Ho capito profondamente che quella era la strada giusta, perché via via che recitavo Nam-myoho-renge-kyo sentivo sciogliersi la paura di non raggiungere il mio obiettivo, che rappresentava il mio piccolo io, mentre si stava facendo strada una gioia ben più grande Ho sessantotto anni e pratico questo Buddismo da ventidue. Ho cominciato per una delusione d’amore: nel 1987 l’uomo con cui stavo allora da tre anni, mi lasciò per sposare una donna molto più giovane di me. Come succede, c’è chi fa subito una pratica corretta e chi invece incomincia a capire qualcosa dopo dieci anni: così è capitato a me. Infatti, all’inizio la mia pratica era egoistica e superficiale, come ero io: viziata ed egocentrica. Tutta una lamentela e una critica. Non portavo mai a termine quello che cominciavo e non avevo scopi chiari. Ma il Gohonzon non l’ho mai abbandonato, non potevo immaginarmi senza. Pur non avendo esperienze…
I prossimi vent’anni
Elisabetta Rapaccini, Firenze
Ho capito profondamente che quella era la strada giusta, perché via via che recitavo Nam-myoho-renge-kyo sentivo sciogliersi la paura di non raggiungere il mio obiettivo, che rappresentava il mio piccolo io, mentre si stava facendo strada una gioia ben più grande
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