«Mio padre sentiva tutto il peso del suo senso di colpa e del mio giudizio. E ciò che mi aiutò a superare quei primi momenti fu pensare che io nella sua condizione avrei voluto che mi fosse data un’altra possibilità» Avevo ventiquattro anni quando, dieci anni fa, sono andata per la prima volta a una riunione di discussione. Ero con mia mamma e mia sorella. Tutte e tre eravamo molto scosse dall’improvvisa morte della nonna. Quando ho iniziato a praticare il Buddismo mi sembrava che nella mia vita non ci fossero particolari problemi: ero convinta di vivere in una famiglia tutto sommato felice. Mia madre lavorava tanto e si lamentava spesso della stanchezza e mio padre, pur lavorando, conduceva una vita abbastanza disordinata e tutte le sere era fuori casa. Mi ero fatta un’idea di mio padre come di un uomo libero, che faceva tutto quello che voleva senza render…
La famiglia che ho scelto
Daniela Verduci, Torino
«Mio padre sentiva tutto il peso del suo senso di colpa e del mio giudizio. E ciò che mi aiutò a superare quei primi momenti fu pensare che io nella sua condizione avrei voluto che mi fosse data un’altra possibilità»
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