In ospedale, di fronte alla sofferenza degli altri, ho pensato che, se non avessi praticato, sarei stata depressa e impaurita. Lì ho capito che fare shakubuku significa salvare una vita, perché nessuno può sapere quali problemi si dovranno affrontare nel corso dell’esistenza Ho iniziato a praticare il Buddismo nel 1982, all’età di ventiquattro anni, grazie a una mia amica. All’epoca eravamo in pochi a praticare in Liguria ed eravamo quasi tutti giovani ed entusiasti. In quel periodo soffrivo di una malattia autoimmune del sangue, il lupus eritematoso sistemico. È una patologia molto grave che all’epoca era poco conosciuta. Gli unici rimedi erano cortisone e immunosoppressori. Sapere da giovani di avere una grave malattia fa perdere la voglia di vivere e di progettare il futuro. Inoltre, la fine di un amore durato cinque anni mi aveva lasciato una sensazione di vuoto e insicurezza. In famiglia, poi, c’era tensione costante perché i…
Infinita gratitudine
Antonella Incarnato, Genova
In ospedale, di fronte alla sofferenza degli altri, ho pensato che, se non avessi praticato, sarei stata depressa e impaurita. Lì ho capito che fare shakubuku significa salvare una vita, perché nessuno può sapere quali problemi si dovranno affrontare nel corso dell'esistenza
©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata