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1 giugno 2023

Insieme, creiamo una nuova storia

Rosanna Sorelli, responsabile nazionale donne e Jasmina Cipriani, responsabile nazionale giovani donne

«Il nostro desiderio è che nel mese di giugno tutte le donne e le giovani donne si riuniscano insieme in ogni settore d’Italia, con il desiderio di approfondire la fede e incoraggiarsi reciprocamente attraverso le proprie esperienze. Sarà anche l’occasione per invitare tante donne e giovani donne, che stanno ricercando la felicità»

immagine di copertina

A giugno, come da tradizione, si svolgeranno in tutta Italia le riunioni donne e giovani donne, per celebrare il 4 giugno, giornata mondiale dell’Ikeda Kayo-kai e il 9 giugno, giorno del Gruppo donne italiano.
Quest’anno, ancora una volta, abbiamo l’opportunità di unirci per determinare tutte insieme di trasformare tanti aspetti della nostra vita e della società. Abbiamo l’occasione di creare insieme una nuova storia. Una storia di pace, armonia e solidarietà tra le persone.
A livello mondiale sussistono troppe situazioni in cui la dignità della vita non è riconosciuta, d’altra parte si assiste a un momento di grande condivisione e solidarietà. Ora come non mai i giovani in tutto il mondo chiedono a gran voce di essere protagonisti di una grande cambiamento, a partire dalla soluzione dei problemi ambientali e dal riconoscimento dei diritti per tutte e per tutti.
Il maestro Ikeda, da sempre, ha affidato ai giovani il compito di portare avanti la diffusione della filosofia umanistica del Buddismo, riconoscendo il loro forte desiderio di cambiamento. Nel suo trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese Nichiren Daishonin scrive: «Piuttosto che offrire diecimila preghiere, sarebbe meglio semplicemente bandire questo unico male» (RSND, 1, 16) indicando la strada più veloce per un cambiamento positivo a livello sociale. Per avviare tale trasformazione, egli sottolinea, è necessario prima di tutto concentrarsi sull’affermazione dei princìpi del rispetto della dignità della vita, bandendo l’unico “grande male” che ci impedisce di abbracciare questi princìpi. L’ideale di kosen-rufu è l’affermazione su grande scala del rispetto della vita, e per noi praticanti della Soka Gakkai, condividere con gli altri la filosofia umanistica del Buddismo è l’azione suprema per realizzarlo.
Tutte le persone sono alla ricerca di un mezzo per compiere la propria rivoluzione umana, un processo che permette a ognuno di forgiare un carattere forte e affrontare positivamente le difficoltà della vita. Questo mezzo è Nam-myoho-renge-kyo. E attraverso la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo possiamo costruire uno stato vitale indomito, che non soccombe di fronte alle circostanze della vita. Recitare Daimoku assiduamente davanti al Gohonzon con il cuore colmo di gratitudine ci permette di elevare il nostro stato vitale e radicare una condizione di felicità assoluta. La pratica buddista ci permette di percepire e far emergere una gioia profonda, che è sopita dentro di noi, un senso di realizzazione che dà un nuovo significato alle difficoltà che stiamo affrontando e restituisce dignità alla nostra vita.

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