In questi trent’anni, il Gohonzon è stato «una lanterna nell’oscurità» che mi ha indicato la strada da percorrere, facendomi tirare fuori il coraggio per andare avanti nonostante il buio della sofferenza e della sfiducia È difficile dire cosa avrei fatto se non avessi incontrato il Buddismo, ma so per certo che la mia vita è migliorata. Con pazienza ho imparato a costruirla mattone dopo mattone. Daimoku, Gongyo, studio, gli incoraggiamenti del presidente Ikeda, i legami con i compagni di fede: tutto ha contribuito a far emergere capacità che non pensavo di avere. Nel 1987 ero a Genova per lavoro e avevo la sensazione di vivere nel buio, mi stavo separando dopo un matrimonio brevissimo. Tra gli attori della compagnia teatrale dove lavoravo c’era Paola, una ragazza buddista a cui chiesi di parlarmi della sua religione. Da allora ho iniziato un cammino meraviglioso. Recitando Daimoku capii che non volevo fare l’attrice.…
La strada della mia missione
Carla Celani, Civitavecchia
In questi trent'anni, il Gohonzon è stato «una lanterna nell'oscurità» che mi ha indicato la strada da percorrere, facendomi tirare fuori il coraggio per andare avanti nonostante il buio della sofferenza e della sfiducia
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