Redazione: Chi ha iniziato a praticare per primo? MARINA: Ho iniziato io nel 1989 perché volevo aiutare mio marito, anche se mia sorella Anna aveva conosciuto il Gohonzon prima di me. Era gravemente malato, aveva un’epatite cronica attiva che si era trasformata in cirrosi e così provai a recitare Daimoku per risolvere questo problema. Poi la malattia non è stato più il mio principale obiettivo. Ricevevo molti benefici, infatti, soprattutto riguardo ai rapporti con la mia famiglia: capii che tutto dipendeva da me, anche il comportamento degli altri e che potevo concretamente cambiare le cose che non andavano nella mia vita. Redazione: Quindi tu sei stata un po’ la pioniera della famiglia. In che modo hai messo al corrente i tuoi familiari della tua nuova fede? MARINA: In realtà siamo state in due a fare le “pioniere”; io ho parlato della pratica ad Anna e a Massimo, poi Anna lo…
Il punto d’incontro
Praticare il Buddismo diventa il collante per riunire caratteri e stili differenti all'interno di una famiglia di Roma. «Far tornare la pace in famiglia fu uno dei primi obiettivi» racconta Franca. «E adesso troviamo sempre un punto d'incontro» le fa eco Massimo
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