Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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14 maggio 2025

La mostra “L’eredità della vita” a Villa Ipazia, Roma

Il 10 maggio la mostra "L'eredità della vita. Il clima è una scelta, salviamo il futuro" promossa dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è stata inaugurata a Villa Ipazia di Alessandria a Roma Talenti, vedendo la partecipazione di più di 500 visitatori

immagine di copertina

Il 10 maggio, in una tiepida e luminosa mattina, è stata inaugurata a Villa Ipazia di Alessandria a Roma la mostra L’eredità della vita. Il clima è una scelta salviamo il futuro, promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai nell’ambito della campagna Cambio io, cambia il mondo: pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente. Il giorno dell’inaugurazione la mostra ha accolto 316 visitatori, con giochi per bambini e uno spettacolo teatrale che nel pomeriggio hanno arricchito la preziosa iniziativa. Anche domenica tantissime persone hanno partecipato, coinvolte in nuovi eventi come la mostra fotografica sulla storia del quartiere e un vivace DJ set, portando il numero totale dei visitatori a 504.
Grazie agli organizzatori, ai volontari della Soka Gakkai e agli Amministratori del IV Municipio. Che questa giornata rimanga incisa nel cuore, per generare un profondo cambiamento!

Di seguito il racconto degli interventi durante l’inaugurazione.

Erano presenti il presidente del IV Municipio di Roma Massimiliano Umberti e la Vice presidente Annarita Leobruni. Ad accoglierli Roberto Francini, in rappresentanza dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Stella Bianchi, direttrice esecutiva della Campagna Cambio io, cambia il mondo e curatrice della mostra L’eredità della vita, rappresentanti per le Relazioni Esterne del Lazio, e i volontari della Soka Gakkai. Altri invitati e visitatori hanno partecipato a questo evento, consapevoli che il messaggio della mostra li avrebbe coinvolti in prima persona. In un mondo profondamente interconnesso, ognuno con senso di responsabilità può agire consapevolmente per curarlo, proteggerlo e assicurare un futuro migliore alle generazioni che verranno.

Roberto Francini, dopo aver ringraziato gli ospiti presenti e tutti coloro che all’interno del IV Municipio si sono impegnati affinché la mostra venisse accolta in una sede amata dai cittadini del territorio, si è soffermato sul titolo evocativo della mostra L’eredità della vita. Parole che esprimono una richiesta precisa: “Che cosa lasciamo alle generazioni future? E quale futuro vogliamo realizzare?”.

«Il maestro Daisaku Ikeda ha risposto a queste domande sottolineando come il movimento buddista della Soka Gakkai si dedichi alla costruzione di una comunità globale, dove ci sia dignità per ogni persona e tutti possano vivere sicuri sulla base della filosofia buddista, che s’inchina di fronte al valore di ogni singola vita.  La visione del futuro che tutta l’umanità dovrebbe condividere ha alla base i valori dell’umanesimo, dei diritti umani e della sostenibilità, il cui vero significato sta nell’operare con senso di responsabilità e impegno nelle relazioni umane più prossime, creando onde progressive di consapevolezza via via sempre più estese, fino a costruire un mondo in cui tutte le persone possano vivere in pace e felicità.  Il cammino per salvare il pianeta con tutti i suoi esseri viventi, secondo l’insegnamento buddista, nasce prima di tutto dal cambiamento del cuore di ogni singola persona: una vera e propria rivoluzione umana.  L’augurio dell’Istituto buddista è che la mostra a Villa Ipazia sia un seme di questo cambiamento e che ogni visitatrice e visitatore decida di adottare il motto “cambio io” e di metterlo in pratica nella propria comunità».

Roberto Francini ha concluso il suo intervento con le parole del maestro Ikeda che hanno il loro fondamento nella convinzione assoluta che ognuno di noi possiede un immenso tesoro di saggezza, di coraggio e di compassione, che attende soltanto di potersi manifestare pienamente qui e ora.

Il presidente del IV Municipio Massimiliamo Umberti, ringraziando per l’invito, fa proprio il motto “cambio io”: «è attraverso le “buone pratiche” condivise che la società migliora e acquista di valore. Non ci può essere progresso se non c’è sostenibilità: sostenibilità economica, ambientale, ma soprattutto sociale. Tutti insieme, tutti protagonisti, uniti per fare comunità per il bene di tutti. La strada che la mostra L’eredità della vita delinea è quella giusta, è una strada da percorrere insieme, poiché è vero che da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano».

La vice presidente del IV Municipio Annarita Leobruni, ha ringraziato e ricordato quanto la comunità buddista sia viva sul territorio, accolta con grande entusiasmo, poiché se ne condividono gli stessi obiettivi: ovvero migliorare il territorio e la vita dei cittadini. Avere una città più curata e più bella migliora la qualità dei cittadini, in modo che tutti possano esprimere il meglio di se stessi, attraverso la bellezza, la cura e la comunità.

Ha concluso la serie di interventi la curatrice della mostra L’eredità della vita Stella Bianchi, direttrice esecutiva della Campagna Cambio io, cambia il mondo. «L’obiettivo della mostra è fare in modo che ciascun visitatore prenda consapevolezza della crisi climatica, di quanto sia grave la situazione, ma nel contempo riesca a contribuire per poter affrontare tale grave situazione. La crisi climatica dipende dagli esseri umani, dalle emissioni di carbone, petrolio e gas che continuano a crescere. Ma poiché tutto ciò dipende dagli esseri umani, è affrontabile. Noi, in quanto esseri umani, possiamo risolverla. La frase: “È il momento di rendere urgente, l’importante”, citando Esquivel, Premio Nobel per la Pace, significa che tutti noi siamo chiamati a considerare urgente ciò che ci aiuta a salvare la vita sul pianeta, attraverso azioni anche di piccola portata, ma che ci rendono attivi. La nostra preoccupazione sul futuro, attraverso una trasformazione interiore, diventa determinazione ad agire. Un’azione, anche piccola, ripetuta un milione di volte diventa gigantesca per noi e per l’ambiente. Da un circolo di paura e di distruzione e si diventa creatori di un circolo di rigenerazione. Anche “alzarsi da soli” e agire, ma con un’azione sincera, richiama un “noi”, che diventa un fare insieme e con gioia, esprimendo al massimo la propria potenzialità e aiutando gli altri a fare lo stesso». Stella Bianchi, in conclusione, citando un brano dal libro La speranza è una scelta, ed. Esperia, di Daisaku Ikeda, si sofferma sulla speranza che ci sostiene, cioè quella fiducia incrollabile nelle infinite potenzialità di ogni essere umano. «Le stesse potenzialità della vita universale sono all’interno di ogni singola vita, che attinge all’illimitata forza vitale del cosmo. Ciascun individuo ha un immenso potenziale e un grande cambiamento nella dimensione interiore, nella vita di un solo individuo ha il potere di toccare la vita degli altri e di trasformare la società. Ogni cosa, ogni cambiamento parte da noi». Al termine degli interventi, applausi sinceri e calorosi hanno anticipato la cerimonia del “taglio del nastro”, semplice ma emozionante. Gli ospiti e i visitatori hanno percorso le scale di marmo bianco della villa, salendo al primo piano e si sono immersi nel percorso della mostra tra foto, dati e incoraggiamenti. Al termine della visita, la determinazione ad agire, lasciata su un cartoncino colorato. Le persone, sorridenti e serene, dopo la visita alla mostra, si sono intrattenute nel parco, godendo di una giornata primaverile luminosa e profumata.


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