Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

20 aprile 2024 Ore 12:48

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Azioni consapevoli e sostenibili per la salvaguardia del pianeta

In occasione del 22 aprile, Giornata mondiale della Terra, pubblichiamo l’intervista a Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia

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Il 22 aprile è la Giornata mondiale della Terra (Earth Day). Un’occasione che nel corso degli ultimi decenni ha contribuito a sensibilizzare le persone sui temi ambientali e dello sviluppo sostenibile. Dal suo punto di vista qual è il ruolo che l’Earth Day ed eventi simili possono avere oggi e qual è la sfida più importante che abbiamo davanti? 

Pierluigi Sassi, presidente dell’Earth Day Italia

Le celebrazioni italiane dell’Earth Day hanno caratteristiche uniche perché nascono da una storia unica. Storia d’incontro e di dialogo con centinaia di organizzazioni, che negli anni abbiamo imparato ad accogliere e valorizzare. Crediamo che il nostro vero lavoro sia proprio questo: creare ponti tra persone, tra organizzazioni, tra Paesi che hanno tanto da dire e da dare e che, a volte, attraverso questa Giornata di sensibilizzazione trovano l’occasione giusta per iniziare a lavorare insieme. Penso che non esista antidoto migliore di questo contro un’economia predatoria che rischia ogni giorno di più di mortificare, a volte irreparabilmente, uno sviluppo umano e civile davvero pieno e orientato alla felicità di tutti. 
Se all’inizio dovevo spiegare cosa rappresentasse questa giornata a Istituzioni, imprese e organizzazioni non profit, oggi la sensibilità è cresciuta a livelli esponenziali, così come l’attenzione dei consumatori verso la sostenibilità delle imprese ancor più che verso i prodotti, raggiungendo 25-30 milioni di persone nel Paese. Una partecipazione notevole di cui siamo molto soddisfatti, ma che va tradotta in azione per non rischiare di rimanere fermi o di procedere troppo lentamente.
È necessario, dunque, sviluppare una cultura ambientale che si concretizzi in comportamenti virtuosi per salvaguardare il Pianeta.
Questa è solo una delle tante sfide che ci siamo posti. 

Quali sono gli impegni di Earth Day Italia nell’ottica delle azioni verso la realizzazione di un mondo veramente più green? 

Ognuno di noi, ogni piccolo gesto, può fare la differenza a partire dalle scelte quotidiane che riguardano i nostri spostamenti, il consumo di energia, l’acquisto di prodotti ecosostenibili e a sostegno dell’economia circolare.
Come Earth Day Italia cerchiamo di aumentare la consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ambientale e sociale, promuovere azioni concrete per proteggere il nostro pianeta e stimolare un cambiamento di comportamento a livello globale.
Sono tante le emergenze da affrontare, tra queste, un’attenzione prioritaria va data alle emissioni di CO2, è un’emergenza rossa considerando che i Paesi del G20 ne sono responsabili dell’85%, con l’Unione europea che afferma di aver ridotto le emissioni ma che, in realtà, ha solo esportato la produzione in Cina. Tutto per soddisfare i nostri fabbisogni e gli stili di vita basati su un iperconsumismo.
Nonostante questi anni di pandemia da Covid-19 che hanno incentivato una maggiore digitalizzazione del Paese, occorre fare di più per stimolare una sana transizione ecologica che produca un vero cambiamento in Italia, favorendo così lo sviluppo di fonti di energia alternativa e promuovendo una economia circolare.
Inoltre, i cambiamenti climatici sempre più spesso sottopongono l’area mediterranea a una situazione di stress idrico che rischia di diventare sistematica. È necessaria, dunque, una riflessione sull’intera filiera agroalimentare, sul risparmio delle risorse idriche, sull’uso di tecniche di irrigazione a basso impatto ambientale e l’adozione di buone pratiche per favorire un’agricoltura più resiliente e sostenibile.
È fondamentale affrontare il tema della carenza di risorse idriche in un’ottica di medio e lungo periodo, attraverso una progressiva riduzione dei consumi e, al contempo, ricorrendo a soluzioni innovative, come ad esempio il riutilizzo dell’acqua depurata in agricoltura.

La situazione attuale, dal punto di vista del disastro ambientale, è molto seria. Cosa consiglia, soprattutto ai giovani, per poter coltivare una visione di speranza, basata sulla possibilità di determinare un cambiamento e non sulla rassegnazione?

Le scuole di ogni ordine e grado avranno l’occasione di prendere parte attivamente a questa iniziativa di dialogo e confronto ed essere protagonisti della Giornata mondiale della Terra.
In particolare, il Villaggio KIDS sarà uno spazio dedicato ai bambini e ai ragazzi e alla loro straordinaria centralità nelle questioni climatiche e sociali. Un luogo dove, grazie alle centinaia di enti e associazioni, partner del Villaggio per la Terra, si potrà sperimentare il gioco all’aria aperta, la cittadinanza attiva e l’inclusione, la sostenibilità, la divulgazione scientifica, il divertimento e l’arte per allenare la sensibilità ecologica dei giovani.
Inoltre, il Festival dell’educazione alla sostenibilità, in accordo con il Ministero dell’Istruzione, ha coinvolto anche quest’anno centinaia di scuole da tutta Italia, che attraverso il contest #IoCiTengo, desidera valorizzare l’impegno degli studenti sui temi della sostenibilità ambientale e dell’educazione civica e che metterà in luce progetti, lavori artistici e reportage che testimoniano una meritevole consapevolezza e partecipazione attiva alle soluzioni delle sfide globali intraprese con l’Agenda 2030 dalle nazioni del mondo.
Ai giovani, agli adulti, a tutti noi mi sento di dire di non perdere la speranza, perché ogni nostro piccolo gesto può fare la differenza.
Mettere dei semi oggi per raccogliere i frutti domani, coltivando azioni consapevoli e sostenibili per la salvaguardia del Pianeta giorno dopo giorno. 

Cosa può fare ognuno di noi per contribuire a un futuro più sostenibile?

Occorre sensibilizzare sempre più persone verso uno stile di vita responsabile, che tenga conto dell’impatto delle nostre azioni sull’ambiente e sulla società e che miri a preservare le risorse naturali per le future generazioni.
Infine, è necessario puntare su una rete globale di iniziative dal basso in grado di far emergere una nuova coscienza che metta al centro la cura della nostra casa comune.

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