Nata con una malformazione cardiaca, per Valeria il Buddismo è stato «la palestra e il trampolino di lancio per vincere in ogni aspetto della vita» Sono nata affetta da una malformazione cardiaca che nei primi cinque anni di vita mi ha portata a subire tre interventi, di cui uno a cuore aperto. A causa di questa malattia mia zia e mia mamma cominciarono a praticare il Buddismo. Alle elementari e alle medie ho subìto episodi di bullismo, tanto che alle superiori pensavo al suicidio. Mi salvò il fatto che partecipai a una riunione della Soka Gakkai. Continuai a frequentarle: facevo Gongyo, Daimoku, ascoltavo le esperienze. Sentivo che finalmente ero libera, una sensazione che mi spronò a continuare a praticare. A diciotto anni decisi di ricevere il Gohonzon. Faticavo ancora ad aprire il mio cuore, chiuso dalla sfiducia e dalla paura di soffrire, ma ero decisa ad affrontare i miei limiti…
Oltre ogni paura
Nata con una malformazione cardiaca, per Valeria il Buddismo è stato «la palestra e il trampolino di lancio per vincere in ogni aspetto della vita»
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