Marcallo con Casone: il seme che diventa albero
Il 17 ottobre, nella Sala Polivalente San Marco, si è aperta la mostra con il patrocinio del Comune e la partecipazione del sindaco Fausto Coatti e della vice sindaca Elisabetta Portaluppi. Il sindaco Fausto Coatti, nel suo discorso di apertura, ha ricordato che “mettere un albero significa pensare al futuro”, ringraziando la Fondazione e i volontari per aver portato in città un progetto capace di unire cultura, educazione e responsabilità ambientale.
Durante la settimana, il pubblico ha potuto assistere anche alla suggestiva serata artistica “L’uomo che piantava gli alberi”: una performance di Stefano Chiodaroli, con Angelo Cargnoni alla chitarra e Claudia Cicchetti in live painting.
Un evento che ha ricordato a tutti e tutte che “ognuno di noi può essere la persona che piantava gli alberi”, capace di seminare piccoli gesti che, nel tempo, cambiano il mondo.
La mostra, così trasformata in un’esperienza di comunità, si è conclusa il 26 ottobre con la piantumazione di un acero palmato katsura, simbolo di rinascita e impegno collettivo.







Guidonia Montecelio: la speranza diventa azione

Dal 22 al 26 ottobre, presso la Sala della Cultura, la mostra ha accolto oltre 550 visitatori tra cui 318 studenti di 16 classi delle scuole del territorio. All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco Mauro Lombardo, l’assessore alla cultura Michele Venturiello, l’assessore all’ambiente Andrea Mazza e il presidente del Consiglio comunale Erik D’Alisa.
Nel suo intervento, il sindaco Mauro Lombardo ha condiviso una riflessione profonda sull’interconnessione tra l’interiorità e la responsabilità civica. Ha ricordato che troppo spesso si pensa che siano “gli altri” — le istituzioni o i vicini — a dover cambiare o risolvere i problemi, mentre in realtà “la responsabilità di migliorare la comunità e il mondo appartiene a ciascuno di noi”. Ha sottolineato come la consapevolezza interiore generi naturalmente un comportamento etico e solidale, e che il vero progresso nasce da cittadini/e che coltivano il senso del giusto e dell’umano.



Gorizia: oltre i confini, per un futuro di pace

Il 23 ottobre, nella Sala Tullio Crali, “L’eredità della vita” ha inaugurato la sua tappa goriziana all’interno del Festival del Dialogo Interreligioso “Terre di Pace – Oltre i confini, il futuro”, parte del progetto GO!2025.
Nei primi giorni, la mostra ha accolto oltre 420 visitatori, tra studenti e cittadini, diventando uno spazio di incontro e ascolto tra culture e fedi diverse. Durante l’inaugurazione, l’assessora Patrizia Artico ha raccontato la genesi del progetto, nato dal dialogo del gruppo interreligioso cittadino. Ha definito la mostra “l’altro futuro, l’utopia possibile”, spiegando che “il dialogo è lo strumento per disarmare le contrapposizioni e costruire una pace duratura”. Ha sottolineato come, in un tempo in cui tornano muri e divisioni, la collaborazione fra comunità religiose e civili sia la chiave per costruire “un mondo nuovo, dove le differenze non separano, ma arricchiscono”.



Un’unica voce per il pianeta
In ogni città, i rappresentanti della Soka Gakkai Italiana — Silvia Solari, Roberto Bonora e Alice Marcon — e della Fondazione Be The Hope — Iris Nicomedi, Mattia Sammatrice, Giulia Pellizzato — hanno condiviso il cuore del progetto: promuovere la consapevolezza che la vita di ogni essere è interconnessa con tutte le altre, e che la trasformazione collettiva nasce sempre da quella personale. Come ricorda Daisaku Ikeda:
«La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità» (RU, IV)
Seminare il cambiamento, coltivare la speranza
Da Guidonia a Gorizia, passando per Marcallo con Casone, ogni città, ogni incontro, ogni dialogo ha lasciato un segno concreto — un seme di fiducia, un gesto di cura, una promessa di futuro. È questo il messaggio che “L’eredità della vita” porta con sé: un invito a non attendere, ma ad agire ora. Perché ogni scelta, ogni parola e ogni gesto possono diventare l’inizio di un nuovo futuro più giusto e sostenibile.
