«Se non avessi avuto il sostegno della fede e l’appoggio di chi recitava Daimoku per me, avrei potuto morire mille volte di paura» Il mio primo pensiero quando mi è stato diagnosticato un tumore al cervello è stato: «Devo praticare per mantenere alto il mio stato vitale». Non volevo permettere che questa notizia mi impedisse di vedere gli aspetti positivi della mia vita e volevo mantenermi serena e lucida nei miei giudizi per non arrivare all’operazione in balia della paura. Sentivo profondamente che la pratica armonizzava la mia vita e, se avevo scoperto di avere un tumore prima che potesse produrre effetti irreparabili, questa rivelazione era sicuramente la manifestazione di una grande protezione. Era la fine di novembre del 2004 e dopo tre anni di pratica stavo preparandomi a ricevere il Gohonzon. In quel periodo ero sempre molto stanca e stavo perdendo la memoria. Apparentemente non si trattava di niente…
Serena è la mia vita
Ginni Gibboni, Genova
«Se non avessi avuto il sostegno della fede e l'appoggio di chi recitava Daimoku per me, avrei potuto morire mille volte di paura»
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