Lui mi urlava: «Sei incapace!» e io gli credevo, mi diceva: «Non vali niente!» e io gli credevo. Ero sua complice, lui diceva a parole quello che io pensavo intimamente di me Ho abbracciato questo Buddismo nel 1999. Qualche anno prima me ne aveva parlato un’amica carissima, ma ero convinta che fosse una sorta di plagio mentale e, sinceramente, un po’ mi spaventava. Così rimasi della mia idea. La mia vita è stata difficile fin dall’infanzia, i miei genitori hanno sempre lottato con gravi problemi economici fra cui un fallimento. Ciò provocava continui litigi fra loro, tensioni e soprattutto poca serenità mentale per dedicarsi a me e a mio fratello più piccolo. Nel frattempo si stava formando il mio carattere: molto forte fuori ma incredibilmente fragile dentro. Sopportavo bene tutto aspettandomi sempre il peggio, nutrendo contemporaneamente rassegnazione e nessuna aspettativa futura. Covavo rabbia e rancore nei confronti di mio padre…
Il meglio di me
Fabiola Picchi, Livorno
Lui mi urlava: «Sei incapace!» e io gli credevo, mi diceva: «Non vali niente!» e io gli credevo. Ero sua complice, lui diceva a parole quello che io pensavo intimamente di me
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