I soprusi subiti da Mirco sfociano in atteggiamenti aggressivi e in una “professione” estremamente violenta. Quando incontra Nam-myoho-renge-kyo inizia la trasformazione che l’ha condotto a essere oggi una persona che insegna il rispetto «Ho appena scritto una lettera al presidente Ikeda per ringraziarlo, grazie a lui infatti sono rinato, lo considero come un padre nella fede», racconta sorridendo Mirco (il nome è di fantasia). I giorni delle lotte clandestine, del sangue, della violenza in strada e nei club, sono lontani. Oggi è referente soka-han, difficile credere al suo passato guardando quella camicia candida e i gesti premurosi, eppure la sua vita non è stata per nulla facile. «Fin dalle elementari subii le angherie e le violenze dei miei compagni di scuola e questo mi portò a scegliere l’isolamento, anche nel corpo, ingrassando anno dopo anno sempre di più. Poi ritrovai un ambiente simile anche sul lavoro. Dal 2000 al 2003…
Libero dalla violenza
I soprusi subiti da Mirco sfociano in atteggiamenti aggressivi e in una “professione” estremamente violenta. Quando incontra Nam-myoho-renge-kyo inizia la trasformazione che l’ha condotto a essere oggi una persona che insegna il rispetto
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