Domenica 19 marzo: ho accompagnato mio figlio quindicenne alla stazione di Senigallia: è partito con i giovani per la riunione del 16 marzo. La mattina recita Gongyo con me… io non lo chiamo mai, suono la campana e lui arriva, arriva sempre. Non pensavo che ce l’avrebbe fatta a imparare il libretto, per lui è difficile, come l’inglese. Mio figlio è dislessico. Per i primi due anni di elementari non si sapeva cosa avesse: era distratto, non riusciva a leggere, non scriveva parole semplici, disturbava il lavoro degli altri, piangeva e aveva manifestazioni di aggressività ed eccessi di rabbia improvvisi. Arrivavamo da un’altra città, in classe era l’unico figlio di separati, viveva una situazione non facile con il mio nuovo compagno e un fratellino appena nato. È stato facile attribuire i disturbi a un disagio psicologico e spiegarli come un ritardo nell’apprendimento. Io soffrivo per lui, mi sentivo in colpa,…
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