Il 2 ottobre 1960 segnò l’inizio dei viaggi per la pace nel mondo del maestro Daisaku Ikeda: sono passati 65 anni da allora, quando varcò i confini del Giappone per diffondere il Buddismo di Nichiren nei cinque continenti e creare ponti di dialogo e di amicizia con tante persone di culture diverse. Da allora il 2 ottobre è ricordato nella Soka Gakkai come il Giorno della pace mondiale, un giorno di ispirazione per tutti noi, in cui rilanciare la nostra determinazione e il nostro impegno per la pace e la felicità di ogni persona. Un’impresa ardua ai nostri
giorni, una meta che sembra allontanarsi sempre di più e proprio per questo richiede una determinazione ancora più forte, ogni giorno. Mi piace ricordare che la Soka Gakkai è nata per realizzare la pace; infatti è stata fondata proprio a cavallo tra le due guerre mondiali, nel 1930, e tutte le attività portate avanti dai tre presidenti fondatori – Makiguchi, Toda e Ikeda – sono state la manifestazione di questo grande desiderio ereditato da Nichiren Daishonin. L’umanesimo buddista è incentrato sul rispetto della dignità di ogni forma di vita, un valore imprescindibile, purtroppo sempre più calpestato nello scenario internazionale. Personalmente, mi ritrovo spesso a fare i conti con un forte senso di impotenza di fronte a ciò che accade nel mondo, in particolare a Gaza, in Ucraina e in altre zone in cui dilagano i conflitti… un senso di impotenza che proviene dal profondo del mio essere e mi porta a chiedermi: “Cosa posso fare io per eliminare questi orrori dalla faccia della Terra? Cosa possiamo fare noi, persone comuni, per contribuire alla pace nel mondo, senza delegarla ai politici e alle istituzioni?”. Solo con una forte preghiera davanti al Gohonzon riesco a eliminare lo sconforto, la rabbia, la preoccupazione dal mio cuore e a far posto alla speranza, alla determinazione di sconfiggere il male e “trasformare ogni veleno in medicina”. Mi incoraggiano sempre le parole del maestro Ikeda:
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1 ottobre 2025
La rivoluzione umana di un singolo individuo è l'origine della pace
Anna Conti, vice presidente della Soka Gakkai Italiana
Tutto dipende dal Daimoku: ciò che conta è con quale convinzione preghiamo, con quale decisione. Ogni giorno, ogni momento è il tempo giusto per fare la nostra rivoluzione umana, per manifestare il nostro vero io e realizzare un grande cambiamento, dentro e intorno a noi, allargando sempre di più la cerchia delle nostre amicizie

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