Ho iniziato a praticare il Buddismo nel febbraio 1992, alla soglia dei trent’anni; sino ad allora la mia vita era come un treno che alternava grandissime velocità a momenti in cui era completamente fermo. Genio e sregolatezza, tutto o niente, massima vitalità e massima depressione; insomma non avevo vie di mezzo e soprattutto la costanza non era il mio forte. Sino ad allora, nonostante qualche sofferenza avuta e nascosta chissà dove per non vederla, credevo che la vita fosse tutta una vittoria, uno spasso. L’ottimismo dentro di me imperava e quando mi parlavano di Buddismo pensavo che andasse bene per certe persone; ma che io non ne avevo bisogno. Improvvisamente emerse una profonda sofferenza dovuta a circostanze esterne; per la prima volta in vita mia non sapevo più cosa fare, come uscirne, e capii che la vita non era così facile come avevo sempre pensato. La persona con cui avevo…
©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata