27 novembre, Senzatomica a New York
Oggi, 27 novembre 2023, ha preso il via a New York la seconda Conferenza degli Stati Parti del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW). Oltre agli Stati Parti e alcuni Stati osservatori, partecipano anche rappresentanti e associazioni della società civile. Tra queste è presente anche Senzatomica.
E a New York, presso il Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite, Senzatomica presenterà la versione compact della sua mostra, in inglese. Daniele Santi, presidente del Comitato Senzatomica, racconta: «Questo risultato quasi impensabile si è potuto realizzare grazie agli sforzi dei giovani della campagna Senzatomica. In un momento così significativo per tutti i membri della Soka Gakkai è commovente vedere i giovani che hanno ereditato la missione e il cuore del maestro Ikeda alzarsi con entusiasmo per diffondere la luce della speranza nella società. Questo risultato è stato possibile anche grazie a Malta, Stato Parte del TPNW, che ha deciso di co-sponsorizzare Senzatomica presentando la mostra alle Nazioni Unite».
Obiettivo della Conferenza di New York è estendere la ratifica del TPNW per rendere realtà un mondo libero dalle armi nucleari. Ad oggi, la popolazione degli Stati che hanno aderito a questo Trattato internazionale è la più vasta della storia. Tra questi Stati non figura però l’Italia e uno degli obiettivi di Senzatomica è che ciò possa presto cambiare.
«Ma il nostro scopo principale, il più importante – afferma Daniele Santi – resta sempre quello di informare l’opinione pubblica affinché ogni individuo prenda consapevolezza del proprio ruolo nella strada che porta al disarmo nucleare e alla pace».
In questa opera divulgativa e educativa al centro ci sono soprattutto i giovani e i bambini, per fornire loro una versione corretta della storia, che sovverta la narrazione che presenta le armi atomiche come un male necessario, narrazione ancora oggi prevalente nei libri di scuola e non solo.
24 novembre, l’inaugurazione della nuova mostra a Brescia
Mentre Senzatomica partecipa a New York alla Conferenza degli Stati Parti del TPNW, a Brescia prosegue l’esposizione della nuova mostra, inaugurata il 24 novembre.
«È stata davvero una forte emozione vivere questa giornata in cui ho provato un profondo senso di unità tra istituzioni e diverse confessioni religiose». Così Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana, ha raccontato le sue impressioni alla fine della conferenza stampa tenuta in occasione dell’inaugurazione della mostra Senzatomica.
L’evento si è tenuto nel Salone ex Cavallerizza, un edificio storico nato nel 1845 come sede del maneggio pubblico della città, riportato a nuova vita grazie a un restauro conservativo e ora diventato sede di importanti esposizioni culturali.
L’inaugurazione è iniziata con le parole del presidente Aprea che ha ringraziato le istituzioni, le confessioni e i volontari presenti, facendo riferimento al profondo spirito di gratitudine del maestro Daisaku Ikeda. Il presidente Aprea ha voluto infatti dedicare la mostra al maestro Ikeda, recentemente scomparso. Nel suo discorso introduttivo ha spiegato poi il significato di questa mostra: «Senzatomica è una campagna di sensibilizzazione per risvegliare le coscienze sul tema del nucleare. Ora più che mai è importante che la comunità comprenda che le armi nucleari sono il male assoluto».
Tema centrale della mostra è la dignità umana e tutto il percorso, il cui filo conduttore è il TPNW, è progettato per toccare i cuori del visitatore, in modo che possa uscirne incoraggiato, con la decisione di diventare portatore di pace nella propria comunità.
L’obiettivo di creare pace in qualsiasi ambito della vita è stato il tema dell’intervento del presidente del Consiglio comunale di Brescia, Roberto Rossini, che ha sottolineato come «La mostra appena inaugurata sia un’occasione per parlare di pace, ma non solo; è anche un’occasione per fare vedere e apprezzare ai giovani questo tema così importante. Visitare Senzatomica rappresenta un momento di riflessione per tutti i cittadini di Brescia, Bergamo e per tutte le persone che verranno a visitare la mostra».
Tra gli interventi c’è stato anche quello del Vicario Generale della diocesi di Brescia, Monsignor Gaetano Fontana. L’esponente della Chiesa cattolica ha focalizzato l’attenzione sull’importanza di essere protagonisti attivi nella storia della pace in grado di portare valore contrastando la distruzione: «Noi, qui oggi, stiamo facendo la pace proprio in questo momento».
