Vivo in un paesino della provincia di Cosenza. Quattro anni fa mia sorella, che già praticava da qualche mese, mi parlò di Buddismo. Senza fare troppe domande cominciai immediatamente a recitare un’ora di Daimoku al giorno. Accettai fin dal primo momento questa pratica perché la mia vita era stata sempre oppressa dalla sofferenza. In quel periodo avvertivo l’esigenza di risolvere i gravi problemi che avevano caratterizzato il mio matrimonio fin dall’inizio: ero sposata da molti anni con un uomo che aveva un carattere irascibile e aggressivo, gestiva la mia vita in tutto e per tutto, anche con comportamenti violenti rivolti prevalentemente contro di me ma, a volte, anche verso i miei figli. In questo rapporto mi sentivo annullata come donna, come madre e come essere umano. Nonostante tutto però, non trovavo la forza di venirne fuori perché, come per moltissime madri, la mia felicità veniva in secondo piano. Ora so…
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