Shin’ichi si trova a Londra e, passeggiando attraverso un parco, incontra un uomo anziano seduto su una panchina. Gli si siede accanto e inizia a dialogare con lui; l’uomo lentamente si lascia andare e racconta aneddoti della sua vita, dai quali emerge un senso di solitudine per la condizione nella quale si trova a vivere ogni giorno. Shin’ichi riflette sulla situazione vissuta da molti anziani e lo incoraggia calorosamente. Gli tornano in mente le parole del suo maestro, sull’atteggiamento di un buddista, in particolare dei giovani, basato sul rispetto nei confronti delle persone anziane.
Come era stato alimentato questo spirito nella Soka Gakkai? Josei Toda aveva insegnato che il tipo di vita naturale per un buddista doveva essere basato sull'amore per gli altri e per i propri genitori. Una volta disse: «Molti giovani sembrano non amare neanche i propri genitori. Come possono sperare di amare gli altri?» Anche Nichiren insegnava che ripagare i debiti di gratitudine era il giusto modo di vivere degli esseri umani, e parlò del debito che abbiamo con i nostri genitori e con tutta l'umanità. Il concetto di ripagare i debiti di gratitudine è un tema particolare che è sempre presente negli insegnamenti buddisti. Alla sua base vi è il principio dell'origine dipendente, l'idea per cui niente esiste di per sé e tutte le cose sono invece intrinsecamente correlate e si influenzano. Basandosi su questo punto di vista, ognuno di noi è diventato quello che è diventato grazie all'aiuto e all'appoggio di moltissime persone. Quindi è naturale per noi avere gratitudine non solo per i nostri genitori, ma per tutte le persone» (NRU 5, 45)