Il presidente Harada ha inviato un messaggio di congratulazioni a Papa Leone XIV

La mostra “L’eredità della vita” a Villa Ipazia, Roma

Verso le riunioni donne e giovani donne

Una palestra dove allenare il mio cuore

Rovigo, dialogo tra religioni su umanità, meraviglia e futuro

Report di attività da alcune regioni italiane

Una vita splendida e maestosa come il monte Fuji

L'essenza del capitolo "Durata della vita"

Crescete come leader delle persone comuni!

L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai si congratula con Papa Leone XIV

Protagonisti del cambiamento

Il 9 maggio, il presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ha inviato un messaggio di congratulazioni a nome dei membri della Soka Gakkai di tutto il mondo a Sua Santità Papa Leone XIV, che è stato eletto 267° Pontefice della Chiesa Cattolica Romana. Nel messaggio, il presidente Harada ha affermato che la nomina ha significato una “nuova partenza piena di speranza per la comunità cattolica globale e per le persone che ovunque desiderano la pace”. Riferendosi al ruolo della religione, ha espresso la speranza che Sua Santità fornisca una leadership che “serva a unire l'umanità nel perseguimento dell'armonia, della pace e della stabilità, del rinnovamento e della prosperità” e ha affermato l'impegno della Soka Gakkai al dialogo e alla collaborazione per la realizzazione di questi valori. Il presidente Harada ha concluso il suo messaggio augurando a Sua Santità buona salute e successo.

Il 10 maggio, in una tiepida e luminosa mattina, è stata inaugurata a Villa Ipazia di Alessandria a Roma la mostra L’eredità della vita. Il clima è una scelta salviamo il futuro, promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai nell’ambito della campagna Cambio io, cambia il mondo: pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente. Il giorno dell’inaugurazione la mostra ha accolto 316 visitatori, con giochi per bambini e uno spettacolo teatrale che nel pomeriggio hanno arricchito la preziosa iniziativa. Anche domenica tantissime persone hanno partecipato, coinvolte in nuovi eventi come la mostra fotografica sulla storia del quartiere e un vivace DJ set, portando il numero totale dei visitatori a 504. Grazie agli organizzatori, ai volontari della Soka Gakkai e agli Amministratori del IV Municipio. Che questa giornata rimanga incisa nel cuore, per generare un profondo cambiamento! Di seguito il racconto degli interventi durante l’inaugurazione.



Erano presenti il presidente del IV Municipio di Roma Massimiliano Umberti e la Vice presidente Annarita Leobruni. Ad accoglierli Roberto Francini, in rappresentanza dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Stella Bianchi, direttrice esecutiva della campagna Cambio io, cambia il mondo e curatrice della mostra L’eredità della vita, rappresentanti per le Relazioni esterne del Lazio, e i volontari della Soka Gakkai. Altri invitati e visitatori hanno partecipato a questo evento, consapevoli che il messaggio della mostra li avrebbe coinvolti in prima persona. In un mondo profondamente interconnesso, ognuno con senso di responsabilità può agire consapevolmente per curarlo, proteggerlo e assicurare un futuro migliore alle generazioni che verranno.



Roberto Francini, dopo aver ringraziato gli ospiti presenti e tutti coloro che all’interno del IV Municipio si sono impegnati affinché la mostra venisse accolta in una sede amata dai cittadini del territorio, si è soffermato sul titolo evocativo della mostra L’eredità della vita. Parole che esprimono una richiesta precisa: “Che cosa lasciamo alle generazioni future? E quale futuro vogliamo realizzare?”.



«Il maestro Daisaku Ikeda ha risposto a queste domande sottolineando come il movimento buddista della Soka Gakkai si dedichi alla costruzione di una comunità globale, dove ci sia dignità per ogni persona e tutti possano vivere sicuri sulla base della filosofia buddista, che s’inchina di fronte al valore di ogni singola vita. &nbsp;La visione del futuro che tutta l’umanità dovrebbe condividere ha alla base i valori dell’umanesimo, dei diritti umani e della sostenibilità, il cui vero significato sta nell’operare con senso di responsabilità e impegno nelle relazioni umane più prossime, creando onde progressive di consapevolezza via via sempre più estese, fino a costruire un mondo in cui tutte le persone possano vivere in pace e felicità. &nbsp;Il cammino per salvare il pianeta con tutti i suoi esseri viventi, secondo l’insegnamento buddista, nasce prima di tutto dal cambiamento del cuore di ogni singola persona: una vera e propria rivoluzione umana. &nbsp;L’augurio dell’Istituto buddista è che la mostra a Villa Ipazia sia un seme di questo cambiamento e che ogni visitatrice e visitatore decida di adottare il motto “cambio io” e di metterlo in pratica nella propria comunità».



Roberto Francini ha concluso il suo intervento con le parole del maestro Ikeda che hanno il loro fondamento nella convinzione assoluta che ognuno di noi possiede un immenso tesoro di saggezza, di coraggio e di compassione, che attende soltanto di potersi manifestare pienamente qui e ora.



Il presidente del IV Municipio Massimiliamo Umberti, ringraziando per l’invito, fa proprio il motto “cambio io”: «È attraverso le “buone pratiche” condivise che la società migliora e acquista di valore. Non ci può essere progresso se non c’è sostenibilità: sostenibilità economica, ambientale, ma soprattutto sociale. Tutti insieme, tutti protagonisti, uniti per fare comunità per il bene di tutti. La strada che la mostra L’eredità della vita delinea è quella giusta, è una strada da percorrere insieme, poiché è vero che da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano».



La vice presidente del IV Municipio Annarita Leobruni, ha ringraziato e ricordato quanto la comunità buddista sia viva sul territorio, accolta con grande entusiasmo, poiché se ne condividono gli stessi obiettivi: ovvero migliorare il territorio e la vita dei cittadini. Avere una città più curata e più bella migliora la qualità dei cittadini, in modo che tutti possano esprimere il meglio di se stessi, attraverso la bellezza, la cura e la comunità.



