«Poiché [nascita e morte] sono manifestazioni eterne della vita che continua nelle tre esistenze, non c’è nulla di cui rammaricarsi o di cui temere. Persino le otto fasi dell’esistenza del Budda sono soggette alla legge di nascita e morte. I devoti del sutra del Loto sono illuminati a tutto ciò, questo è sokushin jobutsu» (Inferno e Buddità, SND, 5, 199). La morte è la cosa più difficile da comprendere e riuscirci è veramente Illuminazione. Forse io, vivendo in Africa e precisamente a Malindi, in Kenya, dovrei aver imparato qualcosa a riguardo osservando gli abitanti del luogo, che vivono a stretto contatto con la morte ogni giorno, essendo per loro la vita più spietata, per la distanza da ospedali e dottori in alcuni casi, per la povertà quasi sempre, per i maggiori pericoli e anche per l’ignoranza. E quando la morte arriva, anche a un parente molto stretto (forse fatta eccezione…
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