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22 aprile 2023

Giornata mondiale della Terra: rileggiamo la Proposta per l'ambiente di Daisaku Ikeda

In occasione del 22 aprile, Giornata mondiale della Terra, proponiamo la lettura della Proposta per l’ambiente presentata dal presidente Daisaku Ikeda in occasione della Conferenza mondiale sull’ambiente di Rio de Janeiro nel 2012

immagine di copertina


Giornata mondiale della Terra, un po' di storia

Istituita dalle Nazioni Unite nel 1970 per sensibilizzare alla salvaguardia dell’ambiente, il 22 aprile di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della Terra

Rileggiamo la Proposta per l'ambiente di Daisaku Ikeda

In questa proposta, presentata il 5 giugno 2012 alla Conferenza mondiale sull'ambiente di Rio de Janeiro, Daisaku Ikeda chiarisce quale visione si dovrebbe adottare per realizzare una società globale sostenibile. 
Affinché ciò sia possibile, spiega, non bisogna considerare la ricerca della sostenibilità solo nelle politiche economiche ed ecologiche, piuttosto deve essere intesa come una sfida autenticamente umana, all’interno del contesto e delle esperienze della vita quotidiana. 
La civiltà contemporanea continua a basarsi su una ricerca “amorale del possibile” che porta inevitabilmente a una competizione militare ed economica globale. Makiguchi, a questo proposito, invocava una nuova forma di competizione, quella umanitaria, che parte da una trasformazione nelle profondità della coscienza. 
Come sottolinea Ikeda:

«Invece di permettere che la rabbia o il dolore che proviamo per la nostra attuale situazione trovino sfogo in azioni che danneggiano o sviliscono gli altri, dobbiamo allargare e nobilitare quei sentimenti affinché diventino motivo di azione per contrastare le piaghe e le minacce sociali che portano sofferenza a noi e agli altri. Il Buddismo insegna che una simile trasformazione ci mette in grado di vivere esistenze che illuminano la società con le qualità del coraggio e della speranza» 
(BS, 154, 9)

Il potenziale umano è infinito

In questa visione si abbandona l’idea della sostenibilità vista come un vincolo imposto all’individuo e alla società. Al contrario, alla base del concetto di sostenibilità vi è la consapevolezza che «anche se le risorse fisiche sono limitate, il potenziale umano è infinito, così come la nostra capacità di creare valore». Questa consapevolezza diventa azione, e tale azione diventa uno sforzo ripetuto per noi e per gli altri, nel presente e nel futuro.

L’importanza della comunità locale

Ikeda Sensei prosegue sottolineando l’importanza della comunità locale. Infatti, di fronte a eventi o minacce all’ecologia globale, le persone possono provare un senso di impotenza sempre più profondo. La chiave per non essere schiacciati da questi sentimenti è piantare salde radici all’interno delle nostre relazioni più strette e dell’ambiente che ci circonda, ovvero abbracciare una prospettiva in cui poter percepire l’incisività delle nostre azioni nella realtà circostante. Makiguchi comprendeva che il senso di appartenenza come membro di una comunità locale è alla base della coscienza di una cittadinanza globale: «Sapere che la nostra vita si estende al mondo intero. Il mondo è la nostra casa, e tutte le nazioni in esso contenute sono il campo della nostra azione».

Indicazioni precise e l’importante ruolo dei giovani

La proposta prosegue con suggerimenti ben precisi, come l'emanazione degli obiettivi di sviluppo del millennio, l'istituzione di una nuova organizzazione internazionale attraverso la fusione di agenzie delle Nazioni Unite che si occupano di ambiente e sviluppo, e la creazione di un programma educativo che favorisca la sostenibilità. Queste proposte sono spiegate dettagliatamente e ampiamente, e sono accomunate dall’importanza che ricoprono i giovani: 

«I giovani non solo possiedono il forte desiderio di trasformare il mondo, ma hanno la capacità innata di farlo su scala ampia e crescente. Il grado con cui le Nazioni Unite riusciranno ad attingere all'enorme potenziale dei giovani avrà un impatto determinante sul futuro dell'umanità»
(BS, 154, 27)

Ognuno di noi può fare qualcosa

Partendo dall'esempio del movimento della Cintura Verde avviato da Wangary Maathai, attivista ambientale keniana, Ikeda evidenza come il successo di questo movimento sia stato possibile perché ha messo al centro ogni individuo, ispirando nelle persone un senso più ampio di missione e tirando fuori il loro infinito potenziale innato. infatti, senza la consapevolezza che ogni singola persona può essere un agente del cambiamento, non si avrà una vera trasformazione. 
Ognuno di noi è responsabile di questo cambiamento. La “responsabilità” indica l’abilità o capacità di rispondere:

«È grazie al continuo impegno nel rafforzare e modellare la nostra capacità di reagire alle realtà in evoluzione della nostra comunità che si sviluppa il senso di responsabilità verso tutti quelli con cui dividiamo il pianeta e verso le future generazioni» (BS, 154, 12)

ph credit https://sgi-peace.org

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