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21 marzo 2023

Protagonisti di un grande cambiamento

Martedì 21 marzo a Palazzo Merulana (Roma) si è svolta la presentazione dei risultati 2022 del progetto Community Matching, attivo in dieci città italiane, che ha l'obiettivo di mettere in contatto rifugiati e rifugiate con volontari che possano affiancarli nel loro percorso di integrazione in Italia. È stato realizzato da UNHCR insieme ai partner Ciac e Refugees Welcome Italia, grazie ai fondi 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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Ad aprire i lavori di questa importante giornata è Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e la Repubblica di San Marino, che ha sottolineato quanto l’obiettivo del progetto non si limiti a favorire l’integrazione dei rifugiati: «Dedicarsi ad accompagnare una persona che ha avuto un certo vissuto ti porta a capire che l’altro non è poi così diverso e trasformare i pensieri razzisti. Questo progetto mostra il tipo di società che potremmo essere».

È seguita la presentazione dei risultati in una forma originale attraverso la voce di chi quei risultati li ha vissuti sulla propria pelle. Sono state condivise alcune testimonianze di rifugiati e volontari che hanno fatto parte del programma.
Abdulrahman, 29 anni, palestinese, ha raccontato che il progetto lo ha aiutato a conoscere persone italiane e capirne la cultura, scatenando in lui il desiderio di essere utile per altre persone.
Alina, dall'Ucraina, ha incontrato un volontario con la sua stessa passione per i film e ora stanno portando avanti dei progetti insieme.
Daniela, volontaria di Torino, ha condiviso che da quando Federico, un ragazzo cinese, è entrato nella sua famiglia, ha iniziato a dare un volto e un nome al termine rifugiato.
Joelle, 30 anni, dal Congo ha affermato che grazie a Chiara – la sua volontaria – sente di aver trovato una sorella su cui può contare e da cui trae il coraggio per affrontare i momenti difficili.

Successivamente Chiara Marchetti, responsabile area progettazione, ricerca e comunicazione di CIAC, ha concluso la prima sessione con queste parole: «Al centro di questo progetto ci sono le relazioni umane, tra i rifugiati e i volontari. Le relazioni umane sono semplici e naturali quando possono avere luogo. Il progetto vuole rendere reale qualcosa che sarebbe naturale, ma che purtroppo non accade. Dietro il progetto c’è tanto lavoro metodologico, organizzato in strumenti che possono essere usati da tanti enti».

La seconda parte dei lavori - moderata da Fabiana Musicco direttrice di Refugees Welcome Italia - è iniziata con l’intervento di Daniela Di Capua, responsabile dell’Ufficio 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che ha spiegato le motivazioni per cui è stato deciso di sostenere questo programma, i cui valori di base sono perfettamente in linea con il principio centrale dell’insegnamento buddista: la preziosità della vita. «Consapevoli di questo valore – ha spiegato Daniela – ognuno può agire coerentemente nella vita quotidiana partendo dalle azioni più semplici». Ha sottolineato inoltre quanto il progetto sia incentrato sul potenziamento e il vantaggio di tutta la comunità.

In conclusione, la voce è stata data alle istituzioni: prima alla vice prefetta Assunta Rosa, direzione centrale delle politiche migratorie e dell’asilo del Ministero dell'Interno, e successivamente a Matteo Biffoni, delegato Anci all’immigrazione, i quali hanno sottolineato l’importanza del Community Matching di favorire un incontro che valorizzi le differenze, rispetti l’identità e che porti a un cambiamento culturale attraverso la crescita di cittadini attivi.

Le parole che Chiara Cardoletti ha condiviso alla fine dell’evento hanno toccato il cuore dei partecipanti: «Quando ci sentiamo a casa? Quando abbiamo degli amici, un punto fermo su cui contare, questa è la forza del programma. La cittadinanza arriva quando ci sentiamo a casa.
Tutto è una sfida sociale, più riusciamo a includere l’altro più possiamo creare una società in cui non ci saranno razzismo e xenofobia. Grazie di essere parte di questo grande cambiamento!»

Risultati del progetto
Al 31 dicembre 2022 sono stati realizzati 358 match, coinvolgendo persone di 41 nazionalità. Il programma è attivo nelle città di Bari, Bergamo, Bologna, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Roma e Torino.
I dati evidenziano che a distanza di solo sei mesi dall’avvio del percorso, il 50% dei rifugiati coinvolti nel progetto ha migliorato il livello di Italiano. Anche dal punto di vista della stabilità abitativa e lavorativa si è registrato un significativo miglioramento, con un aumento del 25% delle persone che hanno trovato un lavoro e del 17% di persone che hanno registrato un contratto di affitto. Infine, l’86% dei rifugiati ha riportato un aumento del loro benessere generale dovuto alle relazioni costruite attraverso il Community Matching.

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