Ci rivolgiamo ai giovani del mondo affinché si uniscano per affrontare le importanti sfide dell'umanità e divengano costruttori della propria vita e della storia del nuovo millennio.
Siamo assolutamente certi che se i giovani sapranno unirsi, potranno trovare soluzioni per percorrere insieme nuove strade di convivenza, di resilienza e di speranza. Pur rimanendo ognuno nel proprio luogo d'appartenenza e mantenendo la propria identità culturale e spirituale, essi potranno generare un impeto irrefrenabile di azioni positive e collettive.
In questo ventunesimo secolo, l'umanità è chiamata ad affrontare continui cambiamenti e difficili prove. Bisogna conservare la memoria perché essa illumina il presente e genera la capacità e la resilienza dei popoli per costruire nuove alternative, luci di speranza per far sì che un altro mondo sia possibile.
Il ventesimo secolo ha segnato profondamente, tra luci e ombre, il cammino dell'umanità, generando asimmetrie e ingiustizie tra ricchi e poveri, tra i cosiddetti paesi sviluppati e quelli esclusi e in via di sviluppo, producendo distanze che ogni giorno diventano più profonde. La fame è un crimine e la lotta contro la povertà deve essere al centro di ogni politica. Bisogna lavorare per sostenere l'Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite che punta a trasformare il nostro mondo. Per cooperare all'obiettivo di sradicare la povertà dal nostro pianeta, dobbiamo superare le differenze tra paesi, etnie, religioni e culture.
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1 luglio 2018
Per i giovani del mondo, appello alla resilienza e alla speranza
Il 6 giugno 2018 a Roma è stato presentato l'appello del presidente della Soka Gakkai Internazionale Daisaku Ikeda e del premio nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel rivolto ai giovani di tutto il mondo

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