Sebbene soffrissi tanto, non abbandonai mai il Gohonzon. Se non mi alzavo dal letto, facevo Gongyo lì; sul comodino tenevo sempre qualche libro di Daisaku Ikeda e quando sentivo che mi stavo perdendo, leggevo qualcosa. Arrivò un giorno in cui mi alzai, feci Gongyo e dissi: «Basta!» Quando ho iniziato a praticare il Buddismo non mi sembrava di avere particolari problemi, così iniziai per dimagrire. Quando misi quell’obiettivo, apparentemente superficiale, non ero consapevole di cosa significasse; solo dopo, mi resi conto di quanto tutto fosse coerente. Ho vissuto la mia vita all’insegna dei complessi, ero stata sempre troppo tutto: troppo alta, troppo grassa, troppo chiacchierona. Il mio pediatra, dopo il parto disse a mia madre: «L’ho visto il pachiderma!». In quinta elementare ero più alta di venti centimetri rispetto agli altri, alle scuole medie ero troppo grassa per dei compagni spietati. Risultato: un’adolescente che non sapeva di soffrire di disturbi…
Ogni centimetro della mia vita
Ilaria Belbusti, Roma
Sebbene soffrissi tanto, non abbandonai mai il Gohonzon. Se non mi alzavo dal letto, facevo Gongyo lì; sul comodino tenevo sempre qualche libro di Daisaku Ikeda e quando sentivo che mi stavo perdendo, leggevo qualcosa. Arrivò un giorno in cui mi alzai, feci Gongyo e dissi: «Basta!»
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