, due esperienze di fede e delle performance di danza e canto da parte del Gruppo giovani dei vari paesi. Alla riunione ha partecipato anche una delegazione dal Giappone guidata dal direttore generale della SGI Yoshiki Tanigawa.</p>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/SgiAfrica915.jpg" alt="" class="wp-image-55027" style="width:630px;height:auto"/></figure>



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<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>L’Ambasciatore dell’India in Giappone visita il Festival della fioritura dei ciliegi in Hokkaido</strong></h5>



<p>Il 30 aprile l’ambasciatore dell’India in Giappone Sibi George ha partecipato all’undicesimo Festival della fioritura dei ciliegi presso il Toda Memorial Cemetery Park ad Atsuta, in Hokkaido, dove ha tenuto un discorso commemorativo. Ogni primavera fioriscono circa ottomila alberi di ciliegio all’interno del parco - nella città natale del secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda -&nbsp; che è divenuto uno dei principali luoghi di attrazione per osservare la fioritura dei ciliegi ed è visitato ogni anno da numerose persone.</p>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/SgiAmbIndia.jpg" alt="" class="wp-image-55028" style="width:628px;height:auto"/></figure>



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<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>La banda musicale e la banda di fiati e percussioni della Soka Gakkai &nbsp;si esibiscono in tutto il Giappone</strong></h5>



<p>Il 3 maggio la banda di fiati e percussioni della Soka Gakkaisi è esibita durante la settantatreesima parata di Yohokama 2025 a Kanagawa, intrattenendo più di  trecentottantamila spettatori lungo il percorso. Dal 3 al 5 maggio, la banda musicale della Soka Gakkai e la banda di fiati e percussioni si sono esibite in diversi festival anche nelle prefetture di Fukuoka, Wakayama, Hiroshima, Shizuoka e Aichi.</p>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/SgiBand1.jpg" alt="" class="wp-image-55029" style="width:628px"/></figure>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/sgiband2.jpg" alt="" class="wp-image-55030" style="width:650px;height:auto"/></figure>



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<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>La Soka Gakkai Internazionale ha organizzato un evento parallelo al terzo comitato preparatorio del TNP</strong></h5>



<p>Dal 28 aprile al 9 maggio si è tenuto presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York il terzo comitato preparatorio per la conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) del 2026. Il 29 aprile la SGI ha organizzato un evento parallelo intitolato “Prevenire l’uso di armi nucleari: alla ricerca del disarmo nucleare”, in collaborazione con il James Martin Center for Nonproliferation Studies (Centro James Martin per gli studi sulla non proliferazione) del Middlebury Institute of International Studies e sponsorizzato dalla Missione permanente della Repubblica del Kazakistan presso le Nazioni Unite. È possibile leggere il testo integrale sul sito della Soka Gakkai (<a href="http://sokaglobal.org" data-type="link" data-id="sokaglobal.org">Sokaglobal.org</a>).</p>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/SgiNpt1.jpg" alt="" class="wp-image-55031" style="width:628px"/></figure>



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<p>Credit foto: Seikyo Press</p>

<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>Quali sono gli obiettivi generali del progetto Ecosistema DUNA?</strong></h5>



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<figure class="wp-block-image alignleft size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune7.jpg" alt="" class="wp-image-54871" style="width:228px;height:auto"/></figure>
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<p>Gli obiettivi del progetto sono la valorizzazione e la conservazione delle dune sabbiose costiere che si trovano in diversi comuni della provincia di Grosseto.<br>Le spiagge coinvolte sono belle e rinomate, richiamano molte persone, di conseguenza tutelare le dune diventa una priorità al fine di evitare che il turismo di massa possa distruggere un ecosistema così importante.<br>Questa tutela avviene sia attraverso azioni di ripristino e conservazione dell’ecosistema con degli aspetti più tecnici, sia tramite delle attività di formazione e sensibilizzazione. Con i fondi dell’8x1000 della Soka Gakkai abbiamo ritenuto importante dare molto spazio all’azione di educazione nelle scuole, la trasmissione dei valori del rispetto e dell’impegno sia alla cittadinanza che ai decisori politici, e la promozione di buoni stili di comportamento nei confronti degli stabilimenti balneari, attivando un documento programmatico per far sì che gli stessi stabilimenti diventino delle vere e proprie “sentinelle dell'ambiente”.<br>Recentemente nell’ambito del progetto è stato istituito un tavolo con alcuni rappresentanti dei Comuni e altri attori, con l’obiettivo di trovare insieme soluzioni per conservare questo meraviglioso ecosistema, che è un tesoro della nostra Provincia.</p>



