Decisi di non mettermi limiti e di sviluppare una fede come se dovessi estrarre l’acqua dal deserto. Determinai di trasformare definitivamente la mia precarietà Mia cugina mi parlò del Buddismo quando avevo quattordici anni, in un periodo in cui creavo diversi problemi a scuola. Rimasi molto colpito, ma non iniziai a praticare. Persi quattro anni scolastici consecutivi, ero un ragazzo instabile e spesso mi trovavo coinvolto in risse: sfogavo così tutto l’odio che provavo nei confronti dei miei genitori, soprattutto verso mio padre, per la situazione economica in cui vivevamo, mentre a mia madre attribuivo fallimenti che non la riguardavano. Purtroppo non riuscii a superare questo rancore prima che lei morisse: provai un dolore grandissimo, avevo solo diciotto anni e iniziai ad abusare di alcool quotidianamente, ingrassai quaranta chili e abbandonai definitivamente la scuola e tutta la mia vita. Non riuscivo a perdonarmi di aver fatto soffrire mia madre. Poco…
Una luminosa terra del Budda
Saverio Belisario, Roma
Decisi di non mettermi limiti e di sviluppare una fede come se dovessi estrarre l’acqua dal deserto. Determinai di trasformare definitivamente la mia precarietà
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