Sono un attore e ho trentaquattro anni. “Il mio legame con il maestro” è l’espressione più frequente che sentivo all’inizio della mia pratica buddista, e quella che ho più lungamente evitato. Con gli anni ho iniziato ad approfondire lo studio e mi sono reso conto che nonostante tutti gli sforzi mi mancava sempre qualcosa: il legame con il maestro. Leggere il romanzo La rivoluzione umana è stato il primo passo per costruirlo, ogni giorno leggevo un capitolo, sottolineavo e prendevo appunti, e con gli anni questa relazione con il maestro Ikeda è emersa e si è radicata. Ho imparato a cercare e a trovare sensei in ogni istante. Specialmente quando incontro degli ostacoli mi domando: “Cosa farebbe lui in questo momento?”. Cercare di essere come Shin’ichi Yamamoto è una sfida, una responsabilità e soprattutto una grande fortuna. Per consolidare questo legame, ho scritto due volte al maestro Ikeda: la prima…
Contenuto riservato
Questo è un contenuto riservato agli abbonati.
Accedi o registrati e sottoscrivi un abbonamento per poterlo visualizzare!