A ventisei anni una collega mi parlò della pratica buddista, che avevo già incontrato a dodici e poi a sedici anni, e questa volta iniziai subito con un’ora di Daimoku, Gongyo, studio e shakubuku, per offrire anche agli altri il mezzo per diventare felici. Da allora ho accompagnato a ricevere il Gohonzon diciannove persone e questa è per me una fonte di gioia illimitata.All’inizio, il primo beneficio inaspettato fu che mia madre, con la quale avevo un pessimo rapporto, convinse mio padre a comprarmi la casa dove tuttora vivo.Mia madre era alcolista, depressa, perennemente sotto psicofarmaci e io già da piccola soffrivo di attacchi di panico ed ero spesso triste e cupa.Tuttavia, quando leggevo la frase del Gosho: «L’inferno esiste nel cuore di chi interiormente disprezza suo padre e trascura sua madre» (RSND, 1, 1008), pensavo che riguardasse gli altri, ma non me. Rimuovevo, tale era la sofferenza che mi…
Una fonte di gioia illimitata
Monica Gambino, Roma
In trentadue anni di attività nella Soka Gakkai e di impegno appassionato per condividere la Legge mistica con gli altri, Monica ha trasformato le relazioni familiari, si è realizzata come regista e ha affrontato la perdita di persone care con lo stato vitale che deriva dalla pratica buddista, trasformando la sofferenza in gioia

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