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27 maggio 2024

Oltre 40mila visitatori a Roma Senzatomica

Il 26 maggio si è conclusa a Roma la mostra Senzatomica, visitata da più di 40.000 persone tra cui migliaia di studenti

immagine di copertina

Si è conclusa nella giornata del 26 maggio la mostra "Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari" a Roma, che ha accolto 40.704 visitatori durante i 67 giorni in cui è rimasta aperta al pubblico.
Moltissimi - più di 14.180 - sono stati gli studenti e le studentesse che hanno deciso di visitare la mostra, alcuni dei quali accompagnati dai propri docenti.
Il grande coinvolgimento delle scuole di Roma e dintorni è stato possibile grazie all'impegno dello staff promozione scuole e centralino, che nel tempo ha creato un legame con le diverse istituzioni scolastiche al fine di trasmettere il fondamentale messaggio di disarmo di cui la mostra si fa portavoce.

1.500 sono stati i volontari coinvolti tra cui le guide che hanno messo tutto il loro cuore nel trasmettere i contenuti della mostra ad ogni visitatore e visitatrice.

Molteplici gli eventi paralleli alla mostra che hanno visto il coinvolgimento di molte altre persone che non erano a conoscenza dell'iniziativa.
Grazie all'impegno di ogni singola persona, Senzatomica è stato un grandissimo successo, tanto che Roma capitale e il comune di Albano hanno deciso di firmare il cities appeal (l'Appello delle città a favore del Trattato di proibizione delle armi nucleari), mentre il comune di Genzano ha in programma di ratificarlo il 30 maggio e Castel Gandolfo il 6 giugno.

Il maestro Daisaku Ikeda scrive:

Michail Gorbaciov, che ha quasi la mia stessa età, una volta mi disse che la nostra generazione potrebbe essere definita come la generazione dei “figli della guerra”.
È certamente vero che da bambini abbiamo dovuto sopportare il dolore e la miseria causati dalle guerre iniziate dagli adulti. Ecco perché non dobbiamo mai permettere alle generazioni future di vivere tragedie così crudeli. Dobbiamo aprire la strada a un secolo senza guerre, un secolo di pace. Sono convinto sia questo il nostro destino, la nostra missione (La speranza è una scelta, Esperia, p. 43)

I due mesi in cui la mostra è rimasta aperta hanno rappresentato l'apertura di una ulteriore strada per un secolo di pace. Una strada che si è appena aperta e che continueremo a percorrere con ancora più speranza e fiducia.

Foto di Cristina Canestrelli

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