Finalmente è primavera, e come Gruppi donne e giovani donne ci stiamo preparando a vivere le nostre tradizionali riunioni di giugno con allegria e determinazione.
È significativo che le date che ricordiamo – il 4 giugno, fondazione del Gruppo Ikeda Kayo-kai (che comprende tutte le giovani donne) e il 9 giugno, giorno del Gruppo donne italiano – cadano proprio a metà dell’anno.
Sono l’occasione per rinnovare il voto, per realizzare i nostri scopi, la nostra rivoluzione umana e per determinare con ancora più energia di realizzare un mondo di pace insieme al nostro amato maestro.
Lo scorso 27 aprile Sensei ha inviato una nuova dichiarazione in occasione del vertice G7 a Hiroshima dove esorta i Leader a muoversi per il “Non Primo Uso”.
La sua volontà di agire per la pace è indomita, è sempre viva e la sua voce non smette mai di essere al servizio dell’umanità.
Facciamo in modo che questo sia un momento in cui ogni donna e giovane donna si alzi come ambasciatrice di pace nella propria comunità, consapevole della propria missione, unica, preziosissima, perché siamo Bodhisattva della Terra, tutte, nessuna esclusa.
La pace si realizza nei dialoghi, nelle preghiere e nel desiderio sincero di ogni persona.
È importante che ogni donna, giovane o meno giovane, si senta protagonista in questo periodo di preparazione e durante le riunioni.
Agire per la pace e la felicità degli altri, da forza, produce speranza e benefici.
Facciamo sì che più persone possibile abbiano questa opportunità e incoraggiamo chi ci è accanto a fare lo stesso, come si fa in una famiglia, con gentilezza e compassione.
Il motto delle riunioni è “Insieme creiamo una nuova storia”, il sottotitolo è “Unite per la pace” – Giovani donne e donne 2023
Le riunioni si terranno a partire da sabato 3 fino a domenica 11 giugno e potranno svolgersi a livello di settore o capitolo.
Creiamo in tutta Italia degli incontri colmi dello spirito della pace e dell’amicizia, a cui invitare le nostre amiche, colleghe, compagne, madri, figlie, nonne.
Condividiamo le nostre esperienze affinché ogni partecipante si senta ispirata e desideri sperimentare in prima persona la gioia che deriva dalla pratica buddista.
Obiettivi verso le riunioni:
> Recitiamo 100 minuti di Daimoku al giorno;
> Facciamo shakubuku almeno a una persona, ispirandola a partecipare alle nostre riunioni;
> Studiamo: il messaggio della signora Kaneko Pioniere nella creazione di una nuova storia (NR 795); gli estratti del volume 24 de La nuova rivoluzione umana (pagg. 164-166) che trovate in fondo a questo articolo
> Sperimentiamo i benefici che derivano dall’offerta per kosen-rufu e incoraggiamo gli altri a fare lo stesso;
> Facciamo buon uso delle nostre riviste e trasmettiamo anche agli altri l’importanza di utilizzarle e di sostenerle tramite l’abbonamento.
Il presidente Ikeda scrive:
«Il dialogo è una prerogativa dell’essere umano. È il legame più forte, che trascende ogni tipo di barriera che separa le persone; unisce i cuori, unisce il mondo intero» (NR 807)
ESTRATTI DAL VOLUME 24 DE LA NUOVA RIVOLUZIONE UMANA
Shin’ichi iniziò il suo discorso leggendo un passo dal trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese: «“Piuttosto che offrire diecimila preghiere, sarebbe meglio semplicemente bandire questo unico male”».
Questa frase ci dice chiaramente che per raggiungere la prosperità e la pace nella società, piuttosto che discutere il merito dei vari metodi e programmi, sarebbe meglio prima di tutto porre fine all’unico male delle credenze erronee, la causa fondamentale di qualunque tipo di sofferenza. Questo vale anche per noi.
Facciamo l’esempio di una persona che si ammala perché non dorme a sufficienza oppure perché non si prende abbastanza cura di se stessa. Per lei trascurare la sua salute è l’unico male della sua vita. E a meno che non vi ponga rimedio, anche se mangiasse cibo di ottima qualità e in quantità adeguata, ciò non sarebbe sufficiente a restituirle la salute. Allo stesso modo, per ognuno di noi esiste un unico male che ci impedisce di compiere la nostra rivoluzione umana e diventare felici.
Tutti ascoltavano con attenzione le sue parole, con sguardi luminosi.
L’unico male potrebbe essere per esempio quando ci trascuriamo o sminuiamo noi stessi nel momento in cui le cose non vanno come avremmo sperato. Oppure quando ci rimproveriamo per i nostri fallimenti o quando rendiamo gli altri infelici, oppure se non riusciamo a lavorare in armonia per kosen rufu insieme agli altri. Anche la tendenza a rinunciare e a fuggire ogni qual volta si presenti una difficoltà è un altro “unico male”. Esistono molti altri tipi di “unico male”: per ogni persona può essere diverso e ognuno di
noi ha il suo. La nostra rivoluzione umana ha inizio quando individuiamo l’unico male della nostra vita
e decidiamo di eliminarlo, recitando sinceramente daimoku e sfidandoci per risultare
vittoriosi» (NRU, 24, 164-166).