Grazie alla determinazione di dedicare la mia vita a kosen-rufu, il Daimoku divenne il punto di partenza per trasformare le mie insicurezze Ho iniziato questa meravigliosa avventura trent’anni fa. Avevo cinquantuno anni. Mi parlò del Buddismo il mio primogenito Nicola. All’epoca ero molto cattolica e provare a praticare mi sembrava tradire la mia religione, così a volte recitavo il rosario, a volte Nam-myoho-renge-kyo. Ero in totale confusione, ma decisi ugualmente di iniziare a frequentare un gruppo. Poco dopo iniziarono a praticare anche gli altri due figli, Antonio e Domenico, e io recitavo Daimoku per far piacere a loro tre. Un giorno in un giornale non buddista trovai un articolo dove lessi: «Per un cattolico esiste Dio al quale bisogna rivolgersi. Per un buddista esiste la Legge dell’universo che è dentro di noi». Questa frase fu illuminante e pensai: «Questo è quello che cercavo!». Dopo un anno, nel 1988, il Gohonzon…
Una fede come il diamante
Flora Guerriero Laviola, Roma
Grazie alla determinazione di dedicare la mia vita a kosen-rufu, il Daimoku divenne il punto di partenza per trasformare le mie insicurezze
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