Dal 23 marzo all’8 aprile il Museo di Storia naturale del Mediterraneo di Livorno ha ospitato l’esposizione della mostra L’eredità della vita. Il clima è una scelta: salviamo il futuro accogliendo oltre 1.200 visitatori, incluse varie classi dalle scuole cittadine.
Grazie al comitato locale che ha sostenuto l’esposizione si sono inoltre tenuti due eventi collaterali, offrendo a cittadinanza e visitatori del museo l’opportunità di esplorare aspetti specifici della crisi climatica e scoprire come intraprendere azioni concrete.
L’evento “Cambio io_Azione. Esperienze del territorio”
Il 28 marzo è stata la volta di “Cambio io_Azione. Esperienze del territorio”.
L’incontro ha sottolineato l’importanza delle azioni individuali, mostrando il potenziale trasformativo che emerge quando individui e comunità si uniscono per affrontare le sfide ambientali con determinazione e solidarietà.
Ha aperto la discussione Marco Dinetti, esperto di Ecologia urbana presso la LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli. Dinetti ha messo in luce l’interdipendenza tra gli esseri umani, gli animali e le piante all’interno delle città. Ha evidenziato la necessità di considerare l’ambiente urbano non come un’entità separata dalla natura, ma come parte integrante di essa. Le sue parole hanno suscitato riflessioni sull’importanza di coltivare una visione olistica dell’ambiente urbano.
Successivamente, Cristina Benesperi ha condiviso la sua esperienza di cittadinanza attiva attraverso l’adozione di un albero in collaborazione con il Comune di Livorno. Questo gesto simbolico non solo rappresenta un impegno tangibile verso la cura del patrimonio comune, ma rafforza anche il legame emotivo tra i cittadini e il loro territorio, promuovendo la sua rigenerazione.
Infine, Diego Guerri, attivista del WWF, ha illustrato il progetto “Occhi sulle Colline”, un esempio positivo di collaborazione tra diverse associazioni locali con l’obiettivo comune di proteggere e valorizzare le aree naturali nei dintorni della città.
Nel corso dell’incontro è emerso in modo chiaro che la conoscenza del territorio è una delle premesse necessarie per prendersene cura. Ed è proprio “cura” la parola che sintetizza meglio il senso complessivo di tutti gli interventi. Esistono molteplici modi in cui ognuno, sia individualmente che in associazione con altri, può contribuire alla tutela e alla diffusione di una cultura che superi la logica della separazione tra individuo e ambiente. Come ha scritto Wangari Maathai, ricordata da Daisaku Ikeda nella sua proposta presentata alla Conferenza mondiale sull’ambiente di Rio de Janeiro nel 2012, intitolata Per una società globale ogni persona è protagonista del cambiamento:
«L’educazione, se significa qualcosa, non dovrebbe allontanare gli esseri umani dalla Terra, ma instillare in loro un rispetto anche maggiore per essa, perché le persone istruite sono nella posizione di comprendere cosa stiamo perdendo»
L’evento “Cambio io_Energia. Le comunità energetiche a Livorno”
Il 6 aprile si è poi tenuto l’incontro “Cambio io_Energia. Le comunità energetiche a Livorno”.
La tavola rotonda è iniziata con le parole di Daisaku Ikeda, ricordando il cuore e lo spirito che stanno alla base della mostra.
Se consideriamo che il nostro modo di produrre e consumare energia rappresenta uno dei principali motori dell’inquinamento globale e del cambiamento climatico, l’urgenza di una transizione verso fonti energetiche rinnovabili e pulite è evidente. Un cambiamento di questo tipo richiede sforzi concreti e un’ampia dose di immaginazione creativa, di cui la Comunità Energetica Rinnovabile di Livorno è un esempio pionieristico.
Per spiegare che cosa sia una comunità energetica, come funzioni e come sia stato possibile realizzarla è intervenuto l’ingegnere Andrea Migli, che progetta comunità energetiche rinnovabili e ha installato l’impianto di Livorno, rendendo accessibile l’energia pulita ai cittadini che desideravano partecipare.
Nelle comunità energetiche il concetto di comunità è fondamentale. Quella di Livorno è strutturata in modo tale da collegare diversi appartamenti a una fonte energetica comune. L’energia solare raccolta durante il giorno può essere distribuita in modo efficiente per evitare sprechi. L’energia in eccesso può inoltre essere venduta, coprendo parte delle spese comuni, come le spese condominiali.
Un rappresentante della comunità ha condiviso la sua esperienza positiva, sottolineando la soddisfazione per il rendimento dell’impianto e la redditività dell’investimento nel corso degli anni. La giornata si è conclusa con un animato dibattito, nel quale il pubblico ha dimostrato un vivo interesse nel comprendere quali azioni concrete possano intraprendere per promuovere l’uso di energia pulita nelle proprie abitazioni e comunità.
Per mezzo della mostra L’eredità della vita sono stati piantati a Livorno tanti semi di rispetto per la vita e per l’ambiente, con l’invito alle visitatrici e ai visitatori a conquistare una più chiara consapevolezza delle interconnessioni complesse che legano esseri umani e ambiente naturale.
Il viaggio della mostra riprende verso la prossima tappa!




