Ho ricevuto il Gohonzon nel 2015. Mio padre incontrò il Buddismo mentre si stava separando da mia madre. Rimasi subito colpita dal suo cambiamento. Da padre assente e ansioso, diventò presente e sempre pronto a sostenere me e mia sorella. Mi colpì anche il suo impegno nel cercare di stabilire una relazione di rispetto con mia madre, nonostante la separazione difficile.Ho iniziato a recitare Daimoku perché soffrivo per un senso di tristezza e inadeguatezza sempre presente nel mio cuore. Ero sempre alla ricerca di approvazione. Sono una danzatrice, insegnante di danza contemporanea e di pilates, e una delle mie prime esperienze grazie alla pratica buddista fu di superare l’ammissione all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Stavo affrontando un periodo difficile: avevo messo fine alla mia relazione, avevo perso buona parte del lavoro che svolgevo nelle scuole di danza e vivevo in un seminterrato freddissimo. Mi impegnavo nell’attività e nei momenti di più grande…
Oggi mi sento forte e salda
Valeria Proietti Semproni, Roma
Valeria racconta di avere sempre superato i momenti di stallo ripartendo dalla preghiera per sentire il legame con il maestro e riaccendere nel suo cuore lo spirito di shakubuku. Da quando è stato lanciato l’obiettivo nazionale di un nuovo giovane per ogni gruppo, nella sua regione giovani e adulti, uniti, stanno portando avanti insieme tanti incontri di incoraggiamento, sempre con lo sguardo rivolto alla crescita di successori. E tanti giovani hanno deciso di ricevere il Gohonzon!

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