Mattia Battistini, responsabile dei giovani uomini del Lazio, racconta la sua esperienza basata sullo shakubuku, quell’azione, come ricorda il presidente Ikeda, che «consente di risolvere le proprie sofferenze a un livello più profondo e indica la via per raggiungere uno stato di felicità assoluta e indistruttibile» Questo è l’anno dello sviluppo di una Soka Gakkai dei giovani. Che cosa ti fa venire in mente? È un’indicazione che ci viene da sensei, quella di incoraggiare e sostenere la crescita della Divisione giovani, una prospettiva che deve essere continuamente approfondita non soltanto dai giovani, ma da tutte e quattro le Divisioni. A questo proposito mi vengono in mente due aspetti: il primo è di riuscire a mettere i giovani in condizione di tirare fuori le potenzialità più nascoste, quelle che ancora non si vedono… è una bella sfida, ma nelle condizioni giuste sicuramente tutte le capacità emergono. Inoltre i giovani dovrebbero costruire…
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