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10 maggio 2024

Senzatomica Living Room

Riportiamo alcune riflessioni condivise durante l'evento "Living Room", tenutosi il 9 maggio presso l'Ospedale delle Donne, che ospita la mostra Senzatomica

immagine di copertina

Nel tardo pomeriggio del 9 maggio presso l’Ospedale delle Donne, in Piazza San Giovanni in Laterano a Roma, dove è in corso la mostra Senzatomica fino al 26 maggio, è stato organizzato un evento al quale hanno partecipato Andrea Bellardinelli, responsabile del Programma Italia di Emergency, Silvia Stilli, presidente dell’Associazione ONG Italiane, Direttrice di ARS, dell’ONG ARCI e Martina Pignatti, Direttrice esecutiva di Un Ponte Per. Anche due giovani membri della Soka Gakkai, Leonardo Khairallah e Lucrezia Petrucci, sono intervenuti nel corso della serata, esprimendo i loro pensieri e ideali. Hanno moderato la serata Caterina Forza e Greta Ragusa.

Obiettivo dell’evento era dialogare partendo da domande come: “Cosa è per voi la pace e come farla diventare realtà per tutti e tutte?”, “Cosa è per voi inviolabile e inaccettabile a qualsiasi costo?” e infine “Ci raccontate la volta in cui avete disinnescato la vostra “bomba” personale?”.
La conversazione è stata ricca di spunti di riflessioni, piena di speranza e coraggio e di grande sincerità da parte di tutti gli ospiti. Non ci si è nascosti dietro parole vuote, ma ogni esperienza e riflessione è stata carica di umanità . Relativamente alla prima domanda, Martina Pignatti ha affermato che «la pace non è assenza di conflitto ma consiste nella capacità di promuovere condizioni di equilibrio, giustizia sociale, rispetto, accettando le nostre diversità, relazionandoci con metodi non violenti […] attraverso l’educazione alla pace, non arriviamo ad un compromesso con gli altri, noi ci trasformiamo – questa è la magia della pace».
A questa importante riflessione Silvia Stilli ha aggiunto che «la pace non può esistere senza giustizia nella sua complessità che non è solo l’affermazione dei diritti e la volontà di proteggerli, ma la pratica, la giustizia sociale, un concetto molto più ampio che ha un riscontro pratico nel mettere in atto la solidarietà».
Al tema della giustizia sociale si è legato anche Leonardo Khairallah, il quale ha affermato che «la giustizia sociale è alla base per creare la pace [...] è importante incentivare i giovani alla partecipazione e [...] alla cooperazione con il resto della società civile». Anche Lucrezia Petrucci si è concentrata su questo tema, sostenendo l'importanza di «riconoscere e chiedere a noi stessi quali sono le nostre responsabilità, farsi domande e mettere in discussione una cultura per la quale siamo fortemente privilegiati».

Questo dialogo è partito dalla condivisione di ciò che nel mondo deve necessariamente essere trasformato, per poi riconoscere l’importanza di creare una comunità di persone più forte che, nonostante la rabbia e il senso di impotenza, decidono nuovamente di non arrendersi.
Ciò che si è percepito più di ogni altra cosa, è stata proprio la diffusione di quelle che Andrea Bellardinelli ha definito “particelle di speranza”. Bellardinelli riportando le parole della nipote di Gandhi, ha poi ricordato che, anche quando la sera torniamo a casa stanchi e senza fiducia nel futuro «la mattina ricomincio, e va bene così». Ha incoraggiato i giovani a «diventare rivoluzionari della speranza. La speranza è un concetto che fa paura. Chi ha speranza è forte, perché crea relazioni, legge, è curioso, si vuole informare nel modo giusto. Chi non ha speranza non lo fa, diviene apatico, egoista, mentre la speranza è vitale. Diventate acceleratori di “particelle di speranza”, polverizzate l’atomo della speranza in particelle ancora più piccole in modo che ci contagiamo tutti. Per questo siete la mia unica speranza, perché so che lo farete. Chi la mattina ricomincia è un rivoluzionario».

L’evento di ieri ha segnato una nuova ripartenza, una scarica di energia positiva che ha investito tutti e tutte presenti in sala. Ieri si è rafforzato un senso di comunità, una comunità della speranza, in grado di ridare coraggio e fiducia ai giovani presenti.
Questo evento ha dato l’occasione di porsi nuove domande ed interrogarsi su come poter contribuire con ancor più concretezza alla realizzazione di un mondo in cui il rispetto della dignità della vita sia posto al centro di ogni azione quotidiana.

La mostra Senzatomica a Roma è visitabile fino al 26 maggio, non perdetela!

Foto di Livia Mancinelli e Serena Pasquali Lasagni

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