Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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29 ottobre 2024

A Milano il decimo anniversario dell'apertura del Centro culturale Ikeda per la pace

Il 27 ottobre, nella sede milanese dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, musica, video, performance, incontri con la società civile e la tavola rotonda “I giovani e la pace”.

immagine di copertina

Dopo giorni di pioggia battente, il 27 ottobre il sole ha finalmente fatto capolino tra le nuvole accogliendo oltre 2.800 persone, buddiste e non, che hanno celebrato insieme i primi dieci anni di vita del Centro culturale Ikeda per la pace aperto nel 2014, sul Naviglio Grande, nel comune di Corsico e al confine con Milano.
Un’atmosfera gioiosa ha accolto i tantissimi visitatori con una band musicale nel foyer dell’Auditorium mentre, all’esterno, il grande prato e gli spazi circostanti erano letteralmente invasi da un reticolato di “Fiori di Loto” realizzato con fili rossi di lana e seta dall’artista Uemon Ikeda, insieme a Yugi Matsunaga e a molti giovani artisti. E così, nella grande sala da 900 posti che ben presto si è riempita tanto da rendere necessaria la trasmissione in streaming in altri spazi della vicina Cascina, è cominciata la giornata dedicata a “Pace, cultura, educazione”.


Sullo schermo un video introduttivo con il racconto della costruzione del Centro e dell’inaugurazione avvenuta esattamente il 27 ottobre 2014, accompagnato da una pianista.

Ad aprire l’evento Anna Conti, vicepresidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che ha affermato: «Questo anniversario ci dà l’occasione di riflettere su quanto costruito in questi anni e sul significato profondo di questo luogo. Dieci anni fa abbiamo inaugurato non solo un edificio, ma una visione: quella di un mondo libero da guerre, disuguaglianze e divisioni. Un luogo aperto a tutti, dove ognuno può trovare ispirazione per contribuire alla pace, alla dignità umana e alla costruzione di una società basata sul rispetto reciproco. Tutti i nostri Centri culturali sono un simbolo di speranza, un luogo dove coltivare una visione di pace che abbraccia tutta l’umanità. Sono il punto di partenza per realizzare un mondo dove il rispetto della vita prevalga su ogni forma di violenza e distruzione, al di là delle differenze.
[…] Dieci anni fa, quando fu inaugurato questo Centro, il presidente Daisaku Ikeda, che noi membri della Soka Gakkai consideriamo un maestro di vita, inviò un messaggio in cui affermava:

“Continuando a far risplendere la vostra individualità, […] per favore avanzate per il bene della pace, mantenendo buoni rapporti tra voi. E ognuno di voi, sul palcoscenico della propria missione, conduca un’esistenza colma di gioia. Da ora in avanti […] continuate a costruire in Italia il castello di persone di valore basato sulla speranza e sull’unità, proprio come espresso dal cuore del Sutra del Loto, “sono tutte preziose persone di valore” (NR, 530)

In un momento in cui la pace sembra allontanarsi sempre di più e aumentano le divisioni e i conflitti, l’invito ad “avanzare per il bene della pace, mantenendo buoni rapporti tra noi”, è sempre molto attuale: tutto il mondo ne ha bisogno, ora più che mai!
Per questo noi continueremo a impegnarci come “buoni cittadini e buone cittadine” per contribuire alle nostre comunità locali e alla società intera facendo sbocciare i fiori della pace, dell’amicizia e della speranza in Italia e nel mondo!».

Portando i saluti del Comune di Corsico, il sindaco Stefano Martino Ventura, ha affermato:«Alcuni esperti sostengono chela guerra è sempre evitabile e la pace sempre negoziabile, ma ciò che sta accadendo oggi nel mondo dimostra una realtà più complessa. Il problema principale ­­è la difficoltà dei popoli a valorizzare le diversità. Per poter dialogare e trasformare le differenze in ricchezza è necessario riconoscere nell’altra persona un valore. Fare pace significa partire da ognuno di noi, scegliere ogni giorno di fare la pace con il nostro vicino. Ecco perché qui - ha concluso il sindaco - mi sono sempre sentito accolto, e questa è un po’ casa mia».

«Anch’io mi sento come a casa in questo luogo di pace», ha detto la consigliera del Comune di Milano Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari opportunità e Diritti civili.  «Non solo per questa calda accoglienza, ma perché oggi si parla di pace, cultura, educazione. E io, che sono una docente, mi sento a casa in un luogo dove da sempre si lavora per la pace, in controtendenza rispetto alla crescente sopraffazione che purtroppo impera nella società. Perciò credo che dobbiamo lavorare insieme per creare relazioni reciproche di rispetto, prestando attenzione alle diversità: solo un percorso di educazione alla pace potrà prevenire situazioni di conflitto, in un percorso interiore e sociale che parte proprio dalle differenze».

Dopo i saluti delle istituzioni è salito sul palco il coro milanese della Soka Gakkai che ha regalato una grande emozione intonando L’Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven.

È stata quindi la volta dell’incontro con la società civile, in cui i rappresentanti delle associazioni Emergency e ActionAid hanno illustrato i progetti sostenuti dalla Soka Gakkai italiana con i fondi dell’8x1000. Per l’Istituto buddista italiano Chiara De Paoli ha sottolineato l’importanza di lavorare concretamente per la promozione del valore nella società: 80 i progetti sostenuti dopo l’intesa con lo Stato, avvenuta nel 2016.

Claudia Cicciotti, di ActionAid, ha spiegato che il progetto Youth for love, intende affrontare e prevenire la violenza dentro e fuori la scuola, costruendo percorsi di formazione per ragazze e ragazzi, per genitori, docenti e personale scolastico e altri attori sul territorio. «L’Oms riconosce la violenza giovanile come un problema di salute pubblica. Il nostro è un programma sistemico rivolto ai ragazzi tra 11 e 19 anni delle secondarie in Lombardia, Lazio, Calabria, Sicilia. Partiamo dal dialogo per capire i bisogni specifici e offrire formazione».  

«Grazie perché oggi sono stato abbracciato da una fragranza incredibile, vorrei che ogni giorno fosse così» ha esordito Andrea Bellardinelli di Emergency. «È necessario e urgente - ha continuato - disarmare la ragione armata, dobbiamo trasformare il modo di pensare, se vogliamo combattere la violenza di genere e i conflitti armati. In questo Progetto, voluto da Gino Strada e rivolto all’Italia, ci occupiamo di progetti sociosanitari sull’intero territorio nazionale. Oggi le urgenze principali sono l’indigenza, il problema dei senzatetto, ma anche le condizioni in cui vivono spesso braccianti e badanti. In alcune zone, come accade ad esempio in aree del Foggiano, o nelle campagne in altre regioni del Sud, ma non solo, i lavoratori vengono sfruttati giorno e notte: il nostro progetto riguarda l’apertura di ambulatori fissi e mobili attrezzati con equipe di medici, psicoterapeuti e mediatori culturali».

Dopo l’incontro, è stato eseguito un brano musicale per piano, voce e chitarra e a seguire una performance di un’artista circense.

Quindi si è aperta la tavola rotonda interreligiosa sul tema “I Giovani e la Pace”: un incontro informale in cui hanno dialogato tra loro Maryam Aboulay (sezione di Monza giovani mussulmani), Elisabetta Grimoldi (Cammino Giovani interreligioso “Astri nella notte”), Fortunato Materazzo (volontario Caritas e educatore della Comunità “Una casa anche per te” di Zinasco), Michela Pasi (responsabile nazionale studenti della Soka Gakkai italiana). Tra i punti di unione l’importanza dell’automiglioramento e dell’accoglienza nei confronti delle altre persone, la gioia che deriva dal dialogo che contribuisce a una società pacifica. «Ci dobbiamo unire per conoscerci», ha detto Maryam mentre Fortunato ha parlato della sua esperienza in una realtà che ospita quaranta ragazze e ragazzi stranieri di fedi diverse e con problemi di disagio. 

Al termine, grande performance di Futuro, Studenti e Giovani, con lancio al pubblico di palloncini colorati.

Per l’intera giornata è stato possibile visitare la mostra versione compact di “Senzatomica – trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”, che si inserisce in una campagna mondiale per la sensibilizzazione al disarmo nucleare, condotta insieme con ICAN, premio Nobel per la Pace 2017. In mostra anche testimonianze video di sopravvissuti (hibakusha) ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Ascoltarne le voci è fondamentale, soprattutto in un momento di crescenti tensioni internazionali: gli hibakusha hanno dimostrato, “attraverso testimonianze dirette, che le armi nucleari non devono mai più essere usate” come recita la motivazione per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2024 a Nihon Hidankyo, lorganizzazione giapponesedei sopravvissutialle esplosioni del 1945.

Inoltre la mostra “L’eredità della vita: Il clima è una scelta, salviamo il futuro”, parte della campagna “Cambio io, cambia il mondo”, dedicata al rispetto dell’ambiente, si propone di far sorgere interiormente una necessità, una promessa, che renda tutti gli esseri umani responsabili del clima.

Il Centro culturale Ikeda per la pace, con il suo Auditorium a forma di carpa dorata (simbolo buddista di coraggio e trasformazione), i grandi spazi verdi e l’antica Cascina Guardia di Sopra, è nato come luogo di culto aperto alla città, con iniziative in costante dialogo con la realtà circostante. Ed è diventato in pochi anni una meta importante da visitare: il Fai, Fondo per l’Ambiente italiano, lo ha inserito nel 2023 tra i suoi principali itinerari.

Foto di Beppe Raso e Alberto Strada

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