Inviate le vostre domande a nuovo.rinascimento@sgi-italia.org Vediamo innanzitutto cosa si intende per “demone della malattia”. Secondo la prospettiva buddista, la malattia non è sinonimo di sconfitta. Nessuno può sfuggire alle quattro sofferenze fondamentali di nascita, invecchiamento, malattia e morte, ma il Buddismo del Daishonin ci indica la strada per affrontarle. Ciò che dovremmo temere non è la malattia in sé, bensì il fatto di lasciarci sconfiggere dal “demone della malattia”. Questa funzione negativa insita nella nostra vita utilizza la malattia per scoraggiarci e demoralizzarci. Pertanto, proprio quando ci ammaliamo, quello è il momento di risvegliare uno spirito combattivo, che non si lascia sconfiggere da niente.Scrive in proposito il presidente Ikeda: «Desidero ribadire che esiste una differenza fra malattia e demone della malattia. La malattia è una sofferenza universale a cui nessuno può sfuggire. Può farci sprofondare nella disperazione, perdere la fiducia nella vita e la forza di andare avanti. Per via di…
Con quale atteggiamento dovremmo affrontare una malattia? E perché nel Buddismo si parla di “demone della malattia”?
Risposta a cura di Anna Conti, vice presidente della Soka Gakkai italiana

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