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>Perché tutelare le dune è così importante?</strong></h5>



<p>Le dune sono importanti perché rappresentano un sistema di filtraggio tra il mare e l'entroterra, sono un muro naturale contro l’ingresso del vento salmastro, per proteggere la pineta o i boschi retrostanti. L’apparato dunale è una “zona di mezzo” tra la spiaggia e il bosco ed è anche un corridoio dove si rifugiano diversi animali e dove le piante svolgono un ruolo fondamentale.<br>Negli anni Cinquanta, per strutturare gli stabilimenti balneari alcune dune sono state distrutte, in queste situazioni l'erosione dei venti è maggiore e si creano delle situazioni di degrado, come ad esempio la riduzione della biodiversità.<br>Le dune sono un ecosistema molto labile, i fattori che minano la loro integrità sono molteplici ma quello maggiore è il fattore antropico, come quando le persone stazionano con le tende oppure si spostano sulle dune senza utilizzare i corridoi naturali creando calpestio.<br>La maggior parte delle volte il danno delle persone non è intenzionale, esse credono che le dune siano semplicemente montagne di sabbia. Anche la presenza di cani talvolta è un rischio, durante il periodo della nidificazione di alcune specie importanti, se non sono controllati i cani vanno a mangiare le uova di questi animali.</p>



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>Nel progetto è prevista la realizzazione di un Osservatorio sulla Duna e una Banca del Germoplasma. Puoi parlarci di cosa sono e perché è importante la loro realizzazione?</strong></h5>



<p>La cosa interessante è che il progetto sostenuto dai fondi 8x1000 della Soka Gakkai ha implementato qualcosa che, come Legambiente insieme a tutte le altre associazioni e istituti presenti sul territorio, abbiamo attivato ormai dai primi anni del 2000: l’Osservatorio Duna.<br>Questo osservatorio ha il compito di raccogliere le segnalazioni sia positive che negative di tutto il sistema costiero della nostra provincia e adesso abbiamo integrato anche la possibilità di fare un’analisi qualitativa e quantitativa più approfondita della duna.<br>Nel percorso con le scuole siamo andati con studenti e studentesse a fare dei veri e propri monitoraggi di natura costiera su larga scala, da Follonica a Capalbio, delle piante presenti sul sistema dunale e della presenza o meno di rifiuti e di erosione.<br>L'obiettivo dell'Osservatorio Duna e della Banca del germoplasma è raccogliere dati e, laddove possibile, del materiale, come ad esempio il seme di una pianta particolare o in difficoltà. Successivamente verranno piantumati i semi raccolti nelle dune, fatti poi germinare.</p>



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>In che modo sono strutturate le attività formative per le scuole e che cosa sono le attività di <em>citizen sciences</em>?</strong></h5>



<p>La prima parte comprende delle lezioni teoriche e la spiegazione del progetto che si fa sul campo, la seconda parte è costituita da vere e proprie escursioni dislocate sull'apparato dunale di quasi tutta la Provincia. Per i giovani queste lezioni di ecologia applicata sono molto interessanti.<br>Durante le escursioni gli studenti hanno delle schede didattiche e proprio come dei ricercatori fanno un monitoraggio guidati dagli esperti. Nel tratto che va dal mare fino a venticinque metri nell’entroterra, identificano la presenza sia di alcune piante che della fauna, ma anche di rifiuti e dello stato di erosione delle dune. La scheda cartacea viene usata da loro per raccogliere tutte le informazioni. L’obiettivo è che le classi che hanno fatto il monitoraggio possano poi tornare nel momento in cui andiamo a ripiantumare le specie ritenute importanti per l’ecosistema.</p>



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color"><strong>C’è un messaggio che vorreste condividere con le lettrici e i lettori riguardo all’importanza di agire per la tutela delle spiagge e delle dune costiere?</strong>&nbsp;</h5>