Diverse le altre personalità politiche intervenute, tra le quali Marzia Marchesi, assessora all’Educazione alla cittadinanza e Pace del comune di Bergamo. L’assessora ha affermato: «Dentro il contesto di Bergamo e Brescia città, Capitali italiane della cultura 2023, volevamo che fosse rappresentata anche la cultura della pace. La pace deve essere costruita quotidianamente da ciascuno di noi. Le armi non sono una difesa e la guerra non è uno strumento per creare pace. In questo periodo è più facile cadere nella desolazione, ma bisogna reagire a questo sentimento».
Il saluto finale è spettato a Daniele Santi, presidente del Comitato Senzatomica che ha concluso l’inaugurazione dicendo: «La strada che abbiamo scelto è ardua e lunga, ma non dobbiamo arrestare i nostri passi, dobbiamo andare avanti con tenacia e perseveranza. Ognuno di noi può lasciare il segno in ogni angolo del mondo. Questa non è solo una mostra, ma è “un’arma d’istruzione di massa”, capace di smuovere le coscienze e generare il cambiamento».
Il percorso della mostra
La mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari” si inserisce all’interno del “Festival della Pace” ed è stata realizzata grazie ai fondi dell’8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. È una esposizione itinerante che farà tappa in diverse città italiane.
Il punto forte del percorso espositivo, per coinvolgimento emotivo e intensità, è l’esperienza “immersiva” che permette di vivere in prima persona i luoghi della memoria di Hiroshima e Nagasaki e di entrare in contatto con le esperienze degli hibakusha, i sopravvissuti allo scoppio delle bombe atomiche.
Indossando un visore si viene catapultati, grazie alla realtà virtuale, nel mezzo del brusio della vita quotidiana cittadina, tra i passanti di cui sembra quasi di sentirne il respiro. Il visitatore è avvolto dalle luci e dai colori della città che lo spingono a ruotare su se stesso per osservare tutto a 360°. A un certo punto però la frenesia di colori e suoni viene improvvisamente azzerata da un lampo bianco che annulla la percezione spaziale, prima molto vivida. In questo modo i visori sfruttano la tecnologia per provare a stimolare la comprensione di come sarebbe vivere un attacco nucleare. Il mondo si spegne e diventa tutto grigio. Ci si ritrova catapultati tra le rovine di Hiroshima e Nagasaki, appena bombardate. Ma non solo. Tutto quello che accade è raccontato dalla voce narrante della cantautrice Carmen Consoli. Un’esperienza profonda che stimola delle riflessioni sull’importanza di impedire che simili atrocità possano ripetersi.
Oltre questo momento, il percorso è formato da altre quattro aree: “l’atrio”, dal quale si parte, in cui si può assistere alle esperienze dei sopravvissuti delle bombe nucleari; “la libreria delle voci” in cui si affrontano diversi temi legati alla pace; “il tavolo delle genti” in cui si mira a far riflettere sulla responsabilità di ognuno nel realizzare un mondo libero dalle armi nucleari; “il tunnel dell’intenzione” nel quale ogni visitatore può esprimere il proprio impegno o determinazione per la pace e per il disarmo.
Conclusioni
«Tutto parte dal singolo» ha spiegato Michela Pasi, vicepresidente del Comitato Senzatomica, al termine dell’inaugurazione. «La giornata di oggi può considerarsi un vero e proprio inizio per scrivere un nuovo pezzo di storia. Senzatomica dà ai visitatori gli strumenti per capire che ruolo possono avere nella lotta contro le armi nucleari, il ruolo di persone comuni protagoniste e consapevoli di poter agire concretamente nella società anche grazie alla conoscenza. È importante rendersi conto che qualcosa di attivo si può fare, senza alcun dubbio. Ad esempio, usare la propria voce per supportare l’obiettivo che anche l’Italia aderisca al “Trattato sulla proibizione delle armi nucleari”.
Dopo l’inaugurazione, alla quale hanno partecipato un centinaio di persone, la mostra è stata visitata da trenta bambini di due classi di quinta elementare dell’Istituto Santa Dorotea di Brescia.
Elisabetta, un’alunna, ha espresso così le sue impressioni: «Quando ho messo il casco e ho visto quegli edifici distrutti mi sono sentita molto triste. E sono rimasta davvero colpita quando la guida ci ha detto che l’Italia non ha ancora firmato per abolire queste armi. Io voglio essere sempre felice, per rendere tutti felici e non vorrei che ci fossero le guerre che portano solo tristezza».
Tra i partecipanti anche Asa Nakajima, sostenitrice nazionale della Soka Gakkai: «Quando sono state lanciate le bombe avevo solo un anno, quindi tutta la mia vita passata in Giappone l’ho vissuta assistendo a questa enorme sofferenza. Questa mostra serve per far capire tutto quello che non deve più ripetersi. Il percorso è davvero molto emozionante e in grado di toccare il cuore delle persone».