Salutiamo ogni giorno con la ripetizione del sutra, ma quanto riusciamo a viverne lo spirito nell’affrontare la realtà quotidiana? Tamburi celesti, suoni divini, esseri supremi, meraviglie dell’universo. Danze e musiche, portentosi prodigi, raggi splendenti, raggi luminosi, terre orientali, mondi maestosi, vite incalcolabilmente lunghe, eterni universi. Il Sutra del Loto e il suo mondo lontano, irraggiungibile, diverso, incomprensibile. Suggestivo, bellissimo, meraviglioso: ma che cosa ha a che vedere con me? Che c’entra con la mia vita, con il mio lavoro, con la mia famiglia, con i miei gesti quotidiani, con le cose che vorrei fare e che non riesco mai, con le parole che vorrei dire e che si perdono chissà come, mentre altre che vorrei cacciare dentro di me, se ne escono, quasi da sole, tonde, belle, perfette. E cattive. E spesso inutili. Cosa c’entra? Eppure il Sutra del Loto parla proprio di me. Della mia vita, in apparenza così…
Un bagliore nel buio
Salutiamo ogni giorno con la ripetizione del sutra, ma quanto riusciamo a viverne lo spirito nell’affrontare la realtà quotidiana?
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