<p>Ognuno di noi può fare qualcosa. Le persone dovrebbero essere curiose e appassionate e non sentirsi solo turisti o abitanti che camminano lungo la costa.<br>Se nel nostro quotidiano quando andiamo in giro negli ambienti naturali notiamo qualcosa che non va è importante condividerlo. Ci sono ormai tantissime opportunità di condivisione.<br>Fino a qualche anno fa la conoscenza della natura e le sue risorse era riservata agli addetti ai lavori, i ricercatori, gli studiosi, ecc. Oggi il cittadino stesso diventa un ricercatore perché abbiamo la possibilità di conoscere le piante o di segnalare alle autorità competenti i casi in cui qualcuno o qualcosa crea disturbo a quell’ecosistema.<br>Noi abbiamo lanciato attraverso il progetto anche una mostra fotografica con questo obiettivo.<br>Chiunque può inviare le proprie foto fatte con il cellulare per valorizzare quell’ambiente al fine di migliorare la consapevolezza che quello è un ecosistema importante da preservare. In questo modo ognuno si trasforma in una “sentinella dell'ambiente”. Alla fine vorremmo stampare le foto migliori e allestire la mostra a Festambiente che si tiene ad agosto a Grosseto.<br>Negli ultimi anni è aumentata la pressione antropica però è anche aumentata la sensibilità ambientale, ad esempio la società civile si organizza per la pulizia della spiaggia o del bosco. Questo è sicuramente un messaggio positivo.</p>



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<div class="wp-block-button"><a class="wp-block-button__link has-base-color has-text-color has-link-color wp-element-button" href="https://ottopermille.sokagakkai.it/progetto/ecosistema-duna/"><strong>Leggi il progetto</strong></a></div>
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<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune1.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune1-768x1024.jpg" alt="" class="wp-image-54869"/></a></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune4.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune4-1024x1024.jpg" alt="" class="wp-image-54870"/></a></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune10.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune10.jpg" alt="" class="wp-image-54872"/></a></figure>



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<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune6.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune6.jpg" alt="" class="wp-image-54874"/></a></figure>



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<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune5-1.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune5-1.jpg" alt="" class="wp-image-54880"/></a></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune8-1.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Dune8-1.jpg" alt="" class="wp-image-54881"/></a></figure>
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<p></p>

