Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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15 aprile 2025

L’Istituto Buddista Italiano a Bruxelles al Parlamento Europeo

All'evento conclusivo del progetto "Protect people not borders" che si è tenuto il 10 aprile al Parlamento Europeo ha partecipato anche Michela Pasi in rappresentanza della Soka Gakkai italiana

immagine di copertina

Il 10 aprile 2025 si è tenuto presso il Parlamento Europeo l'evento conclusivo del progetto "Protect people not borders", realizzato dal Comitato 3 ottobre grazie ai fondi 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

L'evento è stato preceduto da un flash mob fuori dal Parlamento europeo, che ha coinvolto oltre 300 persone, tra studentesse, studenti e docenti provenienti dall'Italia e da altri Paesi europei, le quali hanno chiesto a gran voce di fermare le continue morti che si verificano nel Mediterraneo di persone in fuga dai propri paesi.

I partecipanti si sono poi spostati all'interno del Parlamento europeo, dove l'incontro si è aperto con una bellissima performance musicale a cura di due giovani studenti. Il primo panel, dal titolo “The right to identification: a European obligation”, ha affrontato il delicato tema del diritto all’identità e all’identificazione delle persone che muoiono lungo le rotte migratorie, e ha visto la partecipazione di Tareke Brhane (Comitato 3 ottobre), Cristina Cattaneo (Labanof), Paola Colasanto (ASGI), Michela Pasi (Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai), Cecilia Strada (MEP), Marc Angel (MEP) e Marco Tarquinio (MEP), moderati da Paolo Lambruschi (Avvenire). Ad aprire l’incontro i saluti di Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento Europeo, e Brando Benifei, Membro del Parlamento Europeo (MEP), promotore dell’evento.

Le relatrici e i relatori hanno condiviso toccanti esperienze vissute nell’ambito del soccorso e della tutela delle persone migranti e rifugiate, sottolineando quanti e quali importanti passi concreti debbano essere intrapresi con coraggio per poter effettivamente garantire il rispetto della dignità della vita delle persone che affrontano rotte migratorie, perché costrette a fuggire dal proprio paese.

In questo contesto, è stata condivisa l’esperienza dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai in quanto ente religioso che sceglie di utilizzare i fondi dell’8×1000 a sostegno di attività sociali e umanitarie, abbracciando il valore dell’umanesimo buddista come principio ispiratore. È stato quindi possibile evidenziare il ruolo positivo e talvolta cruciale che un soggetto privato, come un ente confessionale, può svolgere nel sostenere iniziative concrete che sui territori intendono colmare le mancanze e le fragilità in termini di equità e reciproco rispetto e contribuire così alla costruzione di una società più inclusiva e solidale.

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