TRASCRIZIONE DEL PODCAST
IN POCHE PAROLE - BUDDISMO E VITA QUOTIDIANA
UN PODCAST DI “IL NUOVO RINASCIMENTO”
Benvenuti a “in poche parole” una rubrica che tratta temi legati al Buddismo e alla vita quotidiana in modo semplice e diretto. Cos’è la speranza? È la ferma decisione di non essere mai sconfitti. È la convinzione incrollabile che anche la sofferenza più buia può trasformarsi nella gioia più grande di tutte.
Ne parliamo in questo episodio di “In poche parole”. Buon ascolto!
UNA SPERANZA INVINCIBILE
«La capacità di nutrire speranza per il futuro è un indicatore della felicità di una persona. Se non vediamo altro che un futuro cupo davanti a noi e siamo tormentati dall’ansia, non potremo mai essere felici, anche se le nostre circostanze presenti sono favorevoli» (NRU, 27, 213)
Da dove nasce questa speranza?
Si tratta di una speranza che affonda le radici nel presente, e non rimanda al futuro la felicità. È la convinzione assoluta di chi crede che ogni causa contiene simultaneamente un effetto. Continuare incessantemente a porre dei semi nel presente garantisce un futuro pieno di fiori di vittoria. E già questo può riempirci il cuore di gioia.
Dunque, la speranza è da intendersi non come attesa passiva che le cose miglioreranno da sole e con il tempo, piuttosto è la decisione di non essere mai sconfitti. Alimentando ogni giorno la fiamma della speranza, siamo in grado di illuminare qualsiasi oscurità.
Spiega il maestro Ikeda nella Proposta di pace 2013:
«Una simile speranza non è un’espressione dell’insoddisfazione del presente rispetto alla soddisfazione di un futuro atteso con fiducia; è piuttosto un’espressione della pienezza del presente, un presente ravvivato da una sensazione del possibile» (BS, 158, 13)
In questa ottica, si può addirittura dire che la capacità di coltivare la speranza può crescere grazie alle difficoltà. Tuttavia, quando incontriamo grandi ostacoli spesso ci sentiamo persi e la disperazione prevale. Proprio quello è il momento in cui creare noi stessi la speranza, scavando nel profondo della nostra vita e sforzandoci di affrontare le sfide, per quanto insormontabili possano sembrare. Così ci incoraggia il maestro Ikeda (NR, 767):
«Se non c’è speranza, sii tu a crearla.
Se il mondo intorno a te è buio,
sii tu il sole che illumina tutto.
Quando un singolo individuo
fa risplendere nella sua vita
il sole della speranza,
la sua luce brillante
renderà sicuramente possibile
una grande trasformazione,
mentre illumina la propria famiglia,
la comunità e la società intera»
Grazie alla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo possiamo costruire un io invincibile, in grado di superare qualsiasi ostacolo. Ciò che fa la differenza è l’atteggiamento con cui pratichiamo: è una preghiera supplichevole o una preghiera di chi ha deciso assolutamente di vincere? È una speranza combattiva o una speranza che si arrende all’inerzia?
La chiave per trasformare la disperazione in speranza è la fiducia nel potenziale infinito che esiste in noi e negli altri. La fede nel Buddismo di Nichiren Daishonin equivale ad abbracciare la visione della vita secondo cui anche la sofferenza più buia può trasformarsi nella gioia più grande di tutte.
Chi nutre speranza è forte, è felice, qualsiasi cosa accada.