<p>Ho trentatré anni, sono nato in Sardegna ma vivo a Roma e ho iniziato a praticare il Buddismo a tredici anni ispirato dai miei genitori, anche loro buddisti da prima che nascessi.<br>A dicembre del 2022, determinai di trasformare ogni aspetto del mio karma che mi faceva soffrire, avevo un lavoro a tempo indeterminato che non mi piaceva e non riuscivo a trovare il tempo per suonare. Inoltre, dedicavo gran parte delle mie energie a sostenere mio padre, che vive a Cagliari e che stava affrontando un momento molto difficile.<br>Con l’inizio del 2023, poco dopo essermi trasferito in una nuova casa, venni licenziato in tronco per difficoltà aziendali e per non farmi mancare niente mi ruppi il crociato. Mi disperai per la paura di non poter più aiutare mio padre.<br>Sostenuto dai miei amici, mi impegnai a mantenere una pratica costante di Gongyo e Daimoku e a condividere il Buddismo con le persone intorno a me, riuscii così a non chiudermi nella mia sofferenza e in due settimane fui operato da chirurghi tra i migliori di Roma.<br>Appena uscito dall’ospedale scrissi una lettera al maestro Ikeda e gli promisi che sarei diventato più forte di prima, e che quella sarebbe stata l’occasione per la mia vittoria come suo discepolo. Capii che imparare ad amarmi profondamente e prendermi cura di me era l’unico modo che avevo per sostenere veramente la mia famiglia.<br>Purtroppo, i rapporti con mia madre subirono un tracollo e smettemmo di parlarci.<br>Nel frattempo, studiavo per creare una nuova professionalità da spendere, e avevo trovato una posizione che rispecchiava tutto ciò che desideravo. Decisi di passare le selezioni senza nessun piano B, anche se il denaro iniziava a scarseggiare, ma non fui scelto nonostante sembrasse andare tutto bene. Il mondo mi crollò nuovamente addosso.<br>Mi sfidai nuovamente ad aumentare il Daimoku e trovai un lavoro come tecnico nello spettacolo, lavoro che nella stagione estiva mi permise di guadagnare molto bene.<br>A settembre, dopo la stagione, andai a Cagliari, capii che era arrivato il momento di risolvere con mia madre. Volevo disarmarmi e mettere da parte il mio orgoglio ferito. Quel giorno fu il punto di partenza per costruire un legame armonioso basato sul riconoscimento reciproco.<br>Tornato a Roma, entrai a lavorare in un hotel rinomato, con un ottimo guadagno, ma scoprii ben presto che i turni erano alienanti.<br>Mandai curricula ogni giorno, e allo scadere delle due settimane di prova feci un colloquio con una importante azienda di logistica internazionale. Nonostante la gran paura di dare le dimissioni e non essere preso dalla nuova azienda, decisi comunque di lasciare quel lavoro. Quest’azione coraggiosa basata sul rispetto per me stesso trovò risposta immediata nel mio ambiente: il giorno dopo mi chiamarono confermandomi il posto, con orari d’ufficio, con un buono stipendio e dopo soli tre mesi mi convertirono il contratto a tempo indeterminato.<br>Un giorno mi ritrovai a parlare con mio padre e gli dissi che, come figlio, per sostenere anche lui, avrei continuato a portare avanti la mia rivoluzione umana con coraggio. Quel momento, in cui avveniva quella che poteva sembrare una semplice conversazione tra padre e figlio, è stato molto importante per me perché mi stavo prendendo la responsabilità della mia felicità.<br>Spolverai di nuovo la capacità che avevo imparato di chiedere aiuto agli amici, senza paura del giudizio, di sembrare poco forte o di disturbare. E loro mi sostennero moltissimo, recitando Daimoku con me e ascoltandomi e incoraggiandomi anche nei momenti di sconforto.  <br>A settembre la situazione complicata di mio padre per cui lo stavo sostenendo da tanto tempo si concluse con una vittoria totale su tutti i fronti, e nello stesso momento un mio caro amico a cui avevo parlato di Buddismo ricevette il Gohonzon! Sostenere papà mi ha insegnato ad amare me stesso, a partire dalla mia rivoluzione umana e mi ha reso un adulto. Ogni volta che sentivo la necessità di sostituirmi per risolvere i suoi problemi, sperimentavo invece che l’unico modo di sostenere la mia famiglia era occuparmi di vincere nella mia vita. Soprattutto sfidandomi nel recitare Daimoku come afferma Nichiren:</p>



<blockquote class="wp-block-quote">
<p>«Oltre a mantenere una salda fede, devi pregare senza risparmiare le forze» (RSND, 1, 606)</p>
</blockquote>



<p>All’inizio del 2025 ho iniziato a fare concerti, suono ogni giorno e sono determinato a portare avanti al massimo delle mie capacità la mia unica missione e le mie passioni per rispondere ai desideri del mio maestro e ispirare più persone possibili a compiere la propria rivoluzione umana. Grazie a questa esperienza ho imparato che non importa se tutto sembra perso. Come scrive Sensei:</p>



<blockquote class="wp-block-quote">
<p>«Il nome “Conte&nbsp;di&nbsp;Montecristo” è sinonimo di una persona dotata di coraggio, forza interiore, convinzione e perseveranza. Le persone che coltivano tali qualità rendono possibile <em>kosen-rufu</em>. Ecco perché non dobbiamo mai indietreggiare di fronte alle difficoltà, per quanto scoraggianti siano, ma continuare ad andare avanti con tenacia e determinazione fino a raggiungere il nostro obiettivo. Ciò che si frappone tra noi e questa realizzazione è la nostra stessa convinzione limitante, ovvero il ripetere a noi stessi che abbiamo già fatto abbastanza, che non possiamo fare più di così o che abbiamo raggiunto il nostro limite. Ma il sole della vittoria risplenderà su di noi solo dopo che avremo dissipato queste nubi, facendo emergere la nostra forza interiore e proseguendo con risolutezza» (NRU 30, 396)</p>
</blockquote>