Sono nata in una famiglia buddista. Prima di andare a dormire mi assicuravo che Barbie facesse Gongyo e pensavo che anche tutti gli altri bambini andassero a zadankai con i genitori. Ma poco a poco ho iniziato a sentirmi diversa, a scuola e nei rapporti con gli altri, e così ho abbandonato la pratica buddista.
Al liceo ho vissuto un lungo periodo di smarrimento, frequentavo “brutte compagnie” e la scuola non mi interessava. Mi riavvicinai alla pratica buddista grazie a un'amica di mia madre che mi domandò: "Ma tu, sei felice?". Scoppiai a piangere e lei mi propose di fare un po' di Daimoku.
Guardando il Gohonzon la mia mente tornò a un ricordo d'infanzia, io che venivo cullata da mia mamma mentre lei recitava Daimoku: mi sentii al sicuro. L’amica di mia madre mi suggerì di darmi un obiettivo e io iniziai a recitare Nam-myoho-renge-kyo per essere felice e recuperare quei brutti voti che sentivo di non meritare.
Anche i miei fratelli iniziarono a praticare e dopo poco ci ritrovammo a organizzare riunioni buddiste insieme a quei “cattivi compagni”, che da allora non hanno più smesso di recitare Nam-myoho-renge-kyo e oggi hanno delle vite realizzate.
Riuscii a concludere il liceo con dei bei voti e grazie a quello sforzo scoprii la mia passione per la matematica e la fisica. Contemporaneamente mi venne affidata la responsabilità del Gruppo studenti.
Nonostante la mia propensione per le materie scientifiche, non mi sentivo all’altezza e perciò pensai di iscrivermi alla facoltà di architettura. Recitai Daimoku con determinazione e studiai per i test, ma il giorno dell’esame trovai l’aula vuota! Certo: l’esame si era tenuto il giorno prima!
Così decisi di tentare un test di Ingegneria, che superai ma non completamente, per cui avrei dovuto sostenere un anno di recupero. Non mi spiegavo perché mi fosse capitata una cosa del genere dopo tanti sforzi e approfondendo i princìpi buddisti mi imbattei in questa guida del maestro Ikeda:

Esperienze & interviste

Impegnarmi fino in fondo per manifestare il mio talento

Ilaria Palatucci, Todi (Perugia)

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