Sabato 7 ottobre presso il Centro culturale di Firenze si è tenuto un evento per la presentazione del libro La luce dell’apprendimento di Daisaku Ikeda, edito da Esperia. Circa duecento i partecipanti.
Sono intervenuti quattro relatori di varia formazione, tutti con una consolidata e significativa esperienza maturata nel campo dell’educazione: il prof. Massimiliano Tarozzi, titolare della cattedra UNESCO Global Citizenship Education in Higher Education e professore ordinario di Pedagogia generale e Competenze di cittadinanza globale presso l’Università di Bologna; Alessandro Bechini, rappresentante e responsabile dei programmi Oxfam Italia nei settori educazione, inclusione sociale, lavoro dignitoso e giustizia; la dott.ssa Martina Blasi, esperta in educazione degli adulti, progettazione europea, inclusione sociale presso l’Agenzia Erasmus Indire, che si è occupata anche del modello di apprendimento attivo per lo sviluppo delle competenze di cittadinanza Social Hackathon; il dott. Alessandro Remorini, laureato in psicologia, che da oltre venticinque anni opera come educatore presso la Cooperativa Sociale Arnera, attualmente di occupa di progetti nelle scuole e di giustizia riparativa.
Tra gli ospiti che hanno assistito alla presentazione del libro erano presenti Maria Federica Giuliani, Assessora del Comune di Firenze, Anita Tosi, teologa, Michele Brancale della Comunità Sant’Egidio, Federigo Bambi del Comitato direttivo della Accademia della Crusca.
Ha aperto la conferenza un video messaggio del prof. Jason Goulah, direttore dell’Istituto per gli studi su Daisaku Ikeda della DePaul University di Chicago (USA) e autore della prefazione del libro.
L’incontro si è strutturato in forma di dialogo, che, intervallato da video e letture, ha seguito come filo conduttore le sezioni del volume stesso.
Qual è lo “stato dell’arte” dell’educazione in Italia? Quali i progetti attivi a livello nazionale ed europeo? Rispondendo a queste domande i relatori hanno dialogato riguardo a concetti come la crescita reciproca di educatori e studenti, l’importanza di risvegliarsi all’interconnessione tra tutti i fenomeni, l’urgenza di rinnovare il modo in cui si realizza l’apprendimento, sia dei giovani che degli adulti.
«Aiutare gli altri a diventare felici significa diventare felici»: con queste parole, parafrasando un brano del libro, il dott. Remorini ha concluso il suo intervento, mentre il prof. Tarozzi ha auspicato che il modello dell’educazione Soka venga approfondito da sempre più educatori e insegnanti.