«Così tutte le volte che pensavo: “…ora gli parlo della pratica”, mi mettevo subito a parlare di Buddismo. Cominciai a fare shakubuku con la semplicità dei bimbi, che parlano di tutto e con tutti senza preoccuparsi del dopo, di cosa può accadere, di cosa possono pensare gli altri» Io credo di aver avuto una grande fortuna: prima di incontrare il Buddismo ero… sì, diciamo… un po’ cinico, misantropo, collerico, con una leggera vena d’arroganza. Perché parlo di fortuna? Perché questa mia oscurità è stata molto utile per lo shakubuku. La mia rivoluzione umana è stata fondamentale. Tutti quelli che mi conoscevano rimanevano sbalorditi dal cambiamento. È come quando uno prepara un piatto buonissimo: tutti vogliono la ricetta. Non so perché. Forse perché le persone vogliono migliorare la loro cucina, forse per cambiare. Questa è stata la mia fortuna: la grande trasformazione. Le persone che mi conoscevano, erano incuriosite. Così bastava…
Sono quello che apre la porta
Fabrizio Di Pietra, Palermo
«Così tutte le volte che pensavo: “…ora gli parlo della pratica”, mi mettevo subito a parlare di Buddismo. Cominciai a fare shakubuku con la semplicità dei bimbi, che parlano di tutto e con tutti senza preoccuparsi del dopo, di cosa può accadere, di cosa possono pensare gli altri»
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