Da ragazzo faticavo a stabilire rapporti d’amicizia sinceri basati sulla fiducia e mi sentivo spesso solo. «Chi si dibatte nell’inferno della sfiducia […] sente la vita imbottigliata in un minuscolo spazio» (Saggezza, 2, 286). Mi sentivo spesso così e passavo le giornate nella rabbia, con la sensazione di vivere in un ambiente di persone superficiali. I rapporti coi miei genitori, invece, sono sempre stati ottimi, con un’unica divergenza di vedute sulle mie prospettive lavorative. Infatti, seppure fossi sempre riuscito a trovare dei lavori interessanti, a volte mi ricordavano che avrei dovuto cercare impieghi più a lungo termine. Fu anche per assecondarli che per un anno lavorai in una multinazionale, nella quale trovai ottimi colleghi ma un lavoro che non mi piaceva, per quanto mi impegnassi. All’apice dello stress accettai un’offerta da un’azienda che si occupava di corsi di lingua inglese. Fu lì che sentii parlare per la prima volta del…
Tirare fuori il meglio di me
Daniele Canepa, Genova
Ogni situazione, anche la più difficile, può essere l'opportunità per diventare la persona che vorremmo essere. Daniele, incoraggiato dalle parole di Nichiren Daishonin a recitare Daimoku come "per estrarre acqua dal terreno riarso", ha trasformato così ogni aspetto della sua vita
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