Ha concluso la serie di interventi la curatrice della mostra L’eredità della vita Stella Bianchi, direttrice esecutiva della campagna Cambio io, cambia il mondo. «L’obiettivo della mostra è fare in modo che ciascun visitatore prenda consapevolezza della crisi climatica, di quanto sia grave la situazione, ma nel contempo riesca a contribuire per poter affrontare tale grave situazione. La crisi climatica dipende dagli esseri umani, dalle emissioni di carbone, petrolio e gas che continuano a crescere. Ma poiché tutto ciò dipende dagli esseri umani, è affrontabile. Noi, in quanto esseri umani, possiamo risolverla. La frase: “È il momento di rendere urgente, l’importante”, citando Esquivel, Premio Nobel per la pace, significa che tutti noi siamo chiamati a considerare urgente ciò che ci aiuta a salvare la vita sul pianeta, attraverso azioni anche di piccola portata, ma che ci rendono attivi. La nostra preoccupazione sul futuro, attraverso una trasformazione interiore, diventa determinazione ad agire. Un’azione, anche piccola, ripetuta un milione di volte diventa gigantesca per noi e per l’ambiente. Da un circolo di paura e di distruzione e si diventa creatori di un circolo di rigenerazione. Anche “alzarsi da soli” e agire, ma con un’azione sincera, richiama un “noi”, che diventa un fare insieme e con gioia, esprimendo al massimo la propria potenzialità e aiutando gli altri a fare lo stesso». Stella Bianchi, in conclusione, citando un brano dal libro La speranza è una scelta, ed. Esperia, di Daisaku Ikeda, si sofferma sulla speranza che ci sostiene, cioè quella fiducia incrollabile nelle infinite potenzialità di ogni essere umano. «Le stesse potenzialità della vita universale sono all’interno di ogni singola vita, che attinge all’illimitata forza vitale del cosmo. Ciascun individuo ha un immenso potenziale e un grande cambiamento nella dimensione interiore, nella vita di un solo individuo ha il potere di toccare la vita degli altri e di trasformare la società. Ogni cosa, ogni cambiamento parte da noi». Al termine degli interventi, applausi sinceri e calorosi hanno anticipato la cerimonia del “taglio del nastro”, semplice ma emozionante. Gli ospiti e i visitatori hanno percorso le scale di marmo bianco della villa, salendo al primo piano e si sono immersi nel percorso della mostra tra foto, dati e incoraggiamenti. Al termine della visita, la determinazione ad agire, lasciata su un cartoncino colorato. Le persone, sorridenti e serene, dopo la visita alla mostra, si sono intrattenute nel parco, godendo di una giornata primaverile luminosa e profumata.



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<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Villa-Ipazia3.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Villa-Ipazia3.jpg" alt="" class="wp-image-54946"/></a></figure>



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Foto di Jessica Guidi

Care amiche, in tutta Italia fervono i preparativi per le riunioni dei Gruppi donne e giovani donne che si svolgeranno dal 31 maggio al 9 giugno. &nbsp; Immaginiamo un turbine di Daimoku, di dialoghi e un sincero spirito di itai doshin percorrere tutto il nostro bel paese, al grido gioioso e leggero di “Apriamo le porte dell’amicizia, con un cuore grande e un grande sorriso”! Ogni persona si sta impegnando a suo modo, con le proprie caratteristiche e capacità. In questo momento storico così complesso, dove intere popolazioni soffrono la tragedia della guerra, che è sempre ingiusta, queste piccole azioni possono apparire inutili, ma non è così. Il filosofo V. S. Grossman ha affermato che il bene è piccolo e quando aspira a diventare grande diventa altro, mentre le piccole azioni fondate sul bene spezzano le catene del male. Le nostre preghiere e azioni quotidiane sono proprio questo bene piccolo che serve a trasformare, con costanza, dedizione e allegria, questo nostro tempo così complesso.



<blockquote class="wp-block-quote magenta">
«Come la luce dorata del sole che sorge disperde l’oscurità, il suono della nostra voce che recita Nam-myoho-renge-kyo fa risplendere la nostra vita di una luce più intensa e la fa pulsare di maggiore energia, colmandoci di una forza vitale illimitata come l’universo» (Daisaku Ikeda, L’immenso potere della preghiera, Esperia, pag. 35)
</blockquote>



Recitiamo dunque ancora più Daimoku e impegniamoci in dialoghi sinceri per creare nuove amicizie e condividere con gli altri la visione buddista della vita. Il cuore di questi incontri sono le esperienze che ispirano e mostrano a tutti cosa significa praticare il Buddismo, anche quelle piccole, di vita quotidiana, sono capaci di accendere delle luci nella vita delle persone.



<h4 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">Per prepararci e preparare le riunioni</h4>



Per prepararci e farci ispirare abbiamo scelto alcune pagine tratte dalla NRU vol. 21, capitolo La Soka Gakkai Internazionale, che <a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/estratto-NRU-da-22-a-31.pdf">potete scaricare cliccando qui</a>, e tre linee guida che Sensei dedicò alle donne italiane nel 2007, che trovate a questo link: <a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/un-regalo-per-le-donne">https://ilnuovorinascimento.org/a/un-regalo-per-le-donne</a>



Inoltre, <a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Riunionedonneegiovanidonnegiugno.pdf" target="_blank" rel="noreferrer noopener">cliccando qui troverete il logo</a> dell’evento scaricabile e utilizzabile.



<blockquote class="wp-block-quote magenta">
«Una virtù inseparabile dalla perseveranza è la compassione. Compassione significa stare dalla parte di chi è infelice, di chi soffre. La parola sanscrita per "compassione" ha la stessa radice della parola "amicizia". Un'autentica compassione consiste nell'essere veri amici di coloro che soffrono per sostenerli, assisterli e aiutarli ad alleviare la loro sofferenza. Significa non abbandonarli mai, qualsiasi cosa accada» (Daisaku Ikeda, L’immenso potere della preghiera, Esperia, p. 44)
</blockquote>



Le responsabili nazionali donne e giovani donne



<h5 class="wp-block-heading has-contrast-color has-text-color has-link-color"><a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/donne-e-giovani-donne-insieme-per-festeggiare-gli-anniversari-di-giugno">Per leggere l'articolo precedentemente pubblicato clicca qui</a></h5>

<blockquote class="wp-block-quote">
«La cosa più importante, al di là delle circostanze, è di non svilire mai se stessi. La fede ci mette in grado di esprimere un potenziale illimitato e di godere appieno della vita. Se pensate che qualcosa non vada bene in voi, sminuite il vostro potenziale. La chiave del futuro risiede interamente nella determinazione con cui si affronta il momento presente. Tutto dipende dall’entusiasmo che mettete in ogni singolo istante della vita» (NRU, 4, 51)
</blockquote>



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<figure class="wp-block-image alignleft size-large is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Evelina-Sanna1-768x1024.jpg" alt="" class="wp-image-54865" style="width:234px;height:auto"/></figure>
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Era il 3 aprile del 1961. Shin’ichi scambiò queste parole con i responsabili del Gruppo giovani in occasione della riunione inaugurale del capitolo Takasaki, nella regione del Joetsu. Quei giovani, che aveva incontrato solo un anno prima, mostravano i segni di una grande crescita nella fede: portavano abiti vecchi e consumati, alcuni di loro riuscivano a stento a guadagnarsi da vivere ma, grazie al loro risveglio alla missione di kosen-rufu, erano entusiasti e pieni di energia. Durante la riunione, Shin’ichi si rivolse ai giovani spronandoli a vivere con coraggio e dignità, affinché potessero godere di una grande vittoria nella loro giovinezza. Grazie a queste parole del maestro Ikeda, tratte da La nuova rivoluzione umana, ho preso la decisione di trasformare un aspetto che alimentavo da tempo, cioè sminuire costantemente me stessa. Ho compreso quanto questa tendenza fosse diventata un’abitudine che, come conseguenza, ha effetti negativi sulla condizione vitale, chiude le porte alla creatività e non mi fa godere appieno la vita. In un momento particolarmente cruciale, in cui sto affinando le competenze per la professione di psicologa, mi sono scontrata più volte con la tendenza a svilirmi, al non sentirmi all’altezza, soprattutto con la pretesa di essere “perfettamente competente” e di esserlo da subito. Inoltre, mi stavo basando troppo sull’acquisizione di competenze tecniche mettendo in secondo piano la cosa più importante, il cuore. Grazie al Buddismo e agli incoraggiamenti di Sensei, che per me sono una grande bussola nei momenti di difficoltà e smarrimento, ho compreso che il primo passo da fare è riconoscere il mio valore in modo che possa vederlo sinceramente anche negli altri. E, poiché sono fermamente decisa a fare della mia professione la missione per contribuire al movimento di kosen-rufu, è naturale che l’oscurità emerga per farmi desistere da questa determinazione. Quando ho deciso di vedere le mie qualità piuttosto che le mie mancanze, si è manifestato il beneficio di essere stata contattata per svolgere delle ore come psicologa in una scuola. Tempo fa partecipai a un bando ma per mesi nessuno mi chiamò; tuttavia utilizzai quell’attesa per superare la paura di mettermi in gioco e di non sentirmi all’altezza. Ho iniziato questa nuova avventura rapportandomi con dei ragazzi che hanno davvero bisogno di ascolto e comprensione. Se mettiamo a disposizione le nostre abilità per aiutare gli altri e contribuiamo alla diffusione degli ideali di rispetto e dignità della vita del Buddismo, stiamo adempiendo alla missione dei Bodhisattva della Terra. Ognuno di noi, con le proprie capacità, ha la sua insostituibile missione. Ora, giorno dopo giorno, decido di lottare intensamente per apprezzare il mio valore e stimarmi e l’ambiente si sta rivelando un’ottima palestra. Nonostante le sfide legate al lavoro, alla salute e all’economia sono decisa ad affrontare il momento presente con una mente ferma che non si lascia sviare dalle circostanze. Mi son detta che se tutto è regolato dalla legge di causa ed effetto, continuare a porre la causa di svalutarmi non può che portare all’effetto di non essere rispettata nell’ambiente. La mia determinazione è di sviluppare il mio cuore ogni giorno, come un tesoro insostituibile, così potrò costruire il futuro che desidero e apprezzarmi con gratitudine.  È così che voglio vivere.
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Sabato 10 maggio l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ha partecipato al dialogo interreligioso “Cos’è l’umano, perché te ne ricordi?”, organizzato dal Festival Biblico a Rovigo. Insieme a Michele Leonardi, coordinatore per il dialogo interreligioso nella regione Veneto per la Soka Gakkai italiana, erano presenti la teologa e biblista Lena Residori e il presidente dell’Associazione Musulmani di Ferrara Hassan Samid.&nbsp;



Il Festival Biblico è un’iniziativa partita dalla Diocesi di Vicenza nel 2005 e che, negli anni, si è diffusa in varie zone d’Italia. L’edizione di quest’anno ha posto al suo centro il Libro dei Salmi del Vecchio Testamento e il titolo della sessione a cui ha partecipato la Soka Gakkai ha preso il nome dal Salmo 8.&nbsp;&nbsp;



Il dialogo, “intessuto” da Matteo Previato, si è svolto su un palco montato all’ombra di due torrioni, che un tempo facevano parte delle mura della città. Al centro del confronto c’è stata una riflessione sull’umano nelle tre religioni, su fiducia, meraviglia e speranza nei confronti dell’umanità.



«Cos’è l’essere umano è spiegabile, ma chi è l’umano come persona è mistero e sorpresa» ha affermato Lena Residori, teologa e biblista, che ha ricordato anche l’impegno di Papa Francesco per la difesa dell’ambiente, inteso come “Casa comune” dell’umanità.&nbsp;



Hassan Samid, presidente dell’Associazione Musulmani di Ferrara, ha approfondito il concetto di responsabilità che, per il Corano, l’umano ha scelto di portarsi sulle spalle. «Noi stiamo facendo del male a noi stessi per colpa dei nostri eccessi – ha affermato Hassan Samid – Quando perdiamo la bussola, quando perdiamo la fede, è perché abbiamo perso di vista la responsabilità che abbiamo sulle spalle».



Michele Leonardi, dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ha introdotto alla platea il Buddismo, dagli insegnamenti originari di Shakyamuni fino alla figura del maestro Daisaku Ikeda.  Per Nichiren Daishonin, il cuore dell’insegnamento del Sutra del Loto sta nel capitolo “Mai Sprezzante”, in cui si racconta del Bodhisattva Fukyo, che incessantemente ricordava a tutte le persone la loro intima natura di Budda. «Il vero significato dell’apparizione in questo mondo del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, sta nel suo comportamento da essere umano» (RSND, 1,756). Rispettare e onorare tutte le persone, quindi, secondo Nichiren, è il comportamento da essere umano.



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<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/13579ac5-ad2f-4db1-9c3b-3b547bc5d3a4-1024x683.jpeg" alt="" class="wp-image-54911"/></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/96b6f416-6696-454f-bf0f-2fdbb179504d.jpeg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/96b6f416-6696-454f-bf0f-2fdbb179504d-1024x683.jpeg" alt="" class="wp-image-54910"/></a></figure>
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<figure class="wp-block-embed is-type-wp-embed is-provider-istituto-buddista-italiano-soka-gakkai wp-block-embed-istituto-buddista-italiano-soka-gakkai"><div class="wp-block-embed__wrapper">
https://www.sgi-italia.org/in-primo-piano/rovigo-dialogo-tra-religioni-su-umanita-meraviglia-e-futuro/
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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Ripartiamo insieme per la rivoluzione degli zadankai – Lazio 4</h4>



Domenica 11 maggio al Centro culturale di Roma si è tenuta la riunione della regione Lazio 4. Durante l'incontro è stato proiettato il video della riunione dei responsabili di centro che si è tenuta in commemorazione del 3 maggio e sono stati condivisi incoraggiamenti ed esperienze. Gli interventi hanno voluto porre l’accento sull’importanza delle riunioni di discussione, in quanto luoghi di trionfo della democrazia e a cui dovremmo partecipare ricordando che questo è lo spirito che le anima. Si è discusso molto anche dell’importanza di approfondire la fede come elemento fondamentale per la realizzazione di una condizione di profonda felicità e dell’importanza del dialogo franco e aperto tra membri e corresponsabili, come elemento cardine per la realizzazione dell'unità di itai-doshin. Dopo aver riconfermato i prossimi impegni nell’attività, i partecipanti hanno rideterminato insieme di fare del proprio meglio per portare avanti la propria rivoluzione umana parallelamente alla rivoluzione degli zadankai. La riunione si è conclusa con il coro dei giovani della regione Lazio 4 che ha trasmesso tanta gioia ed entusiasmo a tutti!



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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Verso il decimo corso nazionale Futuro – Firenze</h4>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Futuro-Firenze-914-.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Futuro-Firenze-914-.jpg" alt="" class="wp-image-54889" style="width:569px"/></a></figure>



L’11 maggio al Centro culturale di Firenze, i responsabili nazionali del Gruppo futuro hanno incontrato i referenti dei diversi staff che si occuperanno dell’organizzazione del corso assieme ai responsabili nazionali. Il primo passo verso la realizzazione del decimo corso nazionale Futuro, che si terrà a Firenze dal 18 al 20 luglio! Erano tutti entusiasti all’idea di sfidarsi insieme per accogliere i ragazzi e le ragazze che parteciperanno e realizzare una grande esperienza in vista di questo corso!



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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Festival “Fiori d’amicizia” – Firenze</h4>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Fiori-damicizia914.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Fiori-damicizia914.jpg" alt="" class="wp-image-54890" style="width:569px"/></a></figure>



Al Centro culturale di Firenze, la mattina dell'11 maggio si sono riuniti circa 35 bambini e bambine insieme alle loro famiglie per celebrare il Giorno dei successori (5 maggio) con il secondo festival dei “Fiori di Amicizia”. I bambini e le bambine, accompagnati da una naturopata, si sono ritrovati nel giardino del Centro culturale per conoscere e osservare alcune piante officinali e il loro utilizzo. Hanno proseguito poi con un'esperienza musicale: attraverso alcuni strumenti hanno sperimentato come un suono può ispirare dei movimenti corporei e dei ritmi.&nbsp; Un telo di varie gradazioni di azzurro ha suggerito il moto ondoso del mare, il sopra e il sotto e come la vita si muove al ritmo della natura. Anche quest'anno non è mancato il momento del trucco dove i bambini e le bambine si sono divertiti a farsi disegnare figure o decorazioni sul viso. «È stato un incontro molto piacevole e un’occasione per creare legami di amicizia sempre più forti tra loro. È emozionante vederli crescere e spiccare il volo» ha affermato Anna a nome di tutto il comitato organizzatore.



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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Giornata della gratitudine - Centro culturale di Firenze</h4>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Gratitudine1-def.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Gratitudine1-def.jpg" alt="" class="wp-image-54893" style="width:569px"/></a></figure>



Domenica 11 maggio si è svolta al Centro culturale di Firenze la “Giornata della gratitudine” che ha visto molteplici attività organizzate delle tre regioni Firenze, Toscana Nord e Toscana Est, fra cui l’allestimento della mostra Senzatomica compact, con oltre 150 presenze, il Festival del gruppo “Fiori di amicizia” che ha coinvolto le bambine e i bambini, le visite guidate alla villa da parte dello staff “Arte e Umanesimo” con 110 visitatori. Si sono tenuti anche alcuni incontri con ospiti, simpatizzanti e i loro accompagnatori, coordinati da uno o più referenti per approfondire la pratica buddista, che ha visto la presenza di più di 60 persone, molte delle quali partecipavano per la prima volta. Nel corso della giornata è stato organizzato un incontro in cui i giovani di diverse confessioni religiose hanno avuto modo di dialogare e confrontarsi su diversi temi. Per tutto il giorno è stato possibile recitare Daimoku e Gongyo, fare l’offerta per kosen-rufu, ricevere consigli nella fede. Complessivamente hanno partecipato oltre 800 persone, di cui 135 come preziosi membri degli staff. Il sole ha brillato durante l’intera giornata e la colorata fioritura del meraviglioso parco ha allietato le persone presenti.



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Gratitudine-2-def.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Gratitudine-2-def.jpg" alt="" class="wp-image-54894" style="width:527px;height:auto"/></a></figure>



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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Un incontro per dialogare insieme – Hombu Ancona, Marche</h4>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Marche1.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Marche1.jpg" alt="" class="wp-image-54895" style="width:569px;height:auto"/></a></figure>



Domenica 11 maggio al Centro culturale di Falconara si è tenuto un meeting dell'hombu Ancona a cui hanno partecipato persone che da poco si sono avvicinate al Buddismo o che erano curiose di saperne di più. Circa cinquanta persone si sono ritrovate per approfondire temi legati alla pratica buddista e all’impegno della Soka Gakkai in ambito sociale. Adulti e giovani hanno dialogato insieme in una tavola rotonda e sono state raccontate due esperienze. A coronamento della giornata due giovani donne hanno ricevuto il Gohonzon condividendo l’emozione di questo importante momento con tutti i partecipanti. Il meeting è stato interamente organizzato dai giovani, sostenuti dal Daimoku e dalla collaborazione di tutti i compagni di fede dell'hombu.



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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Una giornata a Corsico - Attività dell’hombu Rimini-San Marino</h4>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Rimini7def.jpg" alt="" class="wp-image-54896" style="width:604px;height:auto"/></figure>



Domenica 11 maggio, l’hombu Rimini – San Marino ha organizzato un’attività al Centro culturale di Corsico (Milano). Un gruppo di 52 fra membri, simpatizzanti e ospiti si è recato al Centro culturale di Corsico con l'obiettivo di approfondire e consolidare i legami con i compagni di fede e visitare il Centro. Arrivati a Corsico i partecipanti hanno avuto l’occasione di visitare la struttura del Centro culturale immersa nel verde, che sorge all’interno di un complesso storico risalente all’epoca dei Visconti (XVIII secolo). Oltre alla visita guidata del Centro, c’è stata l’occasione di tenere un meeting durante il quale c’è stato anche un momento dedicato alle domande dei partecipanti. La giornata è stata intensa e tutti sono tornati a Rimini ricaricati e incoraggiati dalla bella esperienza vissuta insieme!



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<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Rimini3def.jpg" alt="" class="wp-image-54897"/></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Rimini4def.jpg" alt="" class="wp-image-54898"/></figure>
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<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">La luce del coraggio illumina la società</h5>



Sono trascorsi alcuni anni dal terribile terremoto del Tohoku. I giovani della zona si sono impegnati nell’espansione del dialogo e hanno organizzato un memorabile festival della musica. I genitori, i rappresentanti delle istituzioni e i compagni di fede di tutto il mondo li hanno calorosamente elogiati indirizzando loro commosse parole di ringraziamento. Nichiren Daishonin scrisse: «Quando il sole sorge nel quadrante orientale, tutti i cieli del grande continente di Jambudvipa, posto a sud, si illuminano grazie alla vasta luce emanata dal sole» (RSND, 1, 149). La luce della felicità e della speranza risplende luminosa nella vita di coloro che credono nella Legge mistica. Anche oggi recitiamo Daimoku con voce forte e vibrante. Anche oggi facciamo risplendere il sole nella nostra vita, incoraggiando gli amici ed espandendo con gioia la grande luce del coraggio che rischiara la società.



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Io sono la Soka Gakkai!</h5>



Nel Gosho si legge: «Il mio desiderio è che i miei discepoli siano come i cuccioli del re leone e che non si facciano mai deridere dai branchi di volpi» (RSND, 2, 998). Tutti i giovani della Soka Gakkai sono leoni. Non esiste un leone codardo. Non esiste un leone che indietreggi. Non esiste un leone che non sappia ruggire. Fiduciosi delle nostre capacità facciamo risuonare la voce della giustizia per assicurare al mondo serenità e felicità, perseguendo kosen-rufu e l’adozione dell’insegnamento corretto per la pace nel paese. Poiché siete successori fieri come leoni, avanzate coraggiosamente con lo spirito di: «Io sono la Soka Gakkai!».



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Superate le tempeste della vita</h5>



Durante la cerimonia del 16 marzo il maestro Toda levò lo sguardo verso il monte Fuji e affidò ai giovani il futuro di kosen-rufu. Il mio amato maestro si rivolse a loro con queste parole: «Siate come il monte Fuji. Che la vostra vita sia splendida e maestosa come il monte Fuji. Affrontate ogni sfida con calma e lucidità». La cima del monte Fuji è sempre esposta a venti impetuosi. Similmente, anche i giovani devono fronteggiare problemi e affrontare dure prove. Non bisogna mai avere paura o lasciarsi prendere dal panico: è indispensabile pregare con profonda determinazione, con l’ichinen di non essere mai sconfitti. Solo così si conquista uno stato vitale forte e sereno. Con lo stesso cuore dei tre maestri forgiate un carattere straordinario e indomito, possente e meraviglioso come il monte Fuji.



Maestosi come il Fuji sono i giovani

Quando il Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, espose il capitolo “Durata della vita”, riferendosi a ciò che tutti gli esseri viventi avevano udito negli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto e nell’insegnamento transitorio del sutra, disse: «Gli dèi, gli uomini e gli asura di tutti i mondi credono che l’attuale Budda Shakyamuni, dopo aver lasciato il palazzo degli Shakya, si sia seduto nel luogo dell’illuminazione non lontano dalla città di Gaya e là abbia conseguito la suprema perfetta illuminazione»<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-1">1</a>. Questa frase esprime l’idea di tutti i discepoli del Budda e i grandi bodhisattva, dal tempo del primo sermone nel Sutra della Ghirlanda di fiori, fino al capitolo “Pratiche pacifiche” del Sutra del Loto.



Vi sono due imperfezioni nei sutra precedenti. Primo, [come dice Miao-lo] «poiché in essi i Dieci mondi sono separati l’uno dall’altro, questi insegnamenti non vanno al di là del provvisorio»<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-2">2</a>. Cioè non rivelano la dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita, quella di «aprire il provvisorio e rivelare il vero»<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-3">3</a> e della capacità dei due veicoli di conseguire la Buddità, che sono legate ai dieci fattori della vita esposti nel capitolo “Espedienti” dell’insegnamento transitorio.



Secondo, «poiché insegnano che il Budda ottenne l’illuminazione per la prima volta in questo mondo, non hanno ancora abbandonato il transitorio»<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-4">4</a>, cioè non rivelano l’illuminazione originale del Budda nel remoto passato esposta nel capitolo “Durata della vita”. Queste due grandi dottrine [il conseguimento della Buddità da parte dei due veicoli e l’illuminazione originale del Budda] sono l’ossatura fondamentale del sacro insegnamento di tutta la vita del Budda, il cuore e il midollo di tutti i sutra.



Sostenendo che le persone dei due veicoli possono conseguire la Buddità, l’insegnamento transitorio elimina una delle imperfezioni dei sutra esposti nei precedenti quarant’anni e più di predicazione da parte del Budda. Tuttavia, poiché il capitolo “Durata della vita” non era stato ancora esposto, la dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita rimaneva oscura e l’illuminazione dei due veicoli non era assicurata; per questi aspetti l’insegnamento transitorio è simile al riflesso della luna sull’acqua o a una pianta senza radici che galleggia sulle onde.



Poi il Budda disse: «Invece, uomini devoti, sono trascorsi innumerevoli, infinite centinaia di migliaia di miriadi di milioni di nayuta di kalpa da quando ho realmente conseguito la Buddità»<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-5">5</a>. Con questa singola affermazione refutò come grandi menzogne le sue altre affermazioni [riguardo alla propria illuminazione]. Per esempio il Sutra della Ghirlanda di fiori afferma che Shakyamuni conseguì la Buddità per la prima volta in questo mondo; i sutra Agama parlano del primo raggiungimento della via; il Sutra di Vimalakirti dice: «Per la prima volta il Budda sedette sotto l’albero della bodhi» e nel Sutra della Grande raccolta si legge: «Sono trascorsi sedici anni [da quando il Tathagata conseguì per la prima volta la via». Il Sutra di Mahavairochana afferma che l’illuminazione del Budda ebbe luogo «molto tempo fa quando sedetti nel luogo della meditazione»; il Sutra dei Re benevolenti dice che l’illuminazione del Budda accadde «ventinove anni fa»; il Sutra degli Innumerevoli significati afferma: «Dopo essere rimasto seduto con la schiena diritta […] nel luogo dell’illuminazione» e il capitolo “Espedienti” del Sutra del Loto dice: «La prima volta che sedetti nel luogo della meditazione»<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-6">6</a>.



Quando si giunge al capitolo “Durata della vita” dell’insegnamento originale, demolendo l’idea che Shakyamuni conseguì la Buddità per la prima volta [in India], vengono demoliti anche gli “effetti” dei quattro insegnamenti. Demolendo gli “effetti” dei quattro insegnamenti, anche le loro “cause” vengono demolite. Le “cause” corrispondono alla pratica o agli stadi della pratica dei discepoli [per ottenere l’illuminazione]. Pertanto le cause e gli effetti degli insegnamenti precedenti e dell’insegnamento transitorio del Sutra del Loto vengono distrutti per rivelare la causa e l’effetto dei Dieci mondi<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-7">7</a> dell’insegnamento originale. Questa è la dottrina della causa originale e dell’effetto originale. Essa insegna che i nove mondi sono presenti nel mondo di Budda senza inizio e il mondo di Budda è presente nei nove mondi senza inizio: questo è il vero mutuo possesso dei Dieci mondi, i veri cento mondi e mille fattori, i veri tremila regni in un singolo istante di vita.



Considerati in questa luce, il Budda Vairochana, seduto sul trono di loto, del Sutra della Ghirlanda di fiori, lo Shakyamuni alto sedici piedi dei sutra Agama e i vari Budda provvisori dei sutra Corretti ed equi, della Saggezza, della Luce dorata, di Amida e di Mahavairochana, non sono che riflessi del Budda del capitolo “Durata della vita”. Sono come fugaci immagini della luna nel cielo riflesse nell’acqua contenuta in recipienti di varia grandezza. I sapienti e gli studiosi delle varie scuole sono confusi anzitutto sulla [natura dei Budda della] propria scuola, ma soprattutto ignorano [il Budda] del capitolo “Durata della vita” del Sutra del Loto. Così scambiano la luna riflessa nell’acqua per la vera luna che brilla nel cielo e alcuni entrano nell’acqua per cercare di afferrarla con le mani, mentre altri cercano di prenderla al laccio con una fune. Come dice il Gran Maestro T’ien-t’ai: «Non sanno niente della luna nel cielo, guardano solo la luna nello stagno»<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-8">8</a>. Vuol dire che coloro che sono attaccati agli insegnamenti precedenti e all’insegnamento transitorio del Sutra del Loto non si accorgono della luna che splende nel cielo, ma vedono solo il suo riflesso nello stagno.



Nel&nbsp;Grande canone delle regole monastiche&nbsp;si racconta delle cinquecento scimmie che scesero dalla montagna e, vedendo la luna riflessa sull’acqua, cercarono di afferrarla. Ma, poiché era solo un riflesso, non vi riuscirono, caddero nell’acqua e annegarono. In questo scritto le scimmie sono paragonate a Devadatta e al gruppo dei sei monaci<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#nota-9">9</a>.



Se non fosse per la presenza del capitolo “Durata della vita” fra tutti gli insegnamenti di Shakyamuni, questi sarebbero come un cielo senza sole e senza luna, come un regno senza re, come montagne e mari senza tesori, come una persona senza anima. Cioè, se non fosse per il capitolo “Durata della vita”, tutti i sutra sarebbero senza significato. L’erba senza radici non vive a lungo, il fiume senza sorgente non scorre lontano, un bambino senza genitori è guardato con disprezzo. Nam-myoho-renge-kyo, il cuore del capitolo “Durata della vita”, è la madre di tutti i Budda delle dieci direzioni e delle tre esistenze.



Con profondo rispetto,



Nichiren



Il diciassettesimo giorno del quarto mese



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">cenni storici</h5>



Di questa lettera non vengono indicati né il destinatario, né la data. I contenuti sono abbastanza simili a quelli esposti dal Daishonin nel suo trattato L’apertura degli occhi, riguardo all’importanza del capitolo “Durata della vita”. Per questo motivo, anche se la data di stesura comunemente accettata è l’ottavo anno di Bun’ei (1271), alcuni ritengono che sia stata ultimata dopo la stesura del trattato nel 1272. Questo scritto chiarisce le importanti differenze tra gli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto, gli insegnamenti transitorio e originale del Sutra del Loto, e l’insegnamento originale rivelato da Nichiren Daishonin, vale a dire Nam-myoho-renge-kyo, implicito nella profondità del capitolo “Durata della vita”. Innanzitutto i sutra precedenti al Sutra del Loto discriminavano certe categorie di persone in base alla loro presunta incapacità di conseguire la Buddità. Quanto all’insegnamento transitorio, esso rivela che la natura di Budda è presente allo stesso modo in ogni persona, ma non spiega che Shakyamuni ottenne l’illuminazione originale in un passato lontano innumerevoli kalpa. Per le persone comuni, conseguire la Buddità restava quindi un sogno remoto. Ma nel capitolo “Durata della vita” dell’insegnamento essenziale del Sutra del Loto, Shakyamuni dichiara: «Invece, uomini devoti, sono trascorsi innumerevoli, infinite centinaia di migliaia di miriadi di milioni di nayuta di kalpa da quando ho realmente conseguito la Buddità». Dunque non è vero che Shakyamuni sia diventato un Budda nell’attuale esistenza come risultato di molti kalpa di pratiche ascetiche, perché lo è sempre stato. Inoltre, nessun maestro buddista aveva mai rivelato quale fosse l’insegnamento, o la Legge, che Shakyamuni aveva compreso col cuore e messo in pratica quando ottenne l’illuminazione originale. Solo Nichiren Daishonin ha rivelato la Legge, Nam-myoho-renge-kyo, che permette a chiunque, in ogni epoca o luogo, di conseguire la Buddità.



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<div class="wp-block-button"><a class="wp-block-button__link has-base-color has-text-color has-link-color wp-element-button" href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Clicca qui per leggere il Gosho nella Biblioteca di Nichiren</a></div>
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1.&nbsp;<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#ref-1">↑</a>&nbsp;Il Sutra del Loto, cap. 16, pp. 311-312.



2.&nbsp;<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#ref-2">↑</a>&nbsp;Annotazioni su “Il significato profondo del Sutra del Loto”.



3.&nbsp;<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#ref-3">↑</a>&nbsp;Principio esposto nell’insegnamento transitorio del Sutra del Loto: il “provvisorio” qui si riferisce a tutti i sutra esposti nei primi quarantadue anni di predicazione da parte di Shakyamuni e il “vero” al Sutra del Loto.



4.&nbsp;<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#ref-4">↑</a>&nbsp;Su “Significato profondo”.



5.&nbsp;<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#ref-5">↑</a>&nbsp;Il Sutra del Loto, cap. 16, p. 312.



6.&nbsp;<a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#ref-6">↑</a>&nbsp;Ibidem, cap. 2, p. 87.



7. <a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#ref-7">↑</a> Qui “causa” o stadio della pratica corrisponde ai nove mondi dell’illusione, nei quali la natura di Budda è ancora allo stato latente o potenziale, mentre per “effetto” s’intende il decimo mondo, la Buddità. Rivelando che il Budda conserva tutti i nove mondi anche dopo aver ottenuto l’illuminazione, il capitolo “Durata della vita” dimostra che le cause (i nove mondi) e l’effetto (la Buddità) esistono simultaneamente, convalidando il principio del mutuo possesso dei Dieci mondi.



8. Il significato profondo del Sutra del Loto.



9. <a href="https://biblioteca.sgi-italia.org/rsnd/lessenza-del-capitolo-durata-della-vita?q=l%27essenza+del+capitolo+durata+della+vita#ref-9">↑</a> Gruppo dei sei monaci: monaci che vissero durante la vita del Budda e che, con la loro cattiva condotta, avrebbero reso necessaria la formulazione dei precetti. Sono Nanda, Upananda, Kalodayin, Chanda, Ashvaka e Punarvasu.

Spero che ogni singolo membro del Gruppo futuro diventi un grande individuo che si impegna per le persone comuni. Questo è il mio desiderio. “Voglio prendermi più che mai cura del Gruppo futuro. Voglio far crescere i giovani”: questo è lo spirito di un praticante del Buddismo. Questo è lo spirito della Soka Gakkai.



***



Siete come degli alberelli che metteranno radici nella terra e cresceranno diventando alberi ad alto fusto. I giovani alberi hanno bisogno di sostegno e di essere annaffiati. Per farli crescere ci vuole molto impegno. Tenete presente che i vostri genitori stanno compiendo enormi sforzi per aiutarvi a crescere, mentre allo stesso tempo affrontano le varie sfide che la società presenta loro. Provare apprezzamento per i propri genitori è una delle più importanti qualità dell’essere umano.



***



Andate avanti e mentre lottate recitate Nam-myoho-renge-kyo continuando ad avanzare, anche solo di un millimetro o due. Se lo farete per tutta la vita, quando alla fine vi guarderete indietro vi accorgerete che siete riusciti a uscire dalla giungla. Più soffrite o vi sentite tristi, più Daimoku recitate, più vivrete la vita con profondità. Tutto servirà ad alimentare la vostra crescita come guide del ventunesimo secolo.



***



Tutti voi avete abbracciato da giovani il “Buddismo del re leone”, la filosofia più elevata per il genere umano. Dentro ciascuno e ciascuna di voi batte il nobile “cuore del re leone”. Pertanto, miei cari successori, alzatevi risolutamente con il “cuore del re leone”, con lo stesso cuore del maestro! Come giovani re leoni e con lo spirito della lotta condivisa di maestro e discepolo, fate risuonare il ruggito della giustizia e della verità, e realizzate assolutamente la vittoria!



<figure class="wp-block-image aligncenter size-large is-resized"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Splendore-914-verticale.png"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/05/Splendore-914-verticale-688x1024.png" alt="" class="wp-image-54840" style="width:355px;height:auto"/></a><figcaption class="wp-element-caption">Foto di Daisaku Ikeda, Toda Memorial Auditorium del Kansai, Toyonaka, prefettura di Osaka, 5 maggio 1976</figcaption></figure>



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Gli incoraggiamenti del presidente Ikeda sono tratti rispettivamente dai seguenti testi:



1) Seikyo Shimbun del 12 gennaio 2009; 2) NRU, 30, 272; 3) Cos’è la rivoluzione umana, Esperia, 5; 4) Dal libro Mirai no kibou - “Seigi no sousha” ni okuru

«Come comunità buddista da sempre impegnata nel disarmo nucleare, nella promozione della cultura della pace e ispirata dall’insegnamento del valore inerente a ogni singola vita, riconosciamo con profonda affinità l’appello, caro alla tradizione agostiniana, a cercare nell’interiorità la via per l’unità e la fraternità. Crediamo che, proprio a partire dal cuore umano, possano sorgere legami autentici tra gli esseri umani e dunque tra i popoli e le fedi, radicati nel dialogo sincero, nella ricerca condivisa della verità e nell’amore operoso che tutto unisce.



In questo spirito, siamo certi che il Suo pontificato saprà guidare l’umanità con umiltà e saggezza verso un futuro di comunione e giustizia. Nel rivolgerci a Lei, desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine per il dialogo e la collaborazione che si sono sviluppati in tutto il mondo nel corso del pontificato di Papa Francesco, e manifestare il sincero auspicio che tale spirito di vicinanza possa trovare nuovo vigore e continuità nel Suo alto magistero. Con il desiderio di poterLa incontrare presto, esprimiamo i nostri più sentiti auguri per il Suo alto incarico, con l’auspicio di un cammino condiviso per il bene dell’intera umanità».



Queste le parole inviate dal presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai a Papa Leone XIV.



<figure class="wp-block-embed aligncenter is-type-wp-embed is-provider-istituto-buddista-italiano-soka-gakkai wp-block-embed-istituto-buddista-italiano-soka-gakkai"><div class="wp-block-embed__wrapper">
https://www.sgi-italia.org/in-primo-piano/listituto-buddista-italiano-soka-gakkai-si-congratula-con-papa-leone-xiv/
</div></figure>

<blockquote class="wp-block-quote">
«Un asura sosteneva che per il Budda esistono solo diciotto elementi mentre egli ne esponeva diciannove. I maestri non buddisti affermavano che il Budda offriva una sola strada per l’Illuminazione, mentre loro ne avevano novantacinque. Allo stesso modo, i discepoli rinnegati dicono che Nichiren è il loro maestro, ma che è troppo rigido ed essi propagheranno il Sutra del Loto in modo più tranquillo. Sono ridicoli, ridicoli come lucciole che ridono del sole e della luna, come il formicaio che guarda dall’alto in basso il monte Hua, come pozzi o ruscelli che disprezzano il fiume e il grande mare, o come una gazza che si prende gioco di una fenice» (Lettera da Sado, RSND, 1, 271)
</blockquote>



Il Gosho Lettera da Sado è stato scritto nel 1272 e indirizzato a Shijo Kingo e Toki Jonin, due samurai tra i principali discepoli del Daishonin. Nichiren stava affrontando una delle più grandi persecuzioni e aveva come obiettivo quello di incoraggiare i suoi discepoli a non lesinare la propria vita per amore della Legge mistica. In questa lettera egli sta rispondendo ad alcuni discepoli che misero in discussione le azioni di Nichiren di propagare la Legge poiché questo attirava su di lui grandi persecuzioni. Il maestro Ikeda commenta così questo passo:



<blockquote class="wp-block-quote">
«La persona arrogante cercherà sempre di aggiungere all'insegnamento del Budda idee personali e arbitrarie. Anche fra i discepoli del Daishonin c’erano persone così ignoranti e arroganti, che lo guardavano dall’alto in basso e dicevano di lui con disprezzo: “Anche se Nichiren è il nostro maestro, è troppo rigido e noi propagheremo il Sutra del Loto in modo più tranquillo”. Anche se apparentemente sembrava che continuassero ad aver fede nel suo insegnamento, in realtà avevano perso completamente di vista l’essenza del Sutra. Di conseguenza, non erano in grado di comprendere la grandezza del loro maestro che propagava il Sutra del Loto nell’Ultimo giorno» (BS, 136)
</blockquote>



In questo momento storico è cruciale non perdere l’occasione e la determinazione di sfidarsi nel condividere il Buddismo con le altre persone, ritornando sempre all’esempio del maestro Ikeda. Ho fatto attività nel Gruppo giovani per molti anni, sfidandomi in tante occasioni di condividere il Buddismo con le persone intorno a me. Grazie a ciò nel mio cuore si è radicata la forte convinzione che le attività della Soka Gakkai sono la spinta per fare la nostra rivoluzione umana e trasformare il karma. Proprio nei momenti in cui ho affrontato problemi economici, familiari o relazionali, le parole di questo Gosho mi hanno incoraggiato a “seguire” le parole del maestro Ikeda, cercando di non basarmi su una mia interpretazione personale del Buddismo. E decidendo di sfidarmi in questo, ricercando sempre il cuore del maestro, non solo sono riuscito a non retrocedere nella pratica per me e per gli altri, ma ho anche trasformato quegli aspetti della mia vita che mi facevano soffrire. In occasione del 16 marzo, il primo come membro del Gruppo uomini, ho accompagnato tre ospiti allo zadankai. E attualmente tre persone a cui ho parlato di Buddismo stanno recitando Daimoku. Gli scritti di Nichiren e di Ikeda Sensei sono il testamento per la vittoria nostra e delle generazioni future. Come membro del Gruppo uomini, sono determinato a impegnarmi al massimo affinché tutti i giovani risplendano dell’umanesimo buddista, diventando persone di autentico valore e protagonisti del cambiamento del destino dell’umanità, tenendo in mano le redini della Soka Gakkai giovane che tanto voleva Ikeda Sensei. Evviva il Gruppo giovani! Sempre!