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6 aprile 2024

Sulle tre virtù del cibo

Non si conoscono la data e il destinatario di questo frammento di una lettera di Nichiren Daishonin

immagine di copertina

I pesci considerano l’acqua il loro genitore, gli uccelli considerano gli alberi la loro casa. Per le persone il cibo è un tesoro…. È scritto che il sovrano di un grande stato considera il popolo come il suo genitore e il popolo considera il cibo come il Cielo.
Il cibo ha tre virtù. Primo, sostiene la vita. Secondo, ravviva la carnagione. Terzo, alimenta la forza.
Se si offre del cibo agli altri, si farà del bene anche a se stessi, così come, per esempio, se si accende un fuoco per gli altri, si illuminerà anche la propria strada.
Ma se si dà cibo a coloro che fanno il male, prolungandone la vita, si aumenterà la loro vitalità; ravvivandone la carnagione, si aggiungerà luce ai loro occhi; alimentandone la forza, si renderanno più veloci le loro gambe e più abili le loro mani. Così la persona che ha dato loro del cibo vedrà al contrario la sua carnagione impallidire, la sua vitalità svanire e sarà privata della forza.
Tutti i vari sutra predicati dal Budda sono documentati con parole scritte su carta. Sono come le stelle e la luna disposte nel cielo, o le piante e gli alberi che crescono sulla terra. Queste parole incarnano la vitalità del Tathagata Shakyamuni. La parola “vitalità” indica lo spirito vitale e questo spirito vitale è di due tipi. Il primo è quello dei nove mondi.

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