Ho iniziato a praticare il Buddismo nel 1979 a trentun’anni grazie a mia sorella e il primo effetto fu come tirare il freno a mano e fare un testacoda. I “favolosi anni Sessanta” avevano generato in me distorsioni ideologiche mascherando il mio carattere chiuso, sfiduciato e influenzabile. I problemi che avevo in famiglia, negli affetti, nello studio e nel lavoro erano per me causati solo dagli altri. Ho praticato cinque anni, scoprendo nella Soka Gakkai persone meravigliose che mi incoraggiavano a cambiare, spiegandomi che “tutto dipendeva da me”. Ero ancora molto teorica e categorica e il Buddismo lo vivevo come un altro “pacchetto ideologico” da applicare alla lettera, ma ce la misi tutta con sincerità riuscendo a ricucire le relazioni con la mia famiglia e ottenendo un lavoro stabile. Per capire che il Buddismo non era fatto di sole idee ma di vita concreta, mi serviva ben altro. Il 